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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Febbraio 2009
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA I PROGRAMMI DI STABILITÀ E CONVERGENZA DI ITALIA, LUSSEMBURGO, LITUANIA E PORTOGALLO

 
   
  Bruxelles, 26 febbraio 2009 - Ieri la Commissione europea ha esaminato i programmi di stabilità e convergenza[1] di Italia, Lussemburgo, Lituania e Portogallo. Come per gli altri 17 programmi della settimana scorsa (cfr. Ip/09/273 e Ip/09/274) la valutazione avviene in un contesto di grave recessione economica. Nel 2009 è previsto un sensibile deterioramento delle posizioni di bilancio di Italia, Lussemburgo e Portogallo. Negli ultimi due paesi questo sviluppo è dovuto anche ad importanti pacchetti di stimolo economico adottati in linea con il piano europeo di ripresa economica che caldeggia misure finanziarie tempestive, mirate e temporanee da parte degli Stati membri che abbiano i margini di manovra necessari. Le misure di stimolo adottate dall´Italia hanno un impatto neutro sul bilancio, il che appare adeguato alla luce del rapporto debito/Pil molto elevato di questo paese. In Lituania, la disciplina di bilancio prevista lungo tutto il periodo di riferimento del programma è una risposta appropriata per fronteggiare gli squilibri economici esistenti. Vi sono tuttavia rischi significativi che i risultati di bilancio siano peggiori delle previsioni. "A causa della crisi finanziaria e della recessione economica mondiale senza precedenti, le finanze pubbliche sono soggette a forti pressioni nella maggior parte dei paesi dell´Ue. Dopo la nostra analisi della scorsa settimana, le valutazioni di oggi confermano che le misure di stimolo fiscale volte a sostenere la domanda e a creare occupazione sono in linea con il piano europeo di ripresa economica e differiscono sufficientemente da Stato membro a Stato membro in funzione delle diverse posizioni in termini di margini di manovra ed eventuali squilibri economici. Dalla nostra analisi risulta che anche i tre paesi che hanno adottato misure fiscali per sostenere le loro economie ne hanno garantito il carattere tempestivo, mirato e temporaneo. Per quanto i suoi squilibri esterni ed interni abbiano iniziato a riassorbirsi, la Lituania ha fatto bene ad astenersi dal contribuire allo sforzo collettivo", è quanto dichiarato dal commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia. Italia - L´economia italiana, che già risente di carenze strutturali croniche che per diversi anni hanno impedito una crescita soddisfacente della produttività, è gravemente colpita dalla crisi economica mondiale. Anche a causa di questa situazione il disavanzo pubblico dovrebbe essere cresciuto dall´1,6% del Pil nel 2007 al 2,8% nel 2008. Il programma di stabilità aggiornato dell´Italia prevede che il disavanzo salga al 3,7% del Pil nel 2009, per poi gradualmente ritornare lievemente al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil entro il 2011; il rapporto debito/Pil dovrebbe giungere ad oltre il 111% alla fine del periodo di riferimento del programma. Le misure di stimolo adottate dal governo possono essere considerate adeguate in considerazione del rapporto debito/Pil molto elevato e sono ampiamente in linea con il piano europeo di ripresa economica. I dati del disavanzo e del debito potrebbero essere superiori alle proiezioni se la crescita economica risulterà inferiore al previsto e/o si verificheranno sfondamenti dei limiti di spesa. Eventuali ricapitalizzazioni di banche porterebbero ad un ulteriore incremento del debito pubblico lordo. Sulla base della valutazione della Commissione, l´Italia è invitata: i) ad attuare le misure di bilancio per il 2009 come previsto e a realizzare con determinazione il percorso di aggiustamento strutturale previsto lungo il periodo di riferimento del programma. Passata la crisi, l´Italia è invitata a perseguire un risanamento finanziario ambizioso in modo da portare il rapporto debito/Pil molto elevato su un percorso di discesa costante e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine; ii) a continuare a migliorare la governance di bilancio e a sviluppare un nuovo quadro per il federalismo fiscale che garantisca la responsabilità dei governi locali e supporti la disciplina di bilancio; iii) a proseguire gli sforzi per migliorare la qualità delle finanze pubbliche concentrandosi sull´efficienza e la composizione della spesa, anche riallocando la spesa sociale in modo da liberare risorse per un sistema di sussidi di disoccupazione ampio e uniforme che garantisca incentivi al lavoro appropriati e politiche di attivazione efficaci, senza compromettere il processo di risanamento finanziario. Lussemurgo - La crescita del Pil è rallentata considerevolmente a causa della recessione mondiale, passando dal 5,2% nel 2007 ad una crescita stimata dell´1,0% nel 2008, e dovrebbe diventare negativa (-0,9%) nel 2009 prima di recuperare lievemente nel 2010 (+1. 4%). Le condizioni delle finanze pubbliche sono rimaste tuttavia relativamente favorevoli in quanto il saldo delle amministrazioni pubbliche ha continuato ad essere in attivo, per quanto in calo dal 3,0% del Pil nel 2007 al 2% stimato nel 2008. Il debito pubblico, per quanto sia raddoppiato alla fine del 2008 a seguito del sostegno al settore finanziario, resta tra i più bassi nell´Ue (14,4% del Pil). Il programma di stabilità presentato in ottobre e aggiornato il 2 febbraio 2009 prevede che l´avanzo si converta in disavanzo nel 2009 a seguito della crisi e delle misure di sostegno decise sia nel bilancio 2009 che successivamente, in linea con il piano europeo di ripresa economica. Tale disavanzo raggiungerà lo 0,6% del Pil e lieviterà all´1,5% nel 2010. Sebbene gli sviluppi attuali non destino preoccupazione per la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine, l´incremento della spesa pubblica connessa all´invecchiamento della popolazione, che sarà tra i più forti in tutta l´Ue, costituirà un onere particolarmente pesante nei prossimi decenni. Alla luce di questa valutazione e dell´incremento molto rilevante delle previsioni di spesa per i prossimi decenni, il Lussemburgo è invitato ad attuare nel 2009, come previsto, le misure di sostegno in linea con il piano europeo di ripresa economica e a migliorare la sostenibilità a lungo termine delle sue finanze pubbliche tramite riforme strutturali, in particolare in materia di pensioni. Lituania - L´economia lituana versa in una grave recessione soprattutto a causa del calo della domanda interna. L´aggravamento della crisi finanziaria mondiale e l´indebolimento della domanda esterna contribuiscono ad accentuare la contrazione dell´economia. Mentre gli squilibri esterni ed interni hanno iniziato a riassorbirsi, il peggioramento della competitività di costo dovuto a diversi anni di incrementi salariali superiori alla crescita della produttività riduce le prospettive di una ripresa economica a breve trainata dalle esportazioni. Il saldo delle amministrazioni pubbliche si è deteriorato considerevolmente nel 2008 a seguito di una politica di bilancio espansionista. Il programma punta ad un disavanzo del 2,1% del Pil nel 2009 e successivamente ad un calo graduale del disavanzo fino ad una posizione di equilibrio nel 2011. Tenuto conto dei rischi relativi allo scenario macroeconomico e alla mancanza di informazioni sulle misure necessarie per sostenere il risanamento finanziario dopo il 2009, vi sono rischi significativi che i risultati di bilancio siano peggiori delle previsioni, con un disavanzo nominale che potrebbe superare il 3% del Pil nel 2009 e nel 2010 mentre il rapporto debito/Pil resterà comodamente al di sotto del valore di riferimento del 60% del Pil. La disciplina di bilancio prevista dal 2009 al 2011 è una risposta appropriata alla luce degli squilibri esistenti. In considerazione della valutazione precedente e anche alla luce della necessità di garantire una convergenza sostenibile ed una partecipazione agevole all´Erm Ii, la Lituania è invitata a: i) attuare le misure necessarie per raggiungere l´obiettivo di bilancio nel 2009 classificando le spese in funzione di un ordine di priorità e proseguire il risanamento finanziario previsto a medio termine; ii) praticare la moderazione salariale nel settore pubblico per agevolare l´allineamento dei salari dell´intera economia con la produttività e rafforzare la competitività di costo; iii) rafforzare la governance e la trasparenza di bilancio, potenziando il quadro di bilancio a medio termine e la disciplina di spesa. Portogallo - L´economia portoghese sta subendo una decelerazione a seguito di una domanda esterna fiacca, che riflette la crisi finanziaria e i problemi economici dei principali partner commerciali. Il programma di stabilità del Portogallo prevede che l´economia sia in recessione nel 2009, con una contrazione dello 0,8% del Pil in termini reali nel 2009, seguita da una ripresa. Inoltre il divario di competitività non si è ridotto, soprattutto a causa di una scarsa crescita della produttività, che resta una delle principali debolezze dell´economia portoghese. Le autorità portoghesi hanno adottato varie misure per stimolare l´attività economica nel 2009 in linea con il piano di recupero, per un importo pari allo 0,8% del Pil, combinando aumenti della spesa e tagli delle imposte. Queste misure discrezionali del 2009 e la recessione economica influiscono pesantemente sulle finanze pubbliche e, in base alle stime contenute nel programma di stabilità aggiornato, il disavanzo pubblico è stato pari al 2,2% del Pil nel 2008 e dovrebbe raggiungere il 3,9% del Pil nel 2009. Dopo il 2009 l´aggiornamento prevede un calo graduale del disavanzo pubblico al 2,9% nel 2010 e al 2,3% nel 2011. Sulla base di questa valutazione la Commissione invita il Portogallo: i) ad attuare le misure in linea con il piano di recupero come previsto, evitando un ulteriore deterioramento delle finanze pubbliche nel 2009; ii) ad effettuare con determinazione il previsto aggiustamento strutturale nel 2010 ed oltre, rafforzando il ritmo del risanamento finanziario se le condizioni cicliche si riveleranno migliori del previsto; iii) a rafforzare ulteriormente il quadro di bilancio e garantire che le misure di risanamento finanziario siano anche intese a rafforzare la qualità delle finanze pubbliche alla luce dell´aggiustamento dell´economia necessario per far fronte agli squilibri esistenti. Italy Comparison of key macro economic and budgetary projections
2007 2008 2009 2010 2011
real Gdp (% change) sp Feb 2009 1. 5 -0. 6 -2. 0 0. 3 1. 0
com Jan 2009 1. 5 -0. 6 -2. 0 0. 3 n. A.
sp Nov 2007 1. 9 1. 5 1. 6 1. 7 1. 8
hicp inflation (%) sp Feb 2009 2. 0 3. 5 1. 2 1. 7 2. 0
com Jan 2009 2. 0 3. 5 1. 2 2. 2 n. A.
sp Nov 2007 1. 9 2. 0 2. 0 1. 8 1. 9
output gap1 (% of potential Gdp) sp Feb 2009 1. 7 0. 3 -2. 3 -2. 7 -2. 5
com Jan 20092 1. 8 0. 3 -2. 3 -2. 7 n. A.
sp Nov 2007 -0. 6 -0. 6 -0. 6 -0. 6 -0. 6
net lending/borrowing vis-à-vis the rest of the world (% of Gdp) sp Feb 2009 -1. 6 -1. 6 -1. 3 -1. 1 -0. 9
com Jan 2009 -1. 6 -2. 2 -1. 3 -1. 5 n. A.
sp Nov 2007 -1. 3 -0. 8 -0. 6 -0. 4 -0. 2
general government revenue (% of Gdp) sp Feb 2009 46. 6 46. 4 46. 8 46. 8 46. 6
com Jan 2009 46. 6 46. 4 46. 5 46. 5 n. A.
sp Nov 2007 46. 2 46. 3 45. 9 45. 8 45. 7
general government expenditure (% of Gdp) sp Feb 2009 48. 2 49. 0 50. 5 50. 0 49. 5
com Jan 2009 48. 2 49. 2 50. 3 50. 2 n. A.
sp Nov 2007 48. 6 48. 5 47. 9 47. 3 47. 0
general government balance (% of Gdp) sp Feb 2009 -1. 6 -2. 6 -3. 7 -3. 3 -2. 9
com Jan 2009 -1. 6 -2. 8 -3. 8 -3. 7 n. A.
sp Nov 2007 -2. 4 -2. 2 -1. 5 -0. 7 0. 0
primary balance (% of Gdp) sp Feb 2009 3. 4 2. 5 1. 3 1. 9 2. 6
com Jan 2009 3. 4 2. 3 1. 0 1. 2 n. A.
sp Nov 2007 2. 5 2. 6 3. 4 4. 2 4. 9
cyclically-adjusted balance1 (% of Gdp) sp Feb 2009 -2. 4 -2. 7 -2. 6 -1. 9 -1. 6
com Jan 2009 -2. 5 -2. 9 -2. 7 -2. 4 n. A.
sp Nov 2007 -2. 0 -1. 9 -1. 2 -0. 4 0. 2
structural balance3 (% of Gdp) sp Feb 2009 -2. 5 -2. 9 -2. 7 -2. 0 -1. 7
com Jan 2009 -2. 6 -3. 1 -2. 8 -2. 5 n. A.
sp Nov 2007 -2. 2 -2. 0 -1. 3 -0. 5 0. 2
government gross debt (% of Gdp) sp Feb 2009 104. 1 105. 9 110. 5 112. 0 111. 6
com Jan 2009 104. 1 105. 7 109. 3 110. 3 n. A.
sp Nov 2007 105. 0 103. 5 101. 5 98. 5 95. 1
Notes:
1output gaps and cyclically-adjusted balances according to the programmes as recalculated by Commission services on the basis of the information in the programmes.
2based on estimated potential growth of 1. 1%, 0. 9%, 0. 6% and 0. 7% respectively in the period 2007-2010.
3cyclically-adjusted balance excluding one-off and other temporary measures. One-off and other temporary measures are 0. 1% of Gdp in 2007, 0. 2% in 2008 and 0. 1% 2009-2011; all deficit-reducing according to the most recent programme and in the Commission services´ January interim forecast.
source:
stability programme (Sp); Commission services’ January 2009 interim forecasts (Com); Commission services’ calculations
.
 
   
 

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