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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  A BOLOGNA DAL 29 SETTEMBRE 2006 AL 7 GENNAIO 2007 LA MOSTRA OSPITI INATTESI

 
   
  Bgologna, 25 settembre 2006 - Dal 29 settembre al 7 gennaio 2007 le sale della Pinacoteca di Bologna accoglieranno la mostra Ospiti Inattesi. Opere inedite o poco note dalle raccolte statali Bardini. Le trenta opere qui presentate (oli su tela e tavola, tempere su tela e tavola, marmi) provengono dalle raccolte statali Bardini, acquisite integralmente dallo Stato italiano nel 1996. Il percorso espositivo, curato da Mario Scalini, della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, offrirà al pubblico dipinti del Xv secolo, di autori quali Francesco di Giorgio Martini, Luca di Tommè, Paolo di Gualdo Cattaneo, Bonifacio Bembo, Alesso Baldovinetti, del Xvi secolo (Bernardino di Mariotto, Alessandro Casolari, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma), del Xvii (Guercino, Domenico Tintoretto, Lavinia Fontana), fino a giungere al Xviii secolo. Stefano Bardini (Pieve Santo Stefano 1836 - Firenze 1922) fu probabilmente il più intraprendente tra gli antiquari di tutti i tempi e la sua fama fu legata alla formazione di musei come il Kaiser Friedrich Museum di Berlino, l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e lo Jaquemart-andré di Parigi. A Willhelm Bode procurò straordinarie opere di pittura, come il David di Antonio del Pollaiolo, ma anche nell’ambito della scultura e degli oggetti d’arte, contribuì in modo determinante con i capolavori di Arnolfo, Donatello e tanti altri, arricchendo persino la raccolta di tappeti islamici, ora riconosciuta come una delle principali esistenti. A collezionisti privati cedette dipinti di grandi maestri, da Simone Martini a Piero della Francesca, da Tiziano a Tiepolo. Anche i maggiori musei mondiali furono suoi clienti; celebre, ad esempio, è il ritratto del Ghirlandaio, col bambino che si protende verso il nonno dal naso bitorzoluto, acquistato dal Louvre o la Madonna di Paolo Uccello approdata a Dublino. La quasi totalità dei dipinti sono stati restaurati per essere proposti per la prima volta a Pechino nel gennaio del 2006 durante una mostra organizzata dal Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione e dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, che apriva l’anno dell’Italia in Cina, o figurano qui in prima assoluta grazie alla partecipazione del Musée des Beaux-arts di Rouen e della assicurazione Axa Art. La mostra raccoglie un rappresentativo numero di opere inedite di vari periodi storici scelte tra gli oltre 70. 000 oggetti che compongono i fondi Bardini e vuole richiamare l’attenzione sul fatto che la presentazione di un’opera ignota, di rilevanza storica ed estetica, è un servizio dovuto agli studi e al godimento collettivo. Quasi cinquecento delle opere più singolari, sono state restaurate, studiate ed esposte (in buona parte nella villa medicea di Cerreto Guidi presso Firenze – Museo Storico delle caccia e del territorio) mentre alcune di esse, per la loro peculiare natura, sono dislocate in contesti diversi, come la spinetta ovale di Bartolomeo Cristofani (1690), che con gli altri strumenti musicali, è ora alla Galleria dell’Accademia. La mostra è inserita nel progetto Magnifico. Magnifico è un sistema di promozione e comunicazione del patrimonio culturale italiano e dei suoi grandi eventi, realizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la partecipazione di primarie aziende dei trasporti e del turismo. .  
   
 

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