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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2009
 
   
  IL POLITECNICO DI TORINO ALL’ONU GRAZIE AL PROGETTO IXEM IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE SENZA FILI CHE LO SCORSO ANNO HA VINTO IL PREMIO DELLA BANCA INTERAMERICANA PER LO SVILUPPO SARÀ PRESENTATO COME ESEMPIO DI RICERCA AVANZATA FINALIZZATA ALLA COOPERAZIONE NEL CORSO DELLA INFOPOVERTY WORLD CONFERENCE

 
   
   Torino, 19 marzo 2009 – Nuovo successo per il progetto iXem, che arriva fino al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York. Il professor Daniele Trinchero, del laboratorio iXem del Dipartimento di Elettronica, è stato infatti invitato a presentare all’Assemblea dell’Onu le caratteristiche di questo sistema di comunicazione wireless e le sue grandi potenzialità applicative nel campo della cooperazione. L’invito si realizza nell’ambito della Ix Infopoverty World Conference Ict’s Good Use, Abuse and Refuse towards 2015 che si svolgerà dal 18 al 20 marzo 2009, in collegamento con altre prestigiose sedi quali l’Unesco a Parigi, la Commissione Europea a Bruxelles e la sede del Parlamento Europeo a Milano. Si tratta della più importante manifestazione dell’Onu sulla lotta alla povertà attraverso le Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione. La Conferenza seleziona le best practice e i progressi compiuti per determinare come migliorare la situazione in campi quali l’alimentazione, la salute, l’educazione, il commercio e l’economia. La comunità internazionale è ormai convinta che un uso strategico e intelligente delle nuove tecnologie costituisca un elemento cruciale per raggiungere concreti obiettivi di sviluppo. Per questo motivo la Conferenza è un momento di incontro e confronto tra delegati dei principali paesi, sia sviluppati che in via di sviluppo, durante il quale soluzioni tecnologiche innovative e sostenibili incontrano i bisogni della parte più povera del mondo. Il gruppo di lavoro del laboratorio iXem del Politecnico (www. Ixem. Polito. It) – composto dal Prof. Trinchero, da quattro giovani ricercatori, Riccardo Stefanelli, Benedetta Fiorelli, Alessandro Galardini e Federico Longobardi e da tecnici esterni, fra cui Enrico Guariso - metterà a disposizione dei delegati i risultati più avanzati dei propri studi sui collegamenti a basso costo, che in questo periodo sono mirati all’irrobustimento dei sistemi di comunicazione a lunga distanza, per garantirne l’operatività in condizioni ambientali estreme. Si tratta dell’evoluzione ingegnerizzata del primo prototipo, sperimentato al rifugio Capanna Margherita (Monte Rosa) che in quel contesto consentiva di usufruire di connettività Internet dal Rifugio e permette tuttora, durante la stagione estiva, di visualizzare sul web immagini ad alta risoluzione dei ghiacciai del Monte Rosa e della Valsesia. Fra l’altro il sistema di collegamento realizzato dal Poli aveva permesso di registrare il Record mondiale di trasmissione a distanza, con circa 300 chilometri di copertura fra il Rifugio Capanna Margherita e il Monte Cimone sull’Appennino. La proposta, che successivamente ha vinto il premio della Banca Interamericana per lo Sviluppo e che sarà presentata alla Conferenza, prevede la copertura con banda larga nella zona amazzonica, la più povera dell’Ecuador in cui esistono insediamenti umani, per agevolare la fruizione di servizi essenziali come quello sanitario e scolastico. In un’area di 50 Km x 50 Km, senza alcuna infrastruttura viaria, saranno resi possibile collegamenti audio video e il trasporto di dati per realizzare un supporto medico effettivo alle unità infermieristiche presenti su quel territorio, che attualmente offrono solo il primo soccorso. Inoltre verrà implementato un sistema di insegnamento a distanza per i bambini dei villaggi che potranno studiare, in remoto, con quelli delle scuole cittadine. Attualmente in zone così arretrate, in cui spesso non arriva neanche l’energia elettrica, un normale sistema di comunicazione non sarebbe realizzabile per i costi e per mancanza di interesse degli operatori del settore. Poiché il sistema proposto dal gruppo di ricerca iXem ha costi di realizzazione decisamente contenuti, sarà possibile realizzare una copertura capillare del territorio in tutta l’area individuata. Punto di forza del progetto è il coinvolgimento delle comunità locali, verso le quali sarà realizzato un completo trasferimento tecnologico già in fase di realizzazione e assemblaggio. In questo modo chiunque potrà apprendere, mantenere e replicare il sistema. Un ulteriore progetto al quale sta lavorando il gruppo del Politecnico e che sarà presentato all’Onu riguarda lo studio di una nuova tecnologia per la realizzazione di sensori a basso costo ed indipendenti, che permetteranno di effettuare monitoraggio delle reti idriche interrate, individuando le possibili perdite con precisione finora mai raggiunta. La soluzione sarà molto utile per la salvaguardia delle risorse idriche a livello mondiale, perché riduce drasticamente i costi rispetto alle tecniche applicate fino ad oggi e potrà dunque essere resa disponibile anche per i paesi nei quali l’acqua rappresenta un bene estremamente raro. .  
   
 

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