Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Marzo 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, TIBET: LA CINA RIPRENDA I NEGOZIATI E RIAPRA LE FRONTIERE

 
   
  Strasburgo, 16 marzo 2009 - Nel 50° anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet, il Parlamento sollecita la Cina a riprendere i negoziati sulla base del Memorandum sulla effettiva autonomia del popolo tibetano. Nel condannare ogni atto di violenza, chiede inoltre al governo cinese di rilasciare tutti i manifestanti pacifici arrestati, di rispondere di coloro che sono stati uccisi o risultano scomparsi e di garantire l´accesso alla regione a giornalisti, esperti Onu di diritti umani e Ong. In occasione del 50° anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet e l´inizio del suo esilio in India, con 338 voti favorevoli, 131 contrari e 14 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione, sostenuta da Ppe/de, Alde, Uen e Verdi/ale, che sollecita il governo cinese a considerare il Memorandum sulla effettiva autonomia per il popolo tibetano del novembre 2008 quale base per un dibattito sostanziale «che conduca ad un cambiamento positivo e significativo in Tibet, conforme ai principi enunciati nella costituzione e nelle leggi della Repubblica popolare cinese» . Il Parlamento invita anche la Presidenza del Consiglio ad adottare una dichiarazione che inviti il governo cinese ad avviare un dialogo costruttivo al fine di pervenire a un accordo politico globale. In proposito, sottolinea che il Dalai Lama «ha fatto appello alla non violenza, è stato insignito del premio Nobel per la pace per il suo impegno e non chiede l´indipendenza del Tibet bensì la ripresa dei negoziati con le autorità cinesi, onde giungere a un accordo politico globale su un’effettiva autonomia nel quadro della Repubblica popolare cinese». Nel condannare tutti gli atti di violenza, «siano essi azioni da parte di dimostranti o repressione sproporzionata da parte delle forze dell´ordine», il Parlamento invita il governo cinese a rilasciare «immediatamente e incondizionatamente» tutte le persone che sono in stato di detenzione soltanto per aver partecipato a proteste pacifiche. Dovrebbe inoltre rispondere di coloro che sono stati uccisi o risultano scomparsi e di tutti i detenuti, indicando la natura delle accuse a loro carico. Al riguardo ricorda che un vasto numero di monaci del monastero di An Tuo sono stati arrestati il 25 febbraio 2009 durante una marcia pacifica in occasione del nuovo anno tibetano. Osservando che le autorità cinesi hanno rafforzato la sicurezza in Tibet, impedendo ai giornalisti e agli stranieri di visitare la regione, «mettendo in atto una dura campagna repressiva nei confronti del popolo tibetano», il Parlamento chiede alla autorità cinesi di abolire i permessi speciali richiesti per l´accesso al Tibet e di garantirne l´accesso ai media stranieri, incluso alle zone tibetane al di fuori della Regione autonoma. Sollecita inoltre le autorità cinesi a garantire accesso senza restrizioni agli esperti Onu di diritti umani e alle Ong internazionali riconosciute, «in modo che possano esaminare la situazione ivi vigente». Infine, il Parlamento esorta la Presidenza del Consiglio a prendere l’iniziativa di inserire la questione del Tibet all’ordine del giorno di una riunione del Consiglio "Affari generali", al fine di discutere il contributo dell´Unione europea alla ricerca di una soluzione. E incarica il suo Presidente di trasmettere la risoluzione anche al parlamento della Repubblica popolare cinese e a Sua Santità il Dalai Lama. .  
   
 

<<BACK