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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Febbraio 2009
 
   
  IMPRESE & IMMIGRATI: NOMISMA, ASSIEME A CRIF E UNIONCAMERE, STA AVVIANDO LA REALIZZAZIONE DELL’AGGIORNAMENTO DEL RAPPORTO SUI COMPORTAMENTI IMPRENDITORIALI E CREDITIZI DELLA SOCIETÀ MULTIETNICA

 
   
   Bologna, 26 febbraio 2009 - A due anni di distanza dal primo rapporto organico sull’imprenditoria immigrata in Italia, e sui rapporti che gli imprenditori di origine immigrata intrattengono con il sistema finanziario nazionale, i tre istituti rinnovano l’analisi delle imprese, indagandone la forma e la struttura, l’atteggiamento verso il sistema finanziario e verso i mercati dei beni e dei fattori della produzione, e le relazioni con i territori in cui sono insediate e che rappresentano i loro luoghi di riferimento per l’attività economica. Di particolare interesse sarà l’analisi del rischio di insolvenza delle imprese a titolare immigrato, reso possibile dall’utilizzo dei dati della banca dati Eurisc di Crif, l’analisi della qualità di queste imprese, realizzata attraverso una ampia rilevazione sul campo dei comportamenti degli imprenditori immigrati nel mercato del lavoro, nei confronti delle regole della fiscalità e della corretta gestione aziendale, verso il rapporto più o meno stretto con le istituzioni e le associazioni che rappresentano i sistemi di governo dei territori e dei distretti produttivi, e l’analisi delle diversità di comportamento e atteggiamento derivanti dalle diverse culture che ogni imprenditore immigrato ha come proprio background di partenza. L’analisi del primo rapporto aveva restituito un quadro abbastanza confortante per le imprese a titolare immigrato, evidenziando un tasso di bancarizzazione piuttosto elevato, e un atteggiamento positivo nei confronti dei servizi finanziari che le banche dovrebbero fornire alle piccolissime imprese. A fronte di queste evidenze si leggeva però anche una progressiva crescita del rischio creditizio delle imprese di migranti e un parallelo atteggiamento restrittivo delle banche nel finanziarle. Ora che la crisi finanziaria sta iniziando ad espletare i propri effetti reali e le esigenze di finanziamento per le imprese sono sempre più pressanti, i processi di selezione dei debitori dovranno essere ancora più efficaci ed equi affinché le risorse finanziarie investite dalle banche si dirigano verso i migliori utilizzatori possibili. Questa analisi assume quindi un valore particolare per una migliore lettura sia della crisi, sia delle prospettive sistema produttivo nazionale. .  
   
 

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