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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, EUROVIGNETTA: VERSO UN TRASPORTO SU GOMMA PIÙ ECOLOGICO

 
   
  Strasburgo, 12 marzo 2009 - Il Parlamento si è pronunciato sulla direttiva che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell´inquinamento atmosferico e acustico e, eventualmente, del congestionamento. Propone di rafforzare alcune misure, ma senza imporre eccessivi oneri. Chiede di assegnare gli introiti delle tasse - calcolate in base all´inquinamento indotto - ai progetti Rte, alla costruzione di aree di parcheggio e al miglioramento delle prestazioni ambientali dei veicoli. Adottando con 359 voti favorevoli, 256 contrari e 86 astensioni la relazione di Saïd El Khadraoui (Pse, Be), il Parlamento accoglie con favore la proposta di direttiva che mira ad istituire un quadro che consenta agli Stati membri di calcolare e differenziare i prezzi dei pedaggi in funzione dei costi dell´inquinamento dovuto al traffico e della congestione per incoraggiare gli operatori di trasporto ad utilizzare veicoli meno inquinanti, a scegliere strade meno congestionate, ad ottimizzare il carico dei loro veicoli ed ad utilizzare in modo più efficiente l´infrastruttura. Propone, però, molti emendamenti che dovranno essere ora esaminati dal Consiglio. La direttiva riguarda le tasse sugli autoveicoli, i pedaggi e i diritti d´utenza gravanti sugli autoveicoli. Non si applica agli autoveicoli che effettuano trasporti esclusivamente nei territori non europei degli Stati membri. Con la direttiva vigente, pedaggi e diritti di utenza possono essere riscossi per effettuare un tragitto ben definito sulla rete stradale transeuropea o su parte di essa. Fermo restando il diritto degli Stati membri di applicare pedaggi e/o diritti di utenza a strade che non fanno parte della rete stradale transeuropea. La proposta della Commissione amplia l´applicazione di tali imposizioni a tutta «la rete stradale o parte di essa». Mentre un emendamento avanzato dai deputati precisa che dovrebbe applicarsi alla «rete stradale transeuropea o su qualsiasi tratto della rete stradale sui cui abitualmente si trasporta un volume significativo di merci a livello internazionale». I pedaggi e/o diritti d´utenza sono attualmente applicati solo agli autoveicoli aventi un peso totale a pieno carico autorizzato di almeno 12 tonnellate. Il Parlamento accoglie la proposta della Commissione di estendere queste, a partire dal 2012, a tutti i veicoli a motore con peso totale superiore a 3,5 tonnellate, consentendo però agli Stati membri di derogare a tale norma. L´attuale normativa intende con «pedaggio» il pagamento di una somma basata sulla distanza percorsa e sul tipo di autoveicolo. La proposta della Commissione, condivisa dai deputati, modifica tale definizione: un pedaggio riguarda il pagamento di una somma determinata per un autoveicolo sulla base della distanza percorsa su una certa infrastruttura, comprendente un onere per recuperare i costi di infrastruttura e/o per recuperare i costi esterni sostenuti da uno Stato membro legati all´inquinamento atmosferico e acustico causato dal traffico, e alla congestione (i cosiddetti costi esterni). I «diritti di utenza» rappresentano invece il pagamento di una somma determinata che dà il diritto all´utilizzo delle infrastrutture da parte di un autoveicolo, per una durata determinata. Un tema alquanto controverso riguarda i costi della congestione. L´aula, per finire, ha accolto la proposta della Commissione secondo cui su determinati tratti stradali soggetti a congestione, gli oneri per i costi esterni «possono includere anche i costi della congestione nei periodi durante i quali l´uso di questi tratti stradali è abitualmente congestionati». La direttiva non pregiudica inoltre la facoltà degli Stati membri di applicare in maniera non discriminatoria diritti regolatori destinati a ridurre la congestione del traffico o a combattere gli impatti ambientali «in qualsiasi strada». Un emendamento precisa che le strade in questione sono quelle situate in particolare nelle zone urbane, incluse quelle della rete transeuropea che attraversano una zona urbana. Inoltre, in casi eccezionali, riguardanti infrastrutture situate in regioni montane e - aggiungono i deputati, negli agglomerati urbani - sarà possibile applicare una maggiorazione del pedaggio agli oneri per l´infrastruttura su tratti stradali specifici che soffrono di una forte congestione o il cui utilizzo da parte degli autoveicoli causa significativi danni ambientali. In questi casi, gli introiti generati dalla maggiorazione dovranno essere investiti per il finanziamento di progetti intesi a promuovere la mobilità sostenibile e che contribuiscano direttamente a ridurre la congestione o il danno ambientale e che siano situati nel medesimo corridoio del tratto stradale in cui è applicata la maggiorazione. La maggiorazione non dovrebbe superare il 15% degli oneri medi ponderati per infrastruttura ma, in taluni casi, potrebbe arrivare fino al 25%. La proposta della Commissione prevede che gli oneri per i costi esterni varino in funzione del tipo di strada, della classe di emissione Euro e del periodo, qualora l´onere comprenda anche i costi della congestione e/o dell´inquinamento acustico dovuto al traffico. Prima di stabilire gli importi, è precisato, si dovrà «tenere conto del rischio di deviazione del traffico e di eventuali effetti negativi sulla sicurezza stradale, l´ambiente e la congestione e delle soluzioni che consentono di attenuare questi rischi». Per quanto riguarda l´inquinamento atmosferico, i veicoli di classe Euro 0 saranno quindi soggetti a tasse più salate rispetto quelli Euro Vi. Un emendamento propone inoltre di esentare da tali oneri i veicoli che rispettano in anticipo le future norme in materia di emissioni (meno inquinanti dell´Euro Vi), come ad esempio gli autoveicoli pesanti ibridi o elettrici adibiti al trasporto di merci o quelli alimentati con miscele di gas naturale/idrogeno o quelli a idrogeno. A proposito dell´assegnazione degli introiti, i deputati chiedono che i ricavi ottenuti da un onere per i costi esterni siano assegnati in via prioritaria per ridurre e, ove possibile, eliminare, i costi esterni derivanti dal trasporto stradale. Tali introiti dovrebbero inoltre essere utilizzati per misure destinate ad agevolare una tariffazione efficace, ridurre alla fonte l´inquinamento dovuto al trasporto stradale attenuandone gli effetti, migliorare le prestazioni in materia di emissioni di Co2 e di consumo energetico dei veicoli da trasporto su gomma e costruire e migliorare l´infrastruttura stradale esistente o costruire infrastrutture alternative per gli utilizzatori dei trasporti. Propongono inoltre che, a decorrere dal 2011, «almeno il 15% degli introiti generati dagli oneri per i costi esterni e per le infrastrutture» in ciascuno Stato membro siano destinati al finanziamento di progetti Rte-t «ai fini di una maggiore sostenibilità dei trasporti». Tale percentuale dovrebbe poi aumentare gradualmente nel corso del tempo. I deputati chiedono poi che, nel 2011, gli oneri per l´infrastruttura siano assegnati a un numero sufficiente di aree di parcheggio «sicure e custodite» sulla rete Rte. Infine, la direttiva precisa che l´applicazione, la riscossione e il controllo del pagamento dei pedaggi e dei diritti d´utenza dovranno essere effettuati in modo da intralciare il meno possibile la fluidità del traffico, evitando controlli e verifiche obbligatori alle frontiere interne della Comunità. A tal fine gli Stati membri dovranno cooperare per introdurre metodi che consentano ai trasportatori di pagare i diritti d´utenza 24 ore su 24. E´ anche specificato che un onere per i costi esterni dovrà essere imposto e riscosso mediante un sistema elettronico che, però non deve comportare un aggravio ingiustificato rispetto agli utenti che si avvalgono di forme di pagamento diverse. I deputati chiedono poi agli Stati membri di cooperare per garantire il ricorso a sistemi interoperabili e che, ultimato il sistema di posizionamento Galileo, gli oneri siano riscossi «mediante un sistema europeo di telepedaggio interoperabile». Background - Direttiva in vigore - La direttiva 1999/62/Ce riconosce il principio "chi utilizza paga" autorizzando gli Stati membri a prelevare oneri basati sulla distanza percorsa (pedaggi) per coprire i costi di costruzione, manutenzione ed esercizio delle infrastrutture. Autorizza anche l´imposizione di oneri basati sul tempo stabilendo tuttavia un tasso minimo. I tassi dei pedaggi possono variare in funzione delle norme in materia di emissioni dei veicoli o dei livelli di congestione, a condizione tuttavia che questa differenziazione non incida sugli introiti su base biennale. Tuttavia questa soluzione non è stata praticamente mai applicata, se non in Germania e in Repubblica ceca. Uno dei motivi della mancata applicazione è la difficoltà per gli esercenti delle infrastrutture di adeguare le tariffe in funzione della reazione sul fronte della domanda in modo da mantenere costanti i loro introiti. Nel 2006 la direttiva è stata modificata dalla direttiva 2006/38/Ce al fine di definire le regole di calcolo dei costi di infrastruttura imputabili. La direttiva modificata autorizza ad aumentare fino a 25% i pedaggi al fine di cofinanziare nuove infrastrutture classificate nella categoria dei progetti prioritari della rete transeuropea dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Questa maggiorazione viene attualmente applicata sull´autostrada del Brennero (Austria) per cofinanziare la galleria ferroviaria del Brennero che è una componente dell´asse prioritario Berlino-palermo. La direttiva modificata introduce inoltre una disposizione relativa ai diritti regolatori destinati specificatamente a combattere l´inquinamento e la congestione, ma comporta delle incertezza giuridiche per quanto concerne i siti e le modalità di applicazione. Per questi motivi gli Stati membri sono reticenti a farvi ricorso. .  
   
 

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