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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  STATI GENERALI DELL’EDITORIA: SERGIO FANUCCI, AIE: “LA SFIDA DEGLI EDITORI È L’ORMAI “MITICA” LEGGE PER IL LIBRO CHE FUNZIONI COME “CABINA DI REGIA” E COME LEGGE OBIETTIVO”.

 
   
  Roma, 23 settembre 2006 - “La “mitica” Legge per il libro, che chiediamo da anni, e che dovrebbe raccogliere in modo organico le competenze relative all’editoria libraria oggi disperse fra diversi Enti e Ministeri. Vorremmo che fosse una vera e propria Legge-obiettivo che indichi i diversi ambiti di intervento delle competenze istituzionali, dei privati, della collaborazione tra pubblico e privato e che sia l’occasione per riordinare sistemi oggi farraginosi, dispersivi e inefficaci, con l’effetto di utilizzare al meglio le risorse disponibili”. E’ quanto chiedono gli editori attraverso la sintesi del loro Manifesto presentata dal presidente del Comitato dei piccoli editori di Aie Sergio Fanucci in apertura della seconda giornata di lavori degli Stati generali dell’editoria 2006, le Assise del mondo del libro in programma a Roma. “In concreto – ha sottolineato Fanucci - pensiamo alla creazione, attraverso la legge per il libro, di un “Centro del libro”, sul modello di quelli esistenti in Francia o in Spagna, ma sfruttando su alcuni punti specifici anche altre esperienze. Il Centro deve intendersi come “cabina di regia” degli interventi, a condizione che competenze, responsabilità e risorse siano ben definite, evitando che si trasformi in un centro di puro potere politico o in un ente inutile”. Non assistenzialismo ma una “cornice, chiara e coordinata all’interno della quale muoversi: “In questa logica – ha proseguito Fanucci - abbiamo chiesto e chiediamo alla politica investimenti pubblici per la promozione della lettura, oltre a quelli che noi stessi destiniamo a questo scopo. E se le risorse pubbliche sono, almeno nell’immediato estremamente contenute, andrebbero comunque utilizzate al meglio rispetto a ciò che ci si ripropone di fare. Quanto investire dovrà essere valutato in ragione degli obiettivi di crescita economica che si vogliono perseguire e dei vincoli di bilancio. In un tempo medio-lungo (per esempio considerando l’arco dell’intera legislatura) andranno probabilmente previste risorse crescenti, soprattutto se i primi, auspicati, stanziamenti del periodo 2006-2008 daranno un risultato significativo. In attesa di maggiori fondi destinati all’editoria libraria, vorremmo intanto ragionare su come spenderli”. Le priorità? Per far crescere la domanda di lettura, lo sviluppo e aggiornamento delle biblioteche: di pubblica lettura e universitarie; la valorizzazione dei contenuti culturali (libri e prodotti digitali) nei processi educativi a tutti i livelli; la promozione della lettura, attraverso il sostegno alle iniziative locali; la valorizzazione del ruolo delle librerie sul territorio; incentivi fiscali per l´acquisto di libri, a partire dalle famiglie con figli in età scolare, dai lavoratori a progetto, dagli insegnanti. Per il settore editoriale priorità anche al tema dei contenuti culturali nei programmi nazionali e internazionali di ricerca e sviluppo; protezione del diritto d´autore, sia in termini di una seria politica di contrasto della pirateria, sia in termini di diffusione della cultura del diritto e della promozione di corrette politiche di gestione dei diritti secondari, dalle fotocopie al digitale; evitare la concorrenza del pubblico nella produzione dei contenuti se questa non risponde a logiche di mercato, come invece avviene in diversi ambiti: scuola, università, Ecm, banche dati giuridiche, ecc. ; promozione del libro italiano all´estero in modo efficace e coordinato, evitando sprechi e duplicazioni di spese. .  
   
 

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