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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
 
   
  FEDERALISMO SANITARIO: A UDINE INCONTRO ANCI FEDERSANITA´ VENETO-FRIULI. SANDRI: “IRRINUNCIABILE INTRODURRE I COSTI STANDARD. SUL PERSONALE IN ALCUNE PARTI SI SPRECA, IN ALTRE, COME IN VENETO, SI SOFFRE”.

 
   
   Udine, 24 febbraio 2009 - “Il federalismo in sanità non può prescindere dall´introduzione del concetto di costi standard, cosa che mi auguro accada già nel prossimo Patto Per La Salute tra Governo e Regioni. Occorre invertire prima di tutto la tendenza agli sprechi, sinora favorita dal criterio della spesa storica, utilizzato nei riparti nazionali”. Lo ha detto l´Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, partecipando ieri a Udine al Convegno su “Federalismo Sanitario e Continuità dell´Assistenza”, organizzato da Federsanità-anci del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Parlando di fronte al collega friulano Vladimir Kosic e ad una vasta platea di esperti delle due regioni e Amministratori locali, Sandri ha sottolineato che “senza questo passaggio non sarà possibile affermare un principio altamente riformatore come quello della responsabilizzazione dei centri periferici di spesa, accompagnato inizialmente da forme di solidarietà, che però non dovranno perpetuare la tendenza a spendere troppo e male che caratterizza alcune zone del Paese, ma accompagnare concrete azioni di razionalizzazione”. L´assessore veneto ha portato come esempio quello della spesa per il personale: “Mentre le solite 4 Regioni virtuose (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana) hanno portato avanti un difficile ed impopolare lavoro sin dall´entrata in vigore del Patto di Stabilità l´1 gennaio 2006 – ha detto – in altre parti d´Italia la sanità è stata considerata una sorta di ammortizzatore sociale. Si è continuato a spendere e spandere, con il risultato che oggi alcune Regioni sforano senza problemi il Patto ed hanno personale in esubero, ed altre, come il Veneto, si trovano ad avere un deficit che calcoliamo attorno a 1000 medici e 2000 infermieri. Questa – ha detto Sandri – è una delle tante storture che il federalismo sanitario potrà correggere”. Sandri ha anche annunciato che, “tanto per fare i fatti e non le parole”, nel Veneto il criterio dei costi standard verrà introdotto già nel riparto del Fondo Sanitario Regionale 2009. Nel corso dei lavori, ai quali il Veneto era rappresentato anche dal Direttore dell´Agenzia Socio Sanitaria Antonio Compostella, dal Direttore Generale dell´Ulss 7 di Pieve di Soligo Lino Del Favero, anche nella sua veste di consulente del Ministero del Welfare, e dal Direttore Sanitario dell´Ulss 16 di Padova Daniele Donato, sono emersi alcuni elementi su scala nazionale che Sandri ha definito “preoccupanti e tali da rendere la svolta federalista un vera e propria necessità”. Ad esempio, è un dato acclarato che, dove i livelli di spesa sono più elevati, corrisponde un basso livello qualitativo dei servizi; ancora oggi circa il 75% degli ospedali sono “generalisti” e quindi poco economici e inadatti a fornire alla gente servizi di alta qualità e specializzazione; il 35% degli ospedali, inoltre, ha meno di 100 posti letto, una dimensione troppo piccola per rispondere a criteri sia di economicità che di efficienza. .  
   
 

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