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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Marzo 2009
 
   
  I GIOVANI A QUATTRO ANNI DAL DIPLOMA

 
   
  Torino, 18 Marzo 2009 - I risultati dell’indagine promossa dalla Provincia di Torino, per la terza volta in dieci anni, sui percorsi di studio e di lavoro intrapresi dai diplomati sul territorio nei quattro anni successivi alla maturità, sono stati presentati il 12 marzo al Centro Congressi Torino Incontra dal presidente della Provincia Antonio Saitta e dall’assessore all’Istruzione Umberto D’ottavio, con l’intervento dell’assessore regionale all’Istruzione Giovanna Pentenero e dell’assessore alle Politiche giovanili della Città di Torino Marta Levi. Saitta e D’ottavio hanno ribadito l’importanza dell’attenzione verso il sistema scolastico e la formazione nel suo insieme, nonostante e anzi soprattutto vista la crisi occupazionale in corso: “E’ necessario – hanno affermato – essere attenti a ridefinire il piano di offerta formativa del nostro territorio e a contrastare il disinvestimento nella scuola che – come anche questa indagine dimostra – è una scuola con grandi risorse e con potenzialità. Al contempo è importante continuare a lavorare per innalzare gli effettivi livelli di istruzione dei giovani perché è solo la diffusione dei saperi che può evitare il declino e supportare lo sviluppo”. La ricerca, condotta da Dtm, ha considerato un campione rappresentativo di 1500 diplomati della scuola media superiore: gli intervistati si caratterizzano per una prevalenza femminile (55,7%) ed un’età compresa tra i 22 e i 23 anni (83,2%). Il tipo di istituto superiore più frequentato risulta essere il liceo (42,5%), seguito dagli istituti tecnici (40%), più ridotta la quota dei professionali (16,8%). In definitiva i dati dicono che la scuola superiore è sempe più una tappa intermedia nel percorso di formazione scolastica per i giovani del territorio. Infatti se nel 1999 il 53,4% degli intervistati decise, dopo il diploma, di continuare gli studi, e nel 2003 fu il 61%, nel 2008 si registra un ulteriore incremento di tale valore che raggiunge il 64%. I dati inoltre mostrano come la spendibilità del titolo di studio di scuola superiore sul mercato del lavoro si riduca ed aumenti la propensione a continuare gli studi. I tempi di ricerca di occupazione sono per oltre il 50% dei casi superiori a due anni, e il fenomeno generale della flessibilizzazione del lavoro si registra in provincia di Torino in questi termini: tra i giovani che lavorano in qualità di dipendenti nel 2008 meno di un terzo è occupato a tempo indeterminato mentre circa il 70 con rapporti atipici e discontinui (e con un basso grado di coerenza rispetto alle materie prevalenti). Infine, i giovani danno complessivamente un “voto” positivo alla scuola superiore, soprattutto per ciò che riguarda la preparazione dei docenti, pur rilevando, per ciò che attiene alle debolezze, carenze dell’orientamento e delle strutture per la didattica. Inoltre coloro che lavorano, indipendentemente dalla forma occupazionale (lavoro autonomo o dipendente nelle varie forme) manifestano tutti un elevato apprezzamento per ciò che stanno facendo. Mariagrazia Pellerino, presidente di Edisu Piemonte, ente regionale che offre sostegno per il proseguimento degli studi universitari agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi economici, ha fatto pervenire la seguente dichiarazione: “Vengono rilasciate circa 11. 000 borse di studio l’anno, erogate con i contributi del Ministero e della Regiona Piemonte e regolamentate da un apposito bando. I servizi Edisu, rvolti anche alla generalità degli studenti, contribuiscono in modo determinante a incrementare l’attrattività del sistema universitario e degli atenei piemontesi”. .  
   
 

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