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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
 
   
  BIOMASSE: CONFAGRICOLTURA COMMENTA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLE COLTURE ENERGETICHE

 
   
   “Ancora una volta, gli obiettivi di promozione delle biomasse ad uso energetico sono frustrati dall’inadeguatezza degli strumenti posti in essere. ” Così Confagricoltura commenta il documento licenziato oggi dalla Commissione europea sulle colture energetiche. La proposta dalla Commissione si sintetizza in tre punti: • autorizzazione alla concessione di aiuti nazionali (50% massimo delle spese ammissibili) per sostenere l’impianto di colture pluriennali destinate alla produzione di biomassa sui terreni che beneficiano del regime delle colture energetiche; • estensione del regime agli 8 nuovi Stati membri che non ne hanno diritto e che potranno continuare ad applicare il regime di pagamento unico alla superficie, fino al 2010; • aumento conseguente della superficie massima ammissibile all’aiuto (da 1. 5 a 2 milioni di ettari). “Sono provvedimenti che per il nostro Paese sono praticamente ininfluenti – spiega Confagricoltura - a dimostrazione che non c’è una reale volontà di incentivare la produzione di colture energetiche”. L’aiuto rimane fissato ad un livello troppo basso (45 euro ad ettaro), chiaramente non incentivante per gli agricoltori. Lo dimostrano i dati: poco più di 500. 000 ha nei 17 Paesi che ne hanno usufruito nel 2005; solo 258 ha in Italia). L’agricoltore è scoraggiato dal fatto che la domanda per l’aiuto agroenergetico è più complicata di quella per l’aiuto disaccoppiato, ed ha un iter di pagamento più lento. Ci sono poi da aggiungere gli ostacoli normativi all’applicazione dell’aiuto per la soia (prevalenza degli usi alimentari nel valore finale del prodotti e fissazione delle rese per ettaro), che è il prodotto di maggior appeal per la realtà italiana. Confagricoltura rimarca, infine, che gli accordi stipulati sul territorio per la produzione di biodiesel (a Bologna e in Veneto), prescindono dalla richiesta di aiuto. “I 45 euro ad ettaro non compensano le difficoltà burocratiche da affrontare e gli agricoltori preferiscono farne a meno. ” .  
   
 

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