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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Marzo 2009
 
   
  MILANO, MUSEO RISORGIMENTO: IN MOSTRA ORDIGNO 2A GUERRA MONDIALE IN DIECI ANNI RITROVATI IN CITTÀ 9 ORDIGNI BELLICI. PER IL DISINNESCO EVACUATE 600MILA PERSONE

 
   
  Milano, 4 marzo 2009 - “Con l’arrivo in un museo di un ordigno bellico che risale al secondo conflitto mondiale, la città offrirà ai cittadini e ai visitatori un nuovo motivo d’interesse e di curiosità. E ai giovani la possibilità di approfondire la conoscenza di un avvenimento storico che ha segnato l’Italia. E’ anche grazie a questi cimeli infatti che possiamo avere un’immagine più realistica di cosa fu la seconda guerra mondiale per il nostro Paese”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Protezione civile Riccardo De Corato che questa mattina, insieme con l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, ha partecipato alla cerimonia di consegna dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale trovato due anni fa a Milano al Museo del Risorgimento. Erano presenti il direttore del museo Roberto Guerri e il colonnello Giuseppe Poccia del 10° reggimento geni guastatori di Cremona. “Questo ritrovamento – continua De Corato - non è stato unico a Milano. Basti pensare che in quasi dieci anni, dal 1999 al 2007, sono stati scoperti in città 9 ordigni bellici risalenti alle due guerre mondiali. La Protezione civile comunale in queste occasioni ha saputo egregiamente coordinare tutte le strutture coinvolte per la loro messa in sicurezza: 118, Asl, Vigili del Fuoco e le altre forze interessate. Se pensiamo alle oltre 600mila persone evacuate in questi dieci anni per consentire le necessarie operazioni di disinnesco, ci rendiamo conto del delicato ruolo svolto dalla Protezione Civile nel gestire senza particolari problemi emergenze di questo tipo”. “Oggi, nel mondo – conclude De Corato –, vengono impiegati ordigni anche più sofisticati. Il mio augurio è che possano occupare gli spazi dei musei, piuttosto che assolvere al loro funesto compito”. “Un museo - dichiara Finazzer Flory - è un luogo di pace nella misura in cui ricorda le ragioni dello stare insieme. Un museo ha come prima opera l’uomo, la sua vita. Esporre un ordigno della seconda guerra mondiale come testimonianza che uccidere è un male, sempre e comunque, significa dare un senso etico a questa operazione”. Indietro .  
   
 

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