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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  PROVINCIA DI MILANO, COMUNE DI MODENA E COMUNE DI PADOVA RICONOSCIUTI PER IL LORO IMPEGNO A FAVORE DEL FAIRTRADE

 
   
   Milano, 25 settembre 2006 - Dopo Comune di Roma, Comune di Concorezzo, Provincia di Cremona e di Ferrara, altri enti pubblici acquisiscono un riconoscimento specifico per il loro impegno a favore del commercio equo tra i cittadini e nelle scelte amministrative di ogni giorno. Si tratta dei Comuni di Modena e di Padova e della Provincia di Milano indicati come nuovi enti pubblici equosolidali dal Comitato tecnico della campagna “Città equosolidali” promossa da Agices (l’Associazione più rappresentativa delle organizzazioni di commercio equo in Italia), Fairtrade Transfair Italia (marchio di certificazione), Coordinamento Agende 21 locali italiane e Coordinamento Enti locali per la pace e i diritti umani. Dopo aver presentato formale richiesta, (documentando le attività realizzate e in programma in quest’ambito), che è stata vagliata dal Comitato tecnico della Campagna, ora i nuovi enti pubblici saranno monitorati periodicamente per verificare nel tempo il loro impegno. Ma quali sono le attività che Comuni, Province o Regioni possono attuare per diventare equosolidali? Dimostrare di aver inserito i prodotti equi nei capitolati d’appalto per le mense pubbliche o per i distributori automatici o di utilizzarli per i buffet interni; documentare di svolgere attività di informazione e di promozione del commercio equo, attivando relazioni con i soggetti locali che operano in quest’ambito; approvare una mozione di indirizzo che impegni l’amministrazione ad operare in questa direzione. Verificato questi presupposti, il conferimento del titolo avverrà attraverso una cerimonia pubblica con la consegna di un riconoscimento e l’impegno per il futuro a diffondere i materiali della campagna e ad agire sempre di più a sostegno della cooperazione allo sviluppo e del commercio equo. Gli enti pubblici rivestono infatti un ruolo chiave per la diffusione di una pratica più giusta nel commercio: basti pensare che ogni anno, in Europa, le amministrazioni pubbliche investono 1. 500 miliardi di euro in beni e servizi, pari al 16% del Pil. .  
   
 

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