Trieste, 3 marzo 2009 - La Serbia ha esteso il limite di tempo entro il quale le aziende degli altri Stati della ex-Jugoslavia devono cercare un accordo con le aziende serbe sulla restituzione di proprietà nazionalizzate dalla Serbia dopo il crollo della Jugoslavia. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri sloveno in un comunicato stampa ripreso dal sito internet del governo sloveno. Il termine per le aziende slovene e per quelle degli altri stati dei Balcani Occidentali, è ora il 31 maggio. In base al decreto, un accordo tra gli attuali proprietari serbi e i precedenti proprietari è l´unico modo possibile per tentare di recuperare le proprietà. Se l´accordo non sarà preso, l´azienda serba dovrà pagare danni simbolici ai precedenti proprietari. Si tratta di una versione emendata del decreto molto controverso che ha messo all´asta le proprietà nazionalizzate dopo il crollo della Jugoslavia. La prima versione avrebbe reso impossibile recuperare le proprietà, ma in seguito a proteste di sloveni e bosniaci, assieme ai croati, la Serbia ha sospeso le aste programmate. Il nuovo governo serbo ha dato tempo alle aziende estere di discutere la questione con le aziende serbe. .