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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2009
 
   
  IL VENETO RESISTE ALLA CRISI GLOBALE ECONOMICA E FINANZIARIA PERCHE’ NON HA ASCOLTATO NE’ LE CASSANDRE NE’ LE SIRENE

 
   
   Venezia, 19 marzo 2009 - La crisi internazionale, imprevedibile nell’intensità che ha raggiunto, ha creato alcune difficoltà anche al nostro sistema economico e finanziario. L’impegno che in questo momento è stato chiesto alla Regione del Veneto è notevole. La Giunta veneta è schierata in prima linea per sostenere e supportare la rete delle imprese e il mondo del lavoro e soprattutto è consapevole che non servono solamente interventi straordinari, ma che occorre piuttosto migliorare e qualificare ulteriormente il modello veneto per renderlo sempre più competitivo in ambito europeo e internazionale. L’organismo regionale di valutazione economica ha presentato ieri mattina alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia i risultati e le analisi dello sviluppo del territorio. “Un’occasione preziosa - ha detto introducendo il dibattito l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - per riflettere con statistiche e con numeri sotto gli occhi sulle future politiche economiche da adottare. ” Il tessuto produttivo veneto segnala tuttora una buona vitalità in termini di realizzazione d’investimenti e di attività di ricerca: il 34,6 per centro delle aziende venete ha stanziato risorse per lo sviluppo contro il 30,2 per cento della media nazionale. Nella nostra regione le imprese che dichiarano di aver introdotto un qualche tipo d’innovazione sono il 40 per cento rispetto al 31,2 per cento del resto del Paese. Interessante è il dato sull’internazionalizzazione: le aziende venete che hanno avuto rapporti con l’estero sono in numero superiore (20,4 per cento) rispetto a quanto registrato a livello nazionale (14,1 per cento). Sempre nel 2008 anche il pil del Veneto è stato superiore (1,8 per cento) al resto d’Italia (1,5 per cento), mentre per l’industria l’anno si è chiuso con un più 1,8 per cento con una dinamica occupazionale del 2,5 per cento in più. “Il Veneto - ha spiegato l’assessore - sta resistendo meglio di altre realtà alla pessima congiuntura economica perché non ha ascoltato le cassandre che annunciavano la morte del modello veneto già una decina di anni fa, nè le sirene di chi sosteneva che si doveva puntare unicamente sul terziario e sulla cosiddetta finanza creativa. Bene abbiamo fatto a insistere con il manifatturiero. Sono i prodotti di qualità che reggono l’economia di una regione ed è la formazione continua che ne garantisce il successo. ” Per l’assessore si deve investire in ricerca e in innovazione. Si devono pensare nuovi strumenti di ingegneria finanziaria. Si deve, poi, concentrare l’attenzione sulle piccole e medie imprese e dare più struttura alla rete dei distretti e dei meta distretti. “Per oltrepassare la crisi e cominciare a progettare altri significativi successi - ha concluso infine l’assessore - non resta che fare gioco di squadra: insieme regione, enti locali, sistema del credito, associazioni di categoria, camere di commercio e sindacati possiamo portare l’economia veneta fuori dal guado. Il domani, insomma, non deve farci paura e anzi deve trovarci consapevoli delle nostre capacità e delle nostre potenzialità. ” .  
   
 

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