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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Marzo 2009
 
   
  FSFE PRENDE PARTE ALLA CAUSA DELL´UE SUI BROWSER

 
   
  Düsseldorf, 5 marzo 2009 - Free Software Foundation Europe ha annunciato ieri che supporterà l´indagine antitrust della Commissione Europea contro Microsoft e a questo fine ha richiesto formalmente di essere ammessa come terza parte interessata. L´indagine è partita il 16 gennaio quando il Dg alla Concorrenza della Commissione Europea ha comunicato di aver rilasciato una dichiarazione di opposizione in riferimento al mancato rispetto degli standard web da parte di Microsoft e all´unione di Internet Explorer (Ie) con la famiglia di prodotti del sistema operativo Windows. L´azione è basata su un reclamo, che Fsfe ha sostenuto pubblicamente nel 2007, presentato da Opera, un´azienda europea impegnata nello sviluppo di browser web. Fsfe ritiene inaccettabile il comportamento anti-concorrenziale, sia che si esplichi nell´ "unione" di prodotti, o nell´aggiramento degli standard e dell´equo accesso. Fsfe cercherà di sostenere tutti i processi che garantiscono la concorrenza e favoriscono l´innovazione. Fsfe promuove la libertà di scelta e protegge gli Standard Aperti. Questo significa anche impegnarsi contro il mancato rispetto degli standard per mezzo di estensioni proprietarie che segmentano Internet in modo illegale. Fsfe è favorevole alla partecipazione di qualsiasi azienda al mercato dei browser, incluse quelle che ottimizzano i loro prodotti per funzionare al meglio su piattaforme specifiche. Ma nessuna azienda dovrebbe essere nella posizione di dettare come Internet si svilupperà usando il dominio su una piattaforma per erodere gli standard attraverso il controllo dei server e dei client. Il Presidente di Fsfe Georg Greve commenta: "La legge antitrust deve intervenire quando si verifica un costante ed enorme abuso di una posizione dominante che sta danneggiando la concorrenza in altri settori. Nel caso specifico, Microsoft ha prima usato il monopolio sulla piattaforma per creare un´artificiale ubiquità per Internet Explorer, e poi ha modificato gli standard col duplice obiettivo di distorcere la compatibilità e la concorrenza. " "Le decisioni progettuali di dare a Ie una migliore integrazione rispetto ai browser alternativi e di cambiare gli standard web in modi non documentati non erano giustificate da esigenze tecnologiche. Le conseguenze che hanno reso necessario l´intervento della Commissione Europea erano programmate, non involontarie", conclude Greve. "Le dichiarazioni di Microsoft di essere a favore della concorrenza e dell´interoperabilità devono essere seguite da atti concreti di buona volontà," afferma l´Avv. Carlo Piana, consulente di Fsfe. "Finora ne abbiamo vista poca: recenti azioni contro il Software Libero ne sono una prova eloquente. Non ci stancheremo di chiedere che una vera concorrenza venga ristabilita e che tutti gli attori siano trattati ugualmente. " .  
   
 

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