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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Giugno 1998
 
   
  SETTORE CALZATURIERO: CALO PRODUTTIVO NEL 1997. L´ASSEMBLEA ANCI

 
   
  Milano, 1 giugno 1998 - Si é svolta a Milano l´assemblea di Anci (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani). Nella sua relazione, il Presidente Anci Maurizio Pizzuti ha rilevato, tra l´altro, che il 1997 ha segnato per il settore calzaturiero un primo raffreddamento dell´intonazione congiunturale, ininterrottamente positiva dal 1993. I volumi produttivi si sono attestati sui 460 milioni di paia (4. 7% rispetto al 1996), per un valore di 15. 590 miliardi di lire. Buona la tenuta in termini occupazionali. L´export é stato pari a 414,7 milioni di paia, per un valore di 12. 325 miliardi (-3, 56% in quantità e +0, 27% in valore), con prezzo medio che si é incrementato del 3, 97%. L´europa, nonostante le politiche di rigore perseguite, si é confermata il mercato più interessato alla produzione italiana, seguito dagli Stati Uniti. L´import si é attestato sui 157, 5 milioni di paia (+18, 2%) per un valore di 2. 478 miliardi (+35, 26%). Tra i Paesi più aggressivi si confermano la Cina, il Vietnam (che cresce "a livelli vertiginosi") e la Romania, che é il Paese nel quale si realizza la maggiore quantità del processo italiano di delocalizzazione e quindi di reimportazione. Il saldo commerciale rimane attivo di 257 milioni di paia (-13, 3%) pari a 9. 847 miliardi. Pertanto, ha affermato Pizzuti, il 1997 é stato un periodo di primo affaticamento congiunturale, dovuto essenzialmente ad una domanda internazionale più riflessiva ed a una dinamica poco favorevole del cambio, nonché al miglioramento competitivo di alcuni Paesi concorrenti. Riguardo al futuro, Pizzuti ha rilevato che l´ingresso dell´Italia nell´Euro apre scenari radicalmente diversi dal passato, venendo meno la storica leva delle ricorrenti svalutazioni competitive: il confronto si sposterà su altre variabili "reali" (qualità, assistenza, distribuzione), interne all´impresa e su quelle esterne quali oneri sociali (secondo un recente studio Ocse l´Italia é al quarto posto nel mondo quanto a costo del lavoro), gli oneri creditizi (i tassi d´interesse non sono allineati alla media europea), gli oneri fiscali e quelli amministrativi (gli adempimenti burocratici pesano sul bilancio delle imprese per 22. 500 miliardi all´anno). .  
   
 

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