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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Marzo 2009
 
   
  LAVORO: MISURE TEMPESTIVE PER I DISOCCUPATI AUMENTA LA CIG IN FVG NEL I BIMESTRE 2009

 
   
  Trieste, 11 marzo 2009 - - Ammortizzatori sociali anche per quei lavoratori che non hanno diritto alla cassa integrazione e alla mobilità; rafforzamento dei Centri provinciali per l´impiego, affiancando a essi anche le Agenzie private; corsia preferenziale per i progetti di formazione. Sono queste le risposte che la Regione ha già messo in campo per affrontare la crisi economica, per rafforzare la rete di protezione per quei lavoratori che hanno perso il posto o che rischiano di perderlo nei prossimi mesi. "Si esce dalla crisi anche dando delle risposte in modo tempestivo", ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, presentando ieri a Trieste il Rapporto previsionale sull´andamento dell´economia del Friuli Venezia Giulia, relativo al quarto trimestre del 2008, e la Scheda trimestrale sul mercato del lavoro, relativa al terzo trimestre 2008. Il Rapporto previsionale parla di una diminuzione del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2008 in regione pari allo 0,3 per cento. "Un dato atteso - ha commentato l´assessore - che comunque è migliore di quello italiano e anche di quello dell´area del Nord Est". Sono inoltre raddoppiate le ore di cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia (1,37 milioni nel primo bimestre nel 2009). L´assessore Rosolen ha ribadito l´importanza dell´Accordo per gli ammortizzatori in deroga, sottoscritto venerdì scorso, il primo raggiunto in Italia e che per questo costituirà un modello anche per le altre Regioni. L´accordo è basato su un principio universalistico, con l´obiettivo di estendere la protezione anche a quei lavoratori dipendenti che non dispongono degli ammortizzatori tradizionali. Le risorse a disposizione potranno garantire l´80 per cento dello stipendio per quattro mesi ad almeno 6 mila lavoratori. Ma la Regione, ha confermato l´assessore, sta studiando la possibilità di reperire ulteriori risorse per fornire una copertura anche a quelle figure (lavoratori a progetto, partite Iva) che non sono previste nell´Accordo. Inoltre si sta valutando l´opportunità di integrare il sussidio di disoccupazione, che è pari al 60 per cento dell´ultimo stipendio, per alcune fasce di lavoratori più deboli. Sono previsti anche adeguati interventi nel campo della formazione professionale individuando, assieme all´assessore alla Formazione Roberto Molinaro, le necessità più urgenti e quindi i progetti che possono partire da subito, utilizzando le risorse del Fondo sociale europeo. Infine la Regione, ha ricordato l´assessore, ha già rafforzato i Centri per l´impiego, rendendo possibile un aumento degli organici grazie a nuove risorse messe a disposizione delle Province, e completato l´iter per l´accreditamento delle Agenzie private, che potranno così affiancare le strutture pubbliche e favorire l´incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le ore di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, sono più raddoppiate (+106,2 per cento) in Friuli Venezia Giulia nel primo bimestre di quest´anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, toccando il livello di 1,37 milioni. Il dato è emerso in occasione della presentazione, da parte dell´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, del Rapporto previsionale sull´andamento dell´economia del Friuli Venezia Giulia, relativo al quarto trimestre del 2008, elaborato dalla società Greta per conto dell´Agenzia regionale del Lavoro, e della Scheda trimestrale sul mercato del lavoro, relativa al terzo trimestre del 2008, curata direttamente dall´Agenzia. Le ore di cassa integrazione erano addirittura in calo in gennaio (-19,3 per cento), probabilmente perché molte imprese hanno posto i dipendenti in ferie, ma in febbraio hanno conosciuto un deciso aumento (+384,3). Anche la mobilità ha avuto un aumento, coinvolgendo 1. 183 lavoratori nel primo bimestre dell´anno (+13 per cento). Le province più colpite sono Pordenone, che ha toccato le 768 mila ore, undici volte in più rispetto al primo bimestre 2008. Segue Gorizia che, in un territorio molto più piccolo, ha accumulato 262 mila ore, sia pure in diminuzione rispetto all´anno precedente (-23,9 per cento). Nel corso dell´incontro sono state illustrate anche le previsioni sull´andamento dell´economia regionale. Nella seconda parte del 2008 la situazione in Friuli Venezia Giulia è gradualmente peggiorata sia nel settore manifatturiero, che costituisce l´asse portante dell´economia regionale, sia nel settore dei servizi alle imprese. Il risultato è che il Prodotto interno lordo regionale, che era stimato all´inizio del 2008 in un +1,6 per cento a fine anno, adesso dovrebbe attestarsi in un -0,3 per cento (-1 il dato nazionale). Nel 2009 si prevede un ulteriore calo, tra il -1 e il -2,2 per cento, e solo verso l´autunno del 2010 dovrebbe esserci la ripresa, prima modesta ma poi in progressivo rafforzamento. Unico dato positivo è la tenuta delle esportazioni. Nei primi nove mesi del 2008, quindi a crisi già iniziata, l´export regionale (dati Istat) è cresciuto dell´8,8 per cento, un risultato migliore di quello complessivo del Nord Est (+4,8 per cento), ponendo il Friuli Venezia Giulia ai vertici tra le regioni italiane per il contributo alla bilancia commerciale nazionale. Dal punto di vista territoriale le province che presentano maggiori difficoltà sono Pordenone e Gorizia seguite a grande distanza da Udine e infine da Trieste che, in conseguenza della sua modesta vocazione manifatturiera, risente in modo marginale della crisi. Durante lo scorso anno sono peggiorati tutti gli indicatori sull´occupazione: il calo di occupati si attesta sulle 4-5 mila unità, a fronte di un aumento di 7-8 mila unità di persone in cerca di occupazione, con un aumento del 50 per cento. Per il 2009 l´occupazione è destinata a diminuire di oltre 10 mila unità. I due settori più critici sono ancora il manifatturiero e poi quello edilizio. .  
   
 

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