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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2009
 
   
  POLITICA DELL’OCCUPAZIONE, L´EUROPA CAMBI ROTTA: CONTRO LA DISOCCUPAZIONE IL FUTURO È VERDE

 
   
  Bruxelles, 12 marzo 2009 - Jan Andersson crede che investire nelle tecnologie ambientali sia la soluzione alla crisi economica Lo spettro della disoccupazione minaccia l´Europa. A rischiare sono soprattutto i più giovani. Lo svedese Jan Anderson chiede una "Nuova Era" come nell´America fine anni ´20. Tecnologie ambientali, infrastrutture sostenibili ed apprendimento permanente sono le chiavi di volta. Il monito della Commissione non lascia spazio a dubbi; l´attuale crisi economica finanziaria necessità misure immediate e sostanziali. "New Deal", 80 anni dopo - Lo svedese Jan Andersson, presidente della commissione parlamentare Lavoro, parla del bisogno di un "New Deal" (Nuova Era) del 2009: il riferimento è al piano di riforme economiche e sociali promosso dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, allo scopo di risollevare il Paese dalla grande depressione che aveva travolto gli Stati Uniti d´America a partire dal 1929. Misure concrete - Per creare nuovi posti di lavoro Andersson propone di puntare sugli investimenti verdi (ad esempio migliorare l´efficienza energetica delle case), sulle infrastrutture (come il trasporto su rotaia) e l´apprendimento permanente. Per aiutare l´economia è indispensabile rilanciare i consumi, e per ciò Andersson propone di sostenere le fasce di popolazione più deboli, come le famiglie con figli piccoli o i pensionati. Con quali soldi? Secondo il deputato svedese bisognerebbe adottare un nuovo regolamento del Fondo Sociale Europeo, premere per maggiori finanziamenti per il Fondo sulla Globalizzazione e non dimenticare che per situazioni di questo tipo esiste la Banca Europea per gli Investimenti. Andersson propone anche che gli Stati membri destinino almeno il 2 per cento del loro Pil (Prodotto interno lordo) al varo di questo piano, così come sta avvenendo negli Stati Uniti. Aiutare i giovani - A correre i rischi maggiori sono i più giovani, per il quali è difficile inserirsi nel mondo del lavoro anche in tempi di non recessione: "Dobbiamo adeguare meglio l´istruzione alla formazione professionale". L´invito rivolto agli Stati membri è di creare un programma che garantisca ad ogni giovane che ha finito il percorso di studi "un lavoro, un apprendistato, un ulteriore tirocinio o qualsiasi cosa lo aiuti ad inserirsi professionalmente". Andersson ha portato come esempio il caso della Svezia. "Se i giovani finiscono nel baratro della disoccupazione sarebbe una catastrofe - L´esperienza del 1990 ci insegna che chi si ritrova disoccupato per un lungo periodo dopo la scuola può non riuscire ad inserirsi più nel mercato del lavoro". Le aziende potrebbero investire nel loro impiego - "d´altronde se i giovani rimangono senza lavoro costituiscono lo stesso un costo per la società". Andersson, d´altra parte, ha poi ammesso che oggigiorno non è proprio facile entrare nel mondo del lavoro. "Ecco perché noi politici, nazionali o di livello locale, dobbiamo agire prima possibile". .  
   
 

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