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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2009
 
   
  «PER UNA SOCIETÀ SOLIDALE CI VOGLIONO REGOLE E CONDIVISIONE» L´INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE GELLI A “IMMIGRATI RISORSA SCOPERTA” «FONDAMENTALE IL RUOLO DELLA SCUOLA PER VIVERE LA DIVERSITÀ COME OPPORTUNITÀ»

 
   
   Firenze, 19 marzo 2009 - Rispetto delle regole ma anche senso di umanità e solidarietà che diventa accoglienza e condivisione. Questi i due strumenti con cui costruire la società toscana del futuro, una società solidale e multiculturale che deve possedere, oltre a una cultura della legalità, anche la la capacità di coltivare un’identità aperta, e la consapevolezza di un comune appartenere che si traducono in condivisione e accoglienza. Non è una strada facile, ma non ci sono alternative». Lo ha affermato oggi il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, intervenendo nel pomeriggio al convegno su “Immigrati risorsa scoperta”, una iniziativa ad alta partecipazione che dimostra, ha sottolineato Gelli, che «l´immigrazione è “il” tema della nostra società, anche in Toscana e che può essere affrontato con ben altri argomenti e sensibilità rispetto a quanto viene veicolato da molti mass media». Dopo la rivolta nelle banlieux parigine la Regione Toscana ha commissionato all´Università di Siena una ricerca sulla realtà dei giovani di seconda generazione che insieme ad altri studi presentati nel pomeriggio odierno offre un valido strumento di analisi «per capire – ha proseguito il vicepresidente - come affrontare la sfida dell’integrazione tra i giovani con origini culturali diverse, diversa etnia e talvolta diversa religione. Siamo convinti che i problemi laceranti, e talvolta ritenuti insormontabili della prima generazione di immigrati, si possano stemperare nel passaggio ad una seconda generazione e che in questo processo è fondamentale il ruolo della scuola, un investimento cruciale per il futuro di un paese che deve saper pensare le diversità come una grande opportunità». E proprio nella scuola, dove si registra un costante aumento degli studenti stranieri – le presenze sono 40 mila, cioè l’8,4% del totale degli alunni - la Regione Toscana sta portando avanti la promozione della cultura della legalità, facendo lavorare e riflettere i ragazzi sulle regole che sono alla base della convivenza civile e che riguardano tutti, cittadini e residenti, nativi o immigrati, donne e uomini. «In collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale – ha spiegato Gelli - con cui abbiamo firmato un protocollo d’intesa, è stato avviato un modulo sperimentale di educazione alla legalità in 50 scuole toscane di tutti gli ordini e gradi. Il primo anno di sperimentazione ha dato ottimi risultati con risposte di grande entusiasmo, sia da parte del mondo della scuola sia da parte delle ragazze e dei ragazzi coinvolti». Gelli ha poi sottolineato il «paradosso delle attuali società occidentali per cui mentre aumentano le possibilità di comunicare tra i popoli sembra invece diminuire la tolleranza per il diverso e crescere una sorta di nuovo egoismo sociale. Ma il prevalere di una visione egoistica ed intollerante lacererebbe i valori che alimentano il tessuto sociale di un paese, a cominciare dalla solidarietà e dal rispetto dei diritti democratici, che non possono essere appannaggio di chi ha avuto la fortuna di nascere nelle parti del mondo più ricche». Gli immigrati per il nostro paese sono una importante risorsa: i quattro milioni di stranieri residenti in Italia col loro lavoro, producono, secondo dati elaborati dal Centro studi dell’Unioncamere e dall’Istituto Tagliasacchi, ben l’8,8% del prodotto interno lordo nazionale. Pensiamo all´edilizia o all´agricoltura (su 8 assunti 1 è immigrato, e la raccolta di intere produzioni stagionali dipende da loro), senza dimenticare l’alto numero di badanti, colf, baby-sitter, una realtà in effetti poco quantificabile, anche perché il bisogno di queste figure lavorative si scontra con i vincoli imposti dalle norme che regolano i flussi di immigrazione. «Le migrazioni al femminile – ha detto ancora Gelli, che ha anche la delega alle pari opportunità - costituiscono una problematica complessa e delicata perchè le donne straniere vengono doppiamente discriminate, sia in quanto lavoratrici straniere sia in quanto donne. Un altro fronte su cui dobbiamo intervenire». .  
   
 

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