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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Marzo 2009
 
   
  PROPOSTE ALTERNATIVE: PER SVILUPPO TURISMO IN BASILICATA

 
   
  - “Sono state presentate in Iii Commissione Consiliare – riferisce il consigliere Fierro - le proposte dell’Udc in materia di turismo locale. La prima osservazione che ci viene da fare è che, nell’ambito delle audizioni avviate dalla Iiia Commissione regionale, è stato fatto un ragionamento tra istituzioni di carattere pubblico: Regione- Consiglio regionale - Azienda di Promozione Territoriale. Il privato che è il terminale di questa operazione si ritiene che vada recuperato e coinvolto a livello di concertazione. Riteniamo – afferma il consigliere - che senza il ruolo della parte privata lo sviluppo del turismo sia limitato e che, alla fine, prevalga l’assistenzialismo e la caduta delle politiche promozionali dall’alto. Va invertita la tendenza: meno pubblico più privato in materia di sviluppo turistico. Meno regionalismo più decentramento. Il cattivo esempio che si è dato per il ridimensionamento scolastico va debellato. La nostra tesi parte da considerazioni di fondo diverse, ritenendo che l’opportunità che ci offre il turismo sia un’occasione culturale da cogliere in pieno, in quanto scopre posti e territori nuovi di un’area del sud, ritenuta impropriamente marginale”. “Noi puntiamo – dice Fierro anche a nome del gruppo consiliare - a costruire un percorso turistico che scopra l’anima nascosta di questa regione, terra di borghi e piccole città, di carattere prevalentemente antico a causa di terremoti,delle frane e delle alluvioni che hanno da sempre accompagnato la storia di questa realtà geografica dimessa. La Basilicata attuale (corrispondente solo in parte all’antica Lucania) raggruppa zone territoriali profondamente differenti sia da un punto di vista climatico e geologico,sia dal punto di vista storico ed artistico. Una natura a tratti selvaggia e incontaminata,ricca di acque, con fiumi pescosi un tempo navigabili attraverso i quali entrarono in contatto civiltà e culture profondamente diverse. Consistenti sono le testimonianze archeologiche, concentrate essenzialmente nelle aree interne, con importanti realtà museali che, grazie all’opera di recupero delle locali sovrintendenze, costituiscono oggi una delle risorse culturali della regione”. “La citazione di queste testimonianze storiche, paesaggistiche, ambientali – continua il consigliere - ci portano con la stessa immaginazione, a presentare la nostra tesi: una raggiera per il turismo in Basilicata. In una raggiera, metaforicamente parlando, seguendo la traiettoria di un raggio, si individua un luogo, un percorso, un itinerario turistico, un sito religioso, un reperto archeologico, una dimora fortificata, un frantoio dismesso, un agriturismo, una spiaggia tranquilla. Di riferimenti se ne possono fare tanti, ne faremo diversi, tenendo in conto la dimensione geo-demografica della Basilicata, un territorio piccolo che si racconta da solo. Qui s’innerva la nostra tesi che, proprio in riferimento ai piccoli numeri che la Basilicata ha in dotazione, intende valorizzare le nicchie,le tradizioni trascorse, i mestieri e gli usi di una volta, per far conoscere un lembo di territorio, una società antica e moderna per aiutarla ad esistere”. “Gli itinerari – secondo la visione dell’Udc - sono diversi e pensiamo di rappresentarne alcuni secondo questa classificazione: l’itinerario delle nevi (Rifreddo- Volturino- Sirino- Pollino); l’itinerario delle città d’arte ( Melfi- Venosa-acerenza- Potenza); l’itinerario dell’Aglianico (Rionero- Barile- Rampolla- Ginestra – Maschito- Acerenza -Venosa); la via Francigena (i cammini religiosi d’Europa): Viggiano- Avigliano- Lauria- Calvello- Lagonegro; le strade del grano e del pane; le strade dell’olivo (le colline materane); l’itinerario della Magna Grecia; l’itinerario dei castelli e dimore fortificate (Federico Ii);l’itinerario dei laghi (Monticchio – Camastra- Pertusillo – Sirino – San Giuliano); le strade dei boschi e dei parchi; l’itinerario delle chiese rupestri; i luoghi della poesia e della pittura (Valsinni –Tursi –Montemurro –Aliano); il progetto del Golfo di Policastro; la valorizzazione delle isole linguistiche (comunità albanesi). Ritornando alle politiche del turismo sicuramente tanti buoni risultati si sono perseguiti e, proprio alla luce di questi, aggiornare la legislazione regionale, in materia di turismo, è stato opportuno avvalendosi dello scenario costituzionale attuale che, con l’introduzione del Titolo V, apre nuove collaborazioni tra gli Enti locali, definendo per questi compiti e responsabilità sicuramente più vicini agli interessi della gente e dei rispettivi territori”. .  
   
 

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