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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
 
   
  TRENTO: RIASSETTO FINANZIARIO DELLE IMPRESE: AL VIA LA SECONDA FASE LE CONDIZIONI PER L´EROGAZIONI DI MUTUI ALLE SOCIETÀ DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI

 
   
  Trento, 23 marzo 2009 - La riunione economica della Giunta provinciale ha definito oggi anche il via libera allo schema della delibera che fissa le condizioni di erogazione dei mutui di riassetto finanziario destinati alle imprese di maggiori dimensioni. E’ una delle misure a più diretta efficacia nel quadro della manovra provinciale anticrisi. Lo schema sarà trasmesso al Consiglio provinciale, per il parere della Commissione consiliare, per essere poi approvato in via definitiva, quasi sicuramente entro il prossimo mese. Si tratta della cosiddetta «seconda fase» di questo tipo di finanziamenti, destinati a far fronte all’appesantimento della situazione debitoria delle imprese, per effetto – principalmente – di un diffuso calo di ordinativi, dei crescenti ritardi nei pagamenti da parte della clientela e delle parallele difficoltà nell’accesso al credito bancario. Attraverso il mutuo l’azienda acquisisce infatti risorse immediate, con le quali può rientrare dagli affidamenti concessi dalla banca, liberandoli in parte per nuovi investimenti o per la quotidiana operatività, e restituendo queste risorse in un periodo pluriennale (massimo sette anni), quindi più comodamente. Alle aziende viene in altre parole consentito di «spalmare» i debiti a breve termine su un arco temporale più ampio, incoraggiandole con un duplice intervento: la garanzia e l’abbattimento del tasso di interesse. La prima fase, come si ricorderà, sancita da una delibera del 17 ottobre 2008, in corrispondenza con i primi segnali della crisi economico-finanziaria, è stata orientata soprattutto alle esigenze delle piccole imprese, ritenute le più indifese di fronte alle gravi turbolenze del mercato finanziario. L’intervento è stato possibile grazie ad un importante accordo con il sistema del credito locale – che con quell’accordo, offrendo una massa di finanziamenti a costo ridotto, ha mostrato una disponibilità che le ripetute critiche degli ultimi giorni non tengono forse nel giusto conto – e al solido «braccio operativo» rappresentato dai tre enti di garanzia (i cosiddetti «confidi»: Confidimpresa Trentino; Cooperativa Artigiana di Garanzia, Cooperfidi). La Giunta provinciale, dal canto suo, ha assegnato a questi ultimi i finanziamenti necessari (per le garanzie e per l’abbattimento degli interessi) stabilendo le modalità per la presentazione delle domande, fra cui l’ammontare massimo per ciascun mutuo, pari a 250 mila euro. Alla scadenza del termine del 1° dicembre 2008, i confidi avevano ricevuto 2849 domande per 433 milioni, attualmente in corso di erogazione: una palese prova di efficacia dell’intervento e, purtroppo, della crescente domanda di sostegno finanziario da parte del tessuto produttivo locale. Grazie al confronto con le parti sociali e all’apporto del «tavolo» tecnico istituito tra le banche più rappresentative in provincia, gli enti di garanzia e le strutture provinciali (tavolo istituito per monitorare i contraccolpi sul nostro territorio della crisi internazionale dei mercati finanziari) appare ora opportuno attivare lo strumento di riassetto finanziario anche per le imprese maggiori, cui appunto si riferisce questa «seconda fase». Le modalità d’ intervento saranno almeno in parte diverse dalla precedente, trattandosi di aziende con strutture finanziarie e operative anche molto complesse. I finanziamenti, il cui ordine di grandezza è fissato in complessivi 300 milioni di euro, saranno infatti riservati alle seguenti categorie di imprese: - medie imprese (cioè quelle con più di 50 dipendenti o con più di 10 milioni di fatturato) che potranno ricevere mutui fino a 1 milione di euro ciascuna; - piccole imprese con fatturato superiore a 3 milioni di euro, cui saranno riservati mutui fino a 500. 000 euro; - attività imprenditoriali del settore turistico/alberghiero: mutui fino a 1 milione e mezzo di euro; - imprese dell’autotrasporto: mutui fino a 2 milioni di euro. Il tutto detraendo l’eventuale mutuo concesso nella «prima fase». Potranno accedere a questi finanziamenti anche le grandi imprese, secondo la disciplina comunitaria, in tal caso senza la garanzia confidi. Si tratterà di interventi personalizzati a misura dell’impresa richiedente e per questo sarà fondamentale il rapporto con la banca finanziatrice, che riceverà direttamente le domande. D’intesa con la banca, il confidi fornirà la garanzia fino al 50% del mutuo, le cui caratteristiche saranno stabilite da una specifica convezione. Per quest’ultima, secondo la proposta anticipata al tavolo tecnico del credito, il sistema bancario proporrà che i mutui siano regolati a condizioni diverse secondo la classe di rischio («rating») dell’ impresa (basso, medio, alto): si partirà da un tasso d´interesse pari all´euribor + 1,75% per la classe di rischio meno elevata, per arrivare all´euribor + 2,75 punti per la classe più elevata. Anche l’entità della garanzia varierà secondo la classe di rischio (da 10 a 50 per cento); in caso di garanzia «a prima richiesta» (cioè senza preventiva escussione dell’impresa insolvente) è previsto uno sconto di un quarto di punto sul tasso d’interesse. L’intervento di sostegno della Provincia, a titolo di «de minimis», sarà congiuntamente destinato al rilascio della garanzia e all’abbattimento del livello di onerosità: nel complesso, tra prestazione di garanzia e abbattimento, sarà pari al 6,5% per cento del mutuo accordato. Il rapporto triangolare fra Provincia, banche e confidi si appresta dunque a compiere un ulteriore importante passo per aiutare il sistema trentino a superare l’attuale momento di criticità. "La Provincia – sottolinea il presidente - mette in campo risorse, ma anche la tempestività e la concretezza del proprio agire; le banche del territorio danno prova di responsabilità di sistema affrontando un nuova espansione della massa creditizia offerta alle imprese in un momento molto delicato per la finanza; i confidi si dimostrano ancora una volta degli agili ed indispensabili meccanismi operativi per l’attuazione degli interventi. " .  
   
 

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