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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  ANNO POSITIVO PER IL BILANCIO DELL’UE PRESENTATA LA RELAZIONE SULLA RIPARTIZIONE DELLE SPESE UE DEL 2005

 
   
   Bruxelles, 25 settembre 2006 - Il bilancio dell’Unione europea è aumentato nel 2005 dello 0,01% del reddito nazionale lordo dell’Ue, e del 4,7% rispetto al bilancio del 2004. L’impatto relativo dei trasferimenti finanziari per i dieci nuovi Stati membri sta diventando sempre più importante, raggiungendo il 9,5% del totale Ue nel 2005, contro il 6,6% del 2004. I pagamenti eseguiti hanno rappresentato lo 0,97% del reddito nazionale lordo dell’Ue, pari a 104,8 miliardi di euro. Queste le principali conclusioni della Relazione sulla ripartizione delle spese Ue del 2005 per Stato membro presentata a Bruxelles dal commissario europeo al bilancio e alla programmazione finanziaria, Dalia Grybauskaité. “E’ stato un anno positivo per il bilancio dell’Ue – ha commentato il commissario - il tasso di esecuzione del bilancio è aumentato rispetto agli anni scorsi grazie a una migliore programmazione a monte e a un migliore controllo esercitato durante l’anno; siamo riusciti a destinare più risorse per competitività, ricerca, crescita e occupazione”. Ciò nonostante, ha aggiunto Grybauskaité “i progressi sul piano economico vanno ulteriormente incrementati. Una profonda riforma delle finanze europee tra il 2008 e il 2009 rimane assolutamente necessaria”. Ad aggiudicarsi i 2/3 della dotazione globale disponibile sono stati i paesi più grandi e popolosi, secondo uno schema simile a quello dell’anno scorso. Al primo posto la Spagna (14,8 miliardi di euro) seguita da Francia (13,6 miliardi di euro), Germania (12,3 miliardi di euro), Italia (10,7 miliardi) e Regno Unito (8,7 miliardi). La Spagna è stato anche il paese che ha maggiormente beneficiato dei fondi strutturali (con circa il 25% del totale) seguita da Germania, Italia e Regno Unito (che ha registrato il maggior aumento di fondi ricevuti, pari a 1,2 miliardi di euro, per un totale di 3,4 miliardi). Per ogni 5 euro di spesa per l’agricoltura, un euro è andato alla Francia. A seguire Germania e Spagna, attorno al 13%, Italia 11,4%, e il Regno Unito 9%. La Polonia è all’ottavo posto (3,2%) con un incremento nella spesa per l’agricoltura di 1,2 miliardi di euro. In generale, la dotazione disponibile per i paesi che sono entrati nell’Ue nel 2004 è passata dai 6,1 miliardi del 2004 ai 9,1 miliardi del 2005 (+9,5%). La Polonia è diventato l’ottavo beneficiario della spesa europea complessiva (l’anno scorso era il decimo) mentre l’Ungheria è balzata in quindicesima posizione, seguita dalla Repubblica Ceca, al diciottesimo posto. Come ha sottolineato il commissario Grybauskaité “rispetto all’anno scorso, tutti i nuovi Stati membri hanno ricevuto più fondi dal bilancio Ue. Tutti loro hanno la possibilità di fare meglio quest’anno, specialmente nel campo della politica di coesione. Nel 2007, per la prima volta, le risorse non spese dai nuovi Stati membri saranno disimpegnate secondo la regola n+2”, in virtù della quale i finanziamenti per i fondi strutturali che non sono spesi entro due anni vengono automaticamente cancellati. Il Lussemburgo mantiene il primato come beneficiario in termini relativi (% del reddito nazionale lordo) con una dotazione di spesa totale pari al 4,5 del Rnl - di cui il 4% destinato ai pagamenti amministrativi per le istituzioni europee dislocate sul suo territorio. La Lituania, con una dotazione di spesa totale pari al 3,29% del Rnl, è quest’anno il primo paese beneficiario tra i 14 paesi interessati dalla politica di coesione, seguita dalla Grecia (3,15% del Rnl). Come nel 2004, i quattro paesi più grandi sono quelli che hanno maggiormente contribuito al bilancio dell’Ue in termini assoluti. Germania, Francia, Italia e Regno Unito hanno finanziato, infatti, circa i 2/3 del totale. In sintesi, i contributi nazionali (compresi quelli basati sull’Iva e sul Rnl) hanno raggiunto 86,75 miliardi di euro nel 2005 e rappresentano la principale fonte di entrate per il bilancio dell’Ue. Il resto delle entrate proviene dalle risorse proprie tradizionali raccolte dagli Stati a nome dell’Ue (dazi doganali, diritti agricoli e contributi nel settore dello zucchero, pari a 14 miliardi di euro), da altre entrate (3 miliardi), dall’eccedenza di bilancio per il 2004 (2,7 miliardi) e dall’eccedenza proveniente dal Fondo di garanzia per le azioni esterne (0,5 miliardi). .  
   
 

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