Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2009
 
   
  DALLA FEDERAZIONE ITALIANA SOCIETÀ UROLOGICHE – FISU – EMERGENZA AL FEMMINILE DI PROLASSO GENITALE, INCONTINENZA URINARIA E SESSUALE CHE COLPISCONO COMPLESSIVAMENTE IN ITALIA OLTRE 5 MILIONI DI DONNE DAI 30 ANNI IN SU.

 
   
  Milano, 12 marzo 2009 - “Il prolasso genitale”,spiega il professor Lucio Miano, Presidente Federazione Italiana Società Urologiche - Fisu Professore Ordinario Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma, “ causato dall´indebolimento o danneggiamento di muscoli e legamenti del perineo consiste nel suo abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall´introito vaginale di una o più strutture pelviche - utero , vescica e retto - e spesso si associa all’incontinenza urinaria. Colpisce maggiormente donne con una età maggiore di 50 anni - 3 su 10 - ma si riscontra anche nelle più giovani- tra i 20 e i 29 anni l’incidenza è del 6,6% dai 30 ai 50 anni del 15% che sale al 30% nelle donne dai 50 ai 70 anni”. L´incontinenza urinaria” aggiunge il professor Francesco Catanzaro, direttore urologia - Policlinico Multimedica Irccs Milano “consiste nell´emissione involontaria di urina e si distingue in due forme : da sforzo ( Ius) dove un colpo di tosse, una risata o il sollevamento di una borsa causano fughe di urina e l’incontinenza da urgenza o sindrome della vescica iperattiva dovuta a contrazioni della vescica che determinano un improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte. “Prolasso e incontinenza” continua il professor Miano , “sono la diretta conseguenza di gravidanze e parti - il 50% delle donne riporta un danno pelvico già al primo parto. Altre cause menopausa, sovrappeso e obesità , tosse cronica, stipsi, attività pesanti e sportive,età e chirurgia pelvica . Malgrado l’elevata incidenza di queste patologie che, con ansia, depressione e isolamento legati al timore di perdite vaginali, sanguinamenti ,presenza di una massa che fuoriesce dalla vagina, difficoltà o dolore durante i rapporti sessuali e per l’incontinenza urinaria al timore di non riuscire a controllare la vescica, incidono pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali e l´intesa di coppia, solo una minoranza , vincendo imbarazzo e vergogna si rivolge allo specialista - circa il 25 – 30%”. Questi disturbi possono invece essere risolti con successo grazie agli ultimi progressi terapeutici che puntano su innovative tecniche chirurgiche mininvasive made in Usa di lifting genitale approdate recentemente nel nostro Paese ,rieducazione perineale , elettrostimolazione e farmaci mirati. “Le nuove metodiche di lifting uterogenitale per il prolasso si chiamano Apogee e Perigee” dice il dottor Ivano Morra, uroginecologo, Responsabile Centro Incontinenza, Ospedale San Luigi Gonzaga , Torino, “ si basano sull’uso di retine – mesh in polipropilene - particolare materiale biocompatibile e non riassorbibile - che inserite attraverso la vagina sostituiscono il supporto originario del pavimento pelvico danneggiato (l’insieme di muscoli e legamenti che serve da sostegno per gli organi genitali) Garantiscono un’efficacia dell’ 85/ 90% e si possono effettuare in anestesia spinale consentendo così una rapida ripresa delle normali attività . Le due tecniche impiegate con successo negli States e in Europa e altri Paesi su circa 30 mila pazienti , in Italia Apogee e Perigee hanno già all’attivo 4. 500 interventi e sono disponibili in vari centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn. Rispetto agli interventi invasivi del passato non prevedono l’asportazione dell’utero (isterectomia ) che causa una menopausa immediata con aumento di peso, problemi urinari, emicrania , ansia , rapporti sessuali difficili e dolorosi, ma soprattutto problemi psicologici e relazionali legati all’importanza di un organo collegato alla maternità e all’ identità femminile. Ancora oggi, per il prolasso uterino viene spesso effettuata l’isterectomia nonostante l’utero sia sano. In Italia il Ministero della Sanità registra 38 mila isterectomie per l’anno 1994, 68 mila per l’anno 1997. Nel 2000 le isterectomie sono salite a circa 80 mila equivalenti all’aspettativa di subire questo intervento per 1 donna su 5 “Le tecniche chirurgiche tradizionali associate all´isterectomia”aggiunge il professor Miano, “si basano sulla ricostruzione del pavimento pelvico con le sue strutture fasciali preesistenti che spesso sono indebolite e causano recidive nel 20 – 30% dei casi (1 donna su 4 ripresenta il problema e deve sottoporsi ad un altro intervento ) . Per ridurre il rischio delle recidive e rendere l´intervento meno invasivo si ricorre ora a una chirurgia sostitutiva con materiali protesici – reti – che garantiscono una lunga tenuta senza la mutilazione uterina e con basso rischio di recidive (del 4%)”. “Cure sempre più specifiche ed efficaci”,continua il professor Catanzaro, “anche per l’incontinenza urinaria femminile - secondo un recente studio colpisce dal 20 al 50 % donne dai 30 anni in su e dal 30-40% le over 50 - rieducazione perineale, farmaci mirati ,nuove tecniche di chirurgia mininvasiva di sostegno uretrale . La rieducazione perineale, è la prima misura terapeutica per incontinenza e prolasso - preventiva (durante la gravidanza e dopo il parto ) o curativa ´allena´ o rieduca i muscoli del perineo . Si basa su semplici esercizi che andrebbero praticati in adolescenza e tramandati da madre a figlia” . “Le nuove tecniche microchirugiche per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo” continua il professor Miano, “si chiamano Monarc e Miniarc e prevedono come avviene anche per il prolasso - l´applicazione di sling - retine in polipropilene che poste sotto all´uretra risolvono il disturbo nell´90%. Dei casi (8mila interventi in Italia e oltre 450mila nel mondo). Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi (come la colposospensione ) che richiedono un taglio sull´addome, l´anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti, a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale o locoregionale con un ritorno alle normali attività entro una settimana. Valide soluzioni farmacologiche anche per l’altra forma di incontinenza la sindrome della vescica iperattiva -bisogno irrefrenabile di urinare più volte giorno e notte - spesso associata alla forma da sforzo e sempre più diffusa anche tra le giovanissime , arrivano dai farmaci anticolinergici ai quali si è aggiunta recentemente la solifenacina con una maggior efficacia e tollerabilità rispetto agli altri farmaci. ” Incontinenza e sesso . La guarigione dall’incontinenza migliora la sessualità il desiderio e la soddisfazione. “Particolarmente critiche”, dice il professor Miano, “le conseguenze della patologia sulla sessualità. La mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva porta alla rinuncia della vita sessuale e a evitare una relazione sentimentale. Il disturbo abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia - lo dimostra una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva che ha evidenziato l’elevata influenza del problema sulla sessualità”. “Diversi studi svolti su donne affette da incontinenza urinaria” prosegue il dottor Morra, “hanno dimostrato infatti che durante l’attività sessuale, la penetrazione e l’orgasmo si verificano perdite urinarie, le donne incontinenti sono meno soddisfatte della loro vita sessuale e i loro partners hanno un’ eiaculazione senza una completa erezione. Un ultima ricerca del 2008 ha evidenziato che il 32% delle pazienti trattate chirurgicamente riferiva un miglioramento della funzione sessuale in particolare del desiderio e della soddisfazione sessuale”. L’incontinenza urinaria continua a rimanere una patologia nascosta. Solo una minoranza di donne affronta il problema con lo specialista mentre le altre si rassegnano ai pannoloni - 300 milioni di euro l’anno - l’85% a carico del Sistema Sanitario Nazionale , i farmaci sono invece a totale carico del paziente costretto a una spesa media annua di 500 euro. Le Donneuropee Federcasalinghe Lombardia lanciano un appello al Ministero della Salute per una maggiore informazione, prevenzione, diagnosi e terapie per la cura del prolasso (salvaguardando l’utero) e dell’ incontinenza urinaria – solo il 25- 30% delle pazienti si rivolge al medico. Ancora oggi prolasso e incontinenza sono malattie tabù per moltissime donne e non vengono adeguatamente affrontate e curate. Il Ssn dovrebbe rivalutare le patologie con campagne di sensibilizzazione per consentire a tutte le donne la possibilità di accesso all’innovazione terapeutica con tecniche chirurgiche mininvasive che dovrebbero poter essere effettuate negli ospedali di tutte le regioni italiane . Altre richieste riguardano la rimborsabilità dei farmaci anti – incontinenza (ora a totale carico della paziente ) e la riabilitazione perineale (disponibile in Italia solo in pochi centri) mentre nella vicina Francia viene effettuata gratuitamente a tutte le neomamme. .  
   
 

<<BACK