|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Marzo 2009 |
|
|
  |
|
|
LA GEOGRAFIA TERRITORIALE DELL’EXPORT RIFLETTE LA SITUAZIONE DI AFFANNO DELLE IMPRESE ITALIANE SUI MERCATI ESTERI
|
|
|
 |
|
|
Roma, 16 marzo 2009 - Tiene il “Triangolo industriale” (+1,8%) mentre mostrano segnali di rallentamento le Regioni a forte presenza di piccole imprese (-2,5%). Positiva la performance del Mezzogiorno (+3,4%), soprattutto grazie al comparto energetico, che nel 2008 raggiunge quota 12% dell’export nazionale. “La ripartizione territoriale dell’export italiano nel 2008 evidenzia la sofferenza sull’estero dell’Italia della piccola impresa e dei distretti, in particolare con riferimento al mercato europeo. Sebbene, infatti, i Paesi dell’Ue a 27 continuino a rappresentare il primo riferimento per le imprese italiane, nel 2008 si registra un forte calo in valore delle esportazioni verso quest’Area” afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero. Le regioni che sperimentano le perdite più consistenti sono il Veneto (-2,4 miliardi di euro), le Marche (-2 miliardi) e la Toscana (-1,1 miliardi). A fronte di ciò, si assiste ad un riposizionamento dei prodotti italiani sui mercati extra-europei, nei quali significativi appaiono i risultati della Lombardia (+2,7 miliardi di euro), dell’Emilia Romagna (+1,4 miliardi) e del Friuli-venezia Giulia (+1 miliardo). A livello globale, l’aggregato delle regioni a forte presenza distrettuale segna un calo dell’export del 2,5% rispetto al 2007, pari alla perdita di un punto percentuale del Pil regionale: molto vistoso è il calo delle vendite sull’estero del Veneto (-4,6%), della Toscana (-5% circa) e in special modo delle Marche (-14,5%), la cui contrazione supera i 5 punti percentuali del relativo prodotto. Tiene, invece, l’Italia dell’impresa maggiore, posto che il “Triangolo industriale” (Lombardia, Liguria e Piemonte) fa segnare nel complesso un lieve incremento delle esportazioni (+1,8%, con un valore pari a 146,7 miliardi di euro). “In questa situazione si rileva particolarmente urgente un’azione di supporto alla proiezione internazionale dei distretti, favorendo le azioni di filiera e valorizzando la capacità di traino delle locali realtà leader sull’estero, che potrebbero subire ulteriori contraccolpi dalla crisi in atto, anche perché più presenti sui mercati europei, che saranno quelli a segnare il passo nella crescita nei prossimi mesi ”, riprende Esposito. La positiva performance delle regioni del Mezzogiorno, il cui valore dell’export nel 2008 si attesta a circa 43 miliardi di euro (+3,4% rispetto al 2007), porta ad un aumento di un punto percentuale del loro contributo all’export complessivo del Paese, per una quota circa del 12%. Il risultato è in gran parte attribuibile al settore energetico, che rappresenta un terzo dell’export del Meridione, seguito dai mezzi di trasporto, che, nonostante il calo delle esportazioni sperimentato nel 2008 (di circa il 20%), caratterizzano il 12% delle vendite sui mercati mondiali, mentre l’agroalimentare e i prodotti in metallo si collocano a pari merito (con una quota dell’8%) in terza posizione. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|