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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Marzo 2009
 
   
  ´AL CUORE DELLE NOSTRE STORIE DI VITA´ ALLA GALLERIA RICCI ODDI UN PRIMO BILANCIO DEL LABORATORIO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA PER IMMIGRATE

 
   
  Piacenza, 18 marzo 2009 - Un modo per imparare a conoscersi? Parlare, raccontare ad altri le proprie esperienze di vita. E’ l’idea da cui prende le mosse “Al cuore delle nostre storie di vita – prove di autobiografia di donne immigrate”, un laboratorio di scrittura autobiografica che è parte del progetto “il volto feminnile dell’immigrazione, ricerca sulle donne immigrate in provincia di Piacenza” realizzato dalla Provincia in collaborazione con il Cedomis (Centro studi e documentazione sulle migrazioni “Scalabrini” delle Suore scalabriniane). Il laboratorio si è sviluppato da novembre a marzo ed ha coinvolto otto donne immigrate, che si sono incontrate periodicamente presso la sede del Cedomis a Piacenza. Dell’esperienza si è fatto un primo bilancio il 7 marzo, alla Galleria Ricci Oddi, nell’ambito delle iniziative dell’8 marzo, presenti l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Paola Gazzolo, Massimo Magnaschi, direttore del Cedomis, Vittorio Anelli, presidente della Galleria Ricci Oddi, Adriana Lorenzi, docente dell’Università di Bergamo che ha animato gli incontri tra le partecipanti al laboratorio, e Ilaria Dioli, coordinatrice della ricerca, due suore scalabriniane, Suor Federica e Suor Manuela, l’assessore del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, diversi cittadini e cittadine. Delle otto donne coinvolte ricordiamo i nomi e la nazionalità: sono Aissata (Guinea), Edith, Danielle e Minata (tutte della Costa d’Avorio), Edvin (Albania), Beatriz (Argentina), Fanny (Equador) e Faouzia (Marocco). Molte di loro erano presenti, all’incontro di oggi. A dare una idea dell’atmosfera dei loro incontri, di quel che si sono dette, in tre mesi di scambi di esperienze, ha provveduto un video di una quarantina di minuti proiettato nell’occasone. E’ emerso come al centro delle loro “confessioni” ci sono stati temi come la nostalgia del ritorno, la ricerca di radici in una nuova terra, l’incontro tra due mondi diversi, i problemi con i figli, l’impegno a esercitare il mestiere di donna. Gli incontri sono serviti: come ha detto Paola Gazzolo, sono serviti per far emergere percorsi biografici e meccanismi di inclusione ed esclusone delle donne immigrate nella nostra provincia. Il video, in cd, dovrebbe essere inserito in un volume sull’esperienza che Cedomis probabilmente pubblicherà in autunno. Alle lezioni hanno assistito anche alcune delle donne straniere che stanno definendo un questionario che verrà distribuito a circa 300 donne migranti e che servirà ad analizzare la dimensione femminile del fenomeno migratorio a Piacenza. Ciò che è soprattutto emerso dall’incontro di oggi in Ricci Oddi, è la sostanziale condivisione della utilità della iniziativa, pert favorire il percorso di integrazione delle cittadine straniere. Una esperienza che, come ha osservato Adriana Lorenzi, è servita a fare di una “ferita” una “feritoia”. .  
   
 

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