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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA MODIFICA DEL REGIME ITALIANO DI CONFERIMENTO DI CAPITALE AGLI ISTITUTI DI CREDITO

 
   
   Bruxelles, 24 febbraio 2009 - La Commissione europea ha accettato, ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato previste dal trattato Ce, alcune modifiche al regime italiano di ricapitalizzazione approvato dalla Commissione il 23 dicembre 2008 (vedi Ip/08/2059). Le modifiche forniscono essenzialmente alle banche un´opzione alternativa per la remunerazione dei titoli. Il regime modificato rispetta le indicazioni date dalla Commissione sulle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria (vedi Ip/08/1495 e Ip/08/1901). Esso prevede, in particolare, una remunerazione adeguata per l´intervento statale e opportuni incentivi per un´uscita anticipata dal regime di aiuti. Le misure modificate sono dunque compatibili con l´articolo 87, paragrafo 3, lettera b) del trattato Ce, che permette la concessione di aiuti per porre rimedio ad un grave turbamento dell´economia di uno Stato membro. Neelie Kroes, commissario responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: "Le autorità italiane hanno chiesto il permesso di modificare l´impianto del loro regime per renderlo più interessante per le banche sane che intendono utilizzare capitali statali soltanto per un periodo molto breve. Il regime modificato garantisce una remunerazione adeguata per lo Stato ed incoraggia l´uscita anticipata ed è altresì in linea con le norme Ue". Il regime approvato dalla Commissione il 23 dicembre 2008 consente all´Italia di sottoscrivere strumenti di debito subordinati, computabili nel patrimonio di vigilanza di base core tier 1. Potranno beneficiare della ricapitalizzazione solo banche giudicate fondamentalmente solide sulla base del loro livello di spread sui contratti di credit default swap (Cds), del rating loro attribuito e dell´ulteriore valutazione effettuata dalla Banca d´Italia. La dotazione di capitale è limitata al 2% del valore dell’insieme delle attività della banca ponderate per il rischio e, in linea di massima, entro un livello dell´8% del capitale tier 1. Le condizioni di remunerazione comprendono un coupon iniziale con clausole di step-up fissi, aumenti della remunerazione connessi ai pagamenti di dividendi ed al costo di finanziamento dello Stato italiano nonché un premio sul prezzo di riscatto che aumenta col passare del tempo. Per il regime di ricapitalizzazione sono state fissate anche condizioni relative alla politica dei dividendi, alla remunerazione dei vertici aziendali e a impegni comportamentali oltre che un codice etico. La modifica principale al regime precedente è l´introduzione di un´opzione di remunerazione alternativa con un coupon iniziale più elevato ed un livello annuo del coupon più alto fino al 2014 in cambio di un prezzo di riscatto inferiore fissato al valore nominale fino al giugno 2013. È inoltre prevista la possibilità che lo Stato partecipi alle ricapitalizzazioni qualora vi sia una partecipazione di investitori privati pari ad almeno il 30% ed a parità di condizioni rispetto a questi. Il regime prevede l´obbligo adeguato di presentare relazioni alla Commissione per garantire l´opportuno controllo delle misure. La Commissione ha concluso che il regime modificato relativo agli apporti di capitale costituisca uno strumento adeguato, necessario e proporzionato per ristabilire la fiducia dei mercati finanziari e per consentire alle banche italiane di continuare a garantire il credito all´economia reale. In particolare, la Commissione ha concluso che il livello di remunerazione è adeguato e garantisce che la partecipazione dello Stato al capitale delle banche sia quanto più breve possibile. .  
   
 

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