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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Settembre 2006 |
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EUREKA SCOPRE UNA NUOVA CURA PER LE ARTERIE OSTRUITE
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Bruxelles, 25 settembre 2006 - Un´équipe di ricercatori irlandesi e olandesi coinvolta nel progetto Eureka ha sviluppato un dispositivo per consentire alle arterie strette o bloccate di restare aperte più a lungo, garantendo al cuore un regolare afflusso di sangue e riducendo il numero di decessi causati da ostruzioni arteriose. Il sangue arriva al cuore tramite l´arteria coronaria, un vaso sanguigno che sfortunatamente tende a restringersi limitando l´afflusso di sangue al cuore e determinando gravi patologie quali angina pectoris o infarti. Da molti anni i medici inseriscono strutture di sostegno chiamate "stent" nelle arterie stenotiche. Lo stent sgonfio viene inserito nell´arteria con un catetere a palloncino all´interno. Una volta in posizione, il palloncino viene gonfiato e lo stent si espande sino a mantenere aperta l´arteria. Nel corso degli anni tale procedura si è estremamente diffusa. Nel 2005 sono stati effettuati 2,5 milioni di interventi e il mercato internazionale di fornitori di stent e palloncini è valutato attorno a 1,9 miliardi di euro. Tuttavia la procedura spesso danneggia le pareti arteriose e attorno allo stent può formarsi del tessuto cicatriziale che blocca nuovamente l´arteria. Per combattere il problema, i produttori di stent hanno ricoperto questi ultimi con un polimero biodegradabile associato a un farmaco inibitore della proliferazione cellulare. Eppure i cosiddetti "stent a eluizione di farmaco" sono tutt´altro che perfetti. "L´85% del farmaco, che è molto tossico, resta nel vaso coronario per il resto della vita del paziente, in quanto è legato al polimero e non viene eluito", spiega Ronald Horvers della "Blue Medical Devices", che ha sede nei Paesi Bassi. "Inoltre il farmaco è così tossico da uccidere le cellule attorno allo stent, aumentando il rischio di trombosi (coaguli di sangue nel vaso sanguigno)". Per ovviare al problema, "Blue Medical Devices" ha iniziato a sviluppare uno stent rivestito da un polimero bioassorbibile che verrebbe eliminato completamente in circa tre settimane, nonché due farmaci per prevenire l´eccessivo sviluppo cellulare con un grado di tossicità relativamente basso. L´applicazione uniforme del polimero allo stent è estremamente difficile: lo spessore delle maglie metalliche è di appena 0,1 mm e il dispositivo stesso è lungo 14 mm e largo 1 mm. L´azienda irlandese "Craganna Medical Devices" è molto esperta nella produzione di parti metalliche di rivestimento e ha sviluppato con successo un sistema per applicare uno strato uniforme di polimero sullo stent. Dopo il posizionamento dello stent nell´arteria, i farmaci vengono rilasciati nell´area circostante e limitano la proliferazione di cellule muscolari lisce sulle pareti arteriose. Quando il biopolimero si decompone l´intera dose di farmaco è già stata rilasciata e sullo stent non ne restano tracce. Il prodotto è stato testato sull´uomo all´inizio dell´anno e, dopo queste prime applicazioni, i cardiochirurghi sembrano decisi ad avvalersi del nuovo dispositivo. Secondo il sig. Horvers, i benefici della partecipazione all´iniziativa Eureka non sono solo finanziari. "L´approvazione di Eureka ha indiscutibilmente elevato il profilo del progetto" ha commentato, aggiungendo che grazie all´iniziativa è stato possibile instaurare solidi rapporti lavorativi a livello internazionale. Le patologie cardiache e l´ostruzione delle arterie sono due importanti cause di mortalità in Occidente; secondo i dati della "World Heart Federation", ogni anno le malattie cardiovascolari uccidono 17,5 milioni di persone in tutto il mondo e in Europa sono all´origine di quasi metà dei decessi totali. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eureka. Be/ . |
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