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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
 
   
  FONDAMENTALE FARE INFORMAZIONE PER LA PREVENZIONE DELL´HIV

 
   
  Roma, 23 marzo 2009 - “Sono profondamente convinta che l’obiettivo delle politiche sociali deve essere quello di migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono un disagio, ma anche intervenire preventivamente per garantirne il benessere psicofisico. Fare informazione per la prevenzione dell’Hiv è fondamentale per tutelare la salute”. Lo ha dichiaratoil 20 marzo l’assessore alle Politiche sociali del Lazio, Anna Salome Coppotelli. “L’assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio - ha spiegato - ha assegnato 500 mila euro per la prevenzione e l’informazione sull’Hiv. Una scelta importante che rivela l’attenzione del sociale in un ambito che potrebbe apparire più strettamente sanitario. In realtà non c´è un punto dove finisce il sanitario e comincia il sociale. Ritengo dunque indispensabile un’assunzione condivisa e diffusa della responsabilità sociale di presa in carico delle persone sieropositive con le loro esigenze sanitarie”. “Quindi prevenzione e informazione sono essenziali, soprattutto perché da molto tempo i mass media non parlano più del rischio Hiv - ha aggiunto l’assessore - e la bassa percezione del rischio è un fattore che influisce sull’andamento dell’infezione da Hiv. In altre parole, sono sempre di più le persone che scoprono di essere sieropositive a seguito di diagnosi di malattia conclamata”. Secondo i dati forniti dal dipartimento malattie infettive e immunomediate dell’Iss, al 31 dicembre 2007 la regione più colpita dall’Hiv è la Lombardia, ma il tasso di incidenza più elevato lo ha registrato il Lazio. Aumenta l’età media sia per gli uomini che per le donne, diminuiscono i tossicodipendenti ma cresce di oltre il 20% il numero di casi segnalati tra gli stranieri. “Inoltre - ha proseguito Anna Coppotelli - il Centro operativo Aids (Coa) riguardo alla modalità di trasmissione dell’infezione, riporta che il contagio aumenta per trasmissione sessuale e in particolare tra eterosessuali passando dal 20,7% nel 1997 al 43,7% al 2007. Circa il 60% dei casi di Aids coinvolge persone che non si sono sottoposte a terapie prima della diagnosi”. “L’obiettivo che ci siamo posti - ha detto ancora Coppotelli - è quello di promuovere la modificazione dei comportamenti a rischio e indurre a controlli preventivi per intervenire tempestivamente prima che si arrivi alla diagnosi di malattia conclamata. Quindi, come assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio, abbiamo ritenuto opportuno e doveroso finanziare la realizzazione di interventi per la prevenzione e l’informazione sull’Hiv/aids”. Le aree di intervento, previste nei progetti finanziati a seguito di bando, riguardano l’infezione Hiv e la pratica sportiva, l’informazione per la prevenzione dell’Hiv e della malattie sessualmente trasmissibili, scuola e Hiv, Università e Hiv, Migranti e Hiv, comportamenti a rischio. .  
   
 

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