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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Marzo 2009
 
   
  LA “TORCIA” PER ILLUMINARE “RESPIRO BAROCCO” MARCELLO CONIGLIARO HA IDEATO UNO STRUMENTO TECNOLOGICO APPOSITAMENTE PER “VEDERE” IL BAROCCO NAPOLETANO AL CENTRO TREVI DI BOLZANO.

 
   
  Bolzano, 17 marzo 2009 - Marcello Conigliaro, laureato in Ingegneria nucleare all´Università di Palermo, docente di Applicazioni tecnologiche ai Beni Culturali all´Università di Palermo, consulente di Rai Educational per le problematiche della valorizzazione dei Beni Culturali, è il responsabile del progetto sui sistemi di amplificazione del processo di estrazione del valore, del tracking del visitatore e del catalogo dinamico e immateriale, ideato per “Respiro Barocco”, e fa parte del Comitato scientifico che sovraintende l´allestimento dedicato al Barocco napoletano, visitabile al Centro culturale Trevi della Ripartizione Cultura in lingua italiana, della Provincia di Bolzano, dal 20 marzo al 27 maggio 2009. Il professor Conigliaro spiega che: “Ogni mostra di opere d´arte è finalizzata ad incrementare la probabilità che ognuno di essi e il loro insieme, possa continuare a testimoniare, nel tempo, la cultura che lo ha prodotto. È necessario che l´opera sia posta nelle condizioni di poter comunicare l´insieme di valori che rappresenti in simbolo. Valori intangibili che l´oggetto consente di traguardare e che conferiscono lo status di “bene culturale”. È la capacità che ha l´opera artistica di squarciare il tessuto del tempo e di rappresentarci uno spaccato della civiltà che lo ha prodotto, conferendogli speciali doti di rappresentazione simbolica. I quesiti a cui ci siamo sottoposti sono stati: Come contestualizzare un insieme di opere? Come rendere un´atmosfera? Come realizzare un transfert spazio temporale comprensibile da pubblici eterogenei per cultura, età, sensibilità, aspettative?. La scelta è ricaduta su l´utilizzo di altre forme d´arte translitterate e riutilizzate per l´amplificazione del processo di estrazione del valore, applicandole all´arte maggiore della pittura, in modo innovativo. Si è fatto ricorso ad ambientazioni di derivazione teatrale con lo scopo di far immaginare con l´esercitazione della fantasia dentro scenari annunciati, anche se non conosciuti nel dettaglio”. Questo è il contesto in cui si è lavorato. Marcello Conigliaro definisce la luce “l´elemento caratterizzante di tutta l´arte del Barocco” e lo strumento da lui ideato me per essere utilizzato durante la visita di “Respiro Barocco” è una “torcia”, un oggetto che serve a far luce appunto. Lo strumento del pittore è la luce e la “torcia” servirà a far luce su ciò che potrà essere visto nell´allestimento delle opere del Barocco napoletano, una rassegna di quadri realizzata con il criterio del curatore. Per permettere al visitatore di indagare, intervistare, non solo i quadri, ma bensì anche tutto lo spazio espositivo, mediante l´utilizzo di questa torcia per illuminare, che consente di ricevere delle informazioni. Un dispositivo tecnologico interattivo che andrà indirizzato verso la parete neutra, la quale sarà toccata, irradiata, illuminata dalla torcia e sulla sua superficie si vedranno delle immagini. Questo permetterà di scoprire alcune situazioni tipiche dell´ambiente barocco, il palazzo, la chiesa, il mercato che fanno da corollario al quadro. Non si tratta solo dell´aspetto formale della parete: nel caso la torcia venga mossa, la scena si anima, si muove. La vita della Napoli del ´600 con immagini animate e catturate dal vivo nei palazzi, nei vicoli, nelle chiese di Napoli. “È stata prodotta una tecnica che consente all´uomo di raggiungere finalità che prima non poteva perseguire perché non erano inscritte nell´orizzonte delle “cose possibili”. Si è pensato di ideare un modello interattivo tra il visitatore e la mostra. Un modo per avvicinare il pubblico alla straordinaria cultura italiana del Barocco. “Ho cercato di pensare alla progettazione di macchine che si pongano rispetto all´uomo in maniera differente, mettano l´uomo al centro – spiega Marcello Conigliaro - nella seconda metà del ´900 la macchina ha assunto un ruolo di incredibile importanza, creando nuovi analfabetizzati. Chi non conosce l´informatica, ad esempio, è un nuovo analfabetizzato. Noi tutto questo lo contrastiamo con la realizzazione di macchine capaci di mettere al centro dell´uomo e quindi di capovolgere il paradigma d´uso. A questo punto sarà la macchina a chiedersi cosa vuole l´uomo. Macchine senza pulsanti, adoperabili in modo istintivo, naturale, interattivo, che non abbiano regole d´uso da parte dell´uomo. Sappiano riconoscere il gesto dell´uomo. Con questa filosofia sono nate una serie di macchine che io definisco automi per l´uso intuitivo. La torcia per illuminare è una di queste e l´uso che ne facciamo metaforicamente è quello non solo di fare luce verso le tenebre ma anche verso l´incultura, ovvero quelle informazioni che contestualizzano l´opera in un luogo. Questo è il concetto che sta alla base di tutto il progetto. La torcia può anche squarciare la parete per far vedere cosa c´è dietro. Una dimensione non iscritta ai poteri dell´uomo capace di estendere i sensi dell´uomo. Questa ricerca tecnologica nasce in Sicilia nel Consorzio Internazionale per le Tecnologie e le Scienze Applicate. Attraverso una rete di sensori Rfid, ognuno della dimensione e della forma di un uovo, sarà possibile conoscere la traiettoria e l’equazione oraria, che avrà tracciato e vissuto ogni visitatore, nella sua vicenda di intervista alle suggestioni della mostra. Ogni visitatore sarà dotato all’ingresso di un transponder e di un tesserino che dovrà avere addosso. Questa sferetta è un “tag” Rfid. Cioè un sensore con codice unico. L’infrastruttura installata lungo il perimetro della mostra, “sentirà” la presenza del visitatore in alcuni punti scelti in modo opportuno e ne annoterà anche l’ora esatta del passaggio o della sosta. All’uscita della mostra, l’utente dovrà riconsegnare il transponder – se non lo fa un sistema automatico allerterà il personale ai varchi -; tratterrà il tesserino nel quale sarà leggibile un codice mnemonico. Collegandosi ad internet, il visitatore potrà collegarsi al sito che è indicato sul tesserino, dovrà digitare il codice mnemonico - anche questo indicato sul tesserino – e dovrà riempire un form di intervista: sesso, età, titolo di studi. Finito questo semplice esercizio, il sistema intelligente che governa il servizio, interpretando la spezzata del cammino libero fatto dal visitatore durante la mostra, con la relativa legge oraria, produrrà, in tempo reale, un sito calibrato ed unico, tagliato su misura per ogni specifico utente. La collezione di dati che così si produrrà, offre la preziosa e, ad oggi, unica possibilità, di modellare il visitatore e di classificarne alcune caratteristiche. Questo sito sarà personale accessibile per un anno, dinamico, modellato per creare un catalogo fruibile mediante un collegamento web, al fine di diffonderlo e far conoscere ad altri la mostra. Tutto questo Marcello Conigliaro la definisce “una rivoluzione antropocentrica della tecnologia nel rapporto fra l´uomo e la macchina, e di pensare alla progettazione di macchine che si pongano rispetto all´uomo in maniera differente, mettano l´uomo al centro. Nella seconda metà del 900 la macchina ha assunto un ruolo di incredibile importanza, creando nuovi analfabetizzati. Chi non conosce l´informatica, ad esempio, è un nuovo alfabetizzato. C´è poi il fattore economico e il marketing che generato il desiderio all´acquisto compulsivo, esaltando l´aspetto più squisitamente tecnologico della macchina. Abbiamo assistito alla promozione e alla vendita di prodotti tecnologici dotati di molti pulsanti” Il progettista ha realizzato quindi macchine capaci di mettere al centro dell´uomo e quindi di capovolgere il paradigma d´uso. “A questo punto sarà la macchina a chiedersi cosa vuole l´uomo. Macchine senza pulsanti, adoperabili in modo istintivo, naturale, interattivo, che non abbiano regole d´uso da parte dell´uomo. Sappiano riconoscere il gesto dell´uomo. Con questa filosofia sono nate una serie di macchine che io definisco automi per l´uso intuitivo. .  
   
 

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