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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Marzo 2009
 
   
  LA DEMOCRAZIA PARITARIA È CENTRALE IN UNA SOCIETÀ MODERNA IN TOSCANA BUONA RAPPRESENTANZA FEMMINILE NELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

 
   
  Firenze, 9 marzo 2009 - «Oggi è necessario un cambiamento socioculturale perché la democrazia paritaria è un requisito fondante di una società moderna e avanzata e deve essere garantita da pari opportunità di rappresentanza di donne e uomini in tutti i luoghi di decisione». Così il vicepresidente Federico Gelli ha aperto, il 5 marzo, il forum “Essere donna in Regione Toscana: valorizzazione della presenza femminile nella pubblica amministrazione”. «In occasione della festa della donna – ha proseguito Gelli - ritengo utile proporre una iniziativa di lavoro e di informazione sul tema delle pari opportunità e sulla valorizzazione della presenza femminile nella pubblica amministrazione. La partecipazione delle donne alla vita democratica del paese è, infatti, un fattore necessario per uno sviluppo che tenga realmente conto delle differenze di genere tra uomini e donne. Oggi, non si tratta più di rivendicare diritti negati ma di sensibilizzare l´opinione pubblica e modificare una cultura politica, che considera ancora l´uomo il legittimo protagonista della gestione dello Stato. » Dati alla mano lo confermano: in Toscana 16 sono le donne in Consiglio regionale su 64 rappresentanti, una sola è la rappresentanza femminile in una giunta composta da 14 persone. Scendendo nel dettaglio comunale e provinciale il tasso di femminilizzazione del potere sale, fino ad attestarsi nel 2005 ad avere la presenza più ampia nel corso dei venti anni, ma ancora bassa rispetto ad altre realtà europee. Nel governo locale toscano l´assetto istituzionale appare meno squilibrato che nel resto d´Italia, e caratterizzato da segnali di dinamismo. Nell’arco di vent’anni si è passati da 14 a 44 donne sindaco, quindi da una presenza del tutto irrilevante ad una quota più significativa, seppur in termini assoluti certamente ancora molto limitata (44 su 287 comuni). Tra gli assessori ed i consiglieri comunali il tasso di femminilizzazione toscano è ancora più elevato, 22,8% assessori e 20,7% dei consiglieri rispetto al già citato 15%. Nel complesso, infatti, i meccanismi di affidamento diretto delle deleghe di governo, fondati sulla valutazione di un mix di competenze politiche e tecniche, premiano le donne più dei meccanismi elettorali che presiedono all’elezione dei consiglieri e dei sindaci. In un quadro come questo, positivo ed in linea con quanto evidenziato a livello nazionale (le quote del 2008 sono in assoluto le più elevate della storia parlamentare: 18,3% in Senato e oltre il 21% alla Camera), l´appuntamento di oggi centrato sulla valorizzazione della presenza femminile ribadisce l´operato della Regione Toscana in tal senso. «Passi importanti, quelli toscani – ha concluso il Vicepresidente Gelli- visto che ancora oggi, rispetto al quadro europeo, l´Italia risulta al quart´ultimo posto prima della Polonia per presenza femminile nel parlamento europeo (13 donne su 78 eletti complessivi). La persistente sottorappresentanza delle donne nei governi, nei vertici dei partiti, nelle istituzioni, nei processi decisionali politici ed economici rivela una grave carenza di democrazia. Fondamentale è che le donne ricoprano ruoli di governo all’interno delle istituzioni pubbliche, così da incidere con efficacia sull’azione politica e avviare progetti concreti orientati al genere. Ma le donne devono essere candidate ed elette. Il punto è trasformare la candidatura delle donne in un’elezione reale, per evitare che le donne vengano utilizzate in modo strumentale e che vengano relegate ai margini dell’attività politica. Si è ancora lontani dal raggiungimento della soglia del 30% considerata dagli opinion maker necessaria per un´influenza politica reale». .  
   
 

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