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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Giugno 1998
 
   
  PROCESSI DEL LAVORO: PARALISI COMMISSIONI PROVINCIALI DI CONCILIAZIONE

 
   
  Milano, 24 giugno 1998 - In una nota diffusa dal sindacato Cisl Lombardia si dice che gli Uffici provinciali del lavoro, in particolare quello di Milano e provincia, "sono alla paralisi": "presi d´assalto, sommersi di richieste e ingolfati di pratiche che non riescono ad evadere. Colpa del decreto legislativo 80/98 che ha riformato il processo del lavoro. Entrata in vigore il 23 aprile scorso, la nuova norma stabilisce che tutte le controversie, sia da lavoro privato che pubblico, prima di approdare in Pretura devono obbligatoriamente finire davanti agli Uffici provinciali del lavoro (Uplmo) per un tentativo di conciliazione". Stefano Resmini, responsabile dell´Ufficio vertenze della Cisl Lombardia, ha detto: "lo scorso venerdì, ad esempio, siamo stati chiamati per 13 udienze, fissate cinque minuti l´una dall´altra: é inutile dire che in cinque minuti qualsiasi tentativo di conciliazione tra le parti non può che fallire". Il decreto legislativo fissa entro 60 giorni il termine per trovare un accordo davanti alla commissione dell´Uplmo. Trascorso senza successo questo periodo ci si deve rivolgere, comunque, al pretore. Secondo la Cisl, la riforma "varata per alleggerire la mole di lavoro delle Preture per problemi di personale e di mancata organizzazione, non fa che spostare di 60 giorni il ricorso alla Magistratura. Infatti, nonostante la mole enorme di richieste di conciliazione, gli organici degli uffici provinciali del lavoro non saranno potenziati". Una soluzione potrebbe essere di "ritornare al passato, lasciando libere le parti di conciliare amichevolmente o di rivolgersi direttamente al giudice". Secondo stime del sindacato, sulla base della cause discusse nel 1997, l´ Ulpmo di Milano dovrà evadere almeno 20 mila tentativi di risoluzioni extragiudiziarie, allo stato attuale senza alcuna possibilità di successo. .  
   
 

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