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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Febbraio 2009
 
   
  FIRENZE: SICUREZZA ALIMENTARE: «RIVEDERE LA NORMA SUL COSTO DEI CONTROLLI» LA RICHIESTA IN UNA LETTERA INVIATA AL MINISTRO MAURIZIO SACCONI L´ASSESSORE ROSSI RACCOGLIE L´ALLARME DEGLI OPERATORI DELL´AGRICOLTURA

 
   
  Una completa revisione della norma, un “ripensamento comune” tra governo e Regioni, da realizzare con il coinvolgimento dei produttori e degli operatori del settore. Lo chiede l´assessore toscano per il diritto alla salute Enrico Rossi in una lettera al ministro del lavoro, salute e politiche sociali Maurizio Sacconi, in relazione al decreto legislativo 194/2008 che detta nuove norme sulle tariffe e il pagamento dei controlli ufficiali in materia di sicurezza alimentare. L´assessore ha inteso così raccogliere e farsi interprete delle forti preoccupazioni espresse in questi giorni dalle associazioni di categoria del comparto agricolo e zootecnico, che saranno bersaglio di un pesante aumento dei costi dei controlli sanitari. L´assessore Rossi aveva anche scritto nei giorni scorsi al presidente della Conferenza Stato-regioni Vasco Errani una lettera in cui sottolineava le preoccupazioni e i disagi degli operatori del settore e delle stesse Regioni, che denunciano anche forti difficoltà di applicazione del decreto. «Per mesi la Commissione salute della Stato-regioni ha lavorato in sede tecnica per concertare con il Ministero una bozza di decreto, in attuazione del regolamento europeo in materia – dice l´assessore Rossi – A luglio eravamo giunti a un testo condiviso. A ottobre il Ministero ha presentato un testo diverso e in seguito il governo, non riconoscendo una competenza regionale in materia, non ha accolto nel suo decreto nessuna delle proposte di modifica avanzate dalla Conferenza delle Regioni. Tanto lavoro per nulla. E adesso gli operatori temono di essere colpiti dai rincari in maniera insostenibile mentre l’applicazione della norma comporterà per le Asl un tale aggravio amministrativo che probabilmente vanificherà il ritorno economico, almeno in prima battuta». Per alcune tipologie produttive importanti come la carne e il latte sono state avanzate ipotesi sull´impatto economico del decreto del governo. I mattatoi di capacità limitata, ad esempio, tipici nella nostra regione e importanti per le produzioni zootecniche locali, passerebbero da un contributo attuale tra i 3. 000 e i 6. 000 euro all’anno ad una tassa oscillante tra i 20. 000 e i 28. 000 euro all’anno. I caseifici passerebbero dagli attuali 100 – 300 euro all’anno ad oltre 1000 euro all’anno, fino anche a 2000 euro. La proposta della Conferenza Stato-regioni prevedeva un sistema di finanziamento dei controlli ufficiali ripartito tra la fiscalità generale e il contributo da parte di alcuni operatori economici maggiormente interessati a particolari servizi. Al contrario il decreto legislativo del governo prevede un sistema di finanziamento a totale carico degli operatori del settore degli alimenti e dei mangimi, attraverso tasse da versare direttamente all’organo che esegue il controllo ufficiale. Ci sono poi altre difficoltà: la necessità del pagamento anticipato delle tariffe che prevede un calcolo dei costi talvolta impossibile a priori o comunque difficile; l’immediata applicabilità del decreto che non consente agli organi di controllo e alle Regioni un necessario tempo di adeguamento; la difficile interpretazione di alcuni articoli che si prestano ad essere applicati in modo difforme a livello nazionale; la condizione di svantaggio dei produttori italiani nel mercato europeo. «Ho anche proposto – conclude l´assessore Rossi nella sua veste di coordinatore nazionale degli assessori alla salute – che ciascuna Regione sottoponga al proprio Consiglio Regionale un testo normativo unitario, contenete le proposte di modifica non accolte ed altri eventuali correttivi». E´ in corso una verifica sulla fattibilità giuridica di questo percorso. .  
   
 

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