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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
 
   
  RESIDENZE TEATRALI: NASCE IN TOSCANA UNA RETE NAZIONALE GIORNATA DI STUDIO SULLE ESPERIENZE PUGLIESI, LOMBARDE, PIEMONTESI, TOSCANE

 
   
  Firenze, 23 marzo 2009 - Parte da Santa Croce sull´Arno (Pisa) il coordinamento nazionale fra le residenze teatrali. L´idea è nata in una giornata di studio, promossa dalla Regione Toscana, sul ruolo ricoperto da questa formula organizzativa nel sistema teatrale regionale e nazionale: in Toscana, dove la Regione sta per approvare il nuovo Testo Unico sulla Cultura, si tratta anche di capire come questa esperienza di nuova gestione (teatro, musica, danza) possa essere regolata. Per “residenza” si intende la permanenza di una compagnia professionale in un territorio omogeneo: enti pubblici, in genere Comuni, mettono a disposizione un teatro, o altri spazi idonei, che vengono gestiti e “abitati” dalla compagnia stessa sulla base di un progetto di varia durata temporale. Con le residenze, ad esempio, si lavora sull´educazione del pubblico, si tengono aperti anche in orari non “canonici” piccoli teatri altrimenti aperti solo poche ore al mese, si utilizzano a fini teatrali e musicali spazi non tradizionali (piazze, aree archeologiche, fabbriche, edifici sacri), si ricercano nuovi linguaggi, si punta alla coesione sociale. Molti e diversi i modelli di “residenza”, come ha mostrato il confronto fra le esperienze pugliesi, piemontesi, lombarde e toscane (con punte di particolare interesse nelle province di Pisa, Arezzo e nel Circondario di Empoli). “Dal sistema delle residenze – ha affermato l´assessore toscano alla Cultura Paolo Cocchi – possiamo attenderci una esperienza più duttile per una contemporaneità artistica, organizzativa e progettuale capace di determinare un rapporto nuovo con il pubblico”. L´esperienza piemontese, iniziata nel 2001, è stata illustrata da Gimmi Basilotta che presiede l´associazione regionale fra le 21 residenze teatrali in quella regione (“Il nostro è il teatro che va alla gente mentre, in genere, capita il contrario”). 11 le località pugliesi, piccoli centri periferici, dov´è attiva l´esperienza dei “teatri abitati” illustrata da Giancarlo Piccirillo (“Ottenendo fondi sullo Sviluppo Economico, a quel ministero abbiamo dimostrato che lo spettacolo è anche una filiera produttiva che produce un reddito misurabile anche con parametri economici”). Il modello lombardo (15 residenze in 7 province con 17 compagnie associate) è stato spiegato da Mimma Gallina della Fondazione Cariplo e da Alessandra Pasi, vicepresidente dell´associazione che riunisce queste esperienze selezionate su un bando triennale della Fondazione Cariplo (nei primi due anni di attività - 2007 e 2008 - ha distribuito due milioni e 150 mila euro alle compagnie per insediarsi sui rispettivi territori). La situazione toscana è stata raccontata da Renzo Boldrini, responsabile del progetto “Piccoli Teatri” della provincia di Pisa (“Anche da noi le residenze sono un patrimonio concreto e chiedono di essere lette e regolamentate come funzione specifica e innovativa, parte integrante del sistema teatrale a funzione pubblica”). La giornata è servita all´assessore toscano Cocchi per anticipare alcune linee del nuovo Testo Unico sulla cultura anche nel rapporto fra politica e compagnie (“Espresse le scelte di fondo, la politica deve fermarsi sugli aspetti gestionali rispettando le competenze: l´apicellismo, compreso quello nobile, non è il modello giusto nei rapporti fra politica, spettacolo e cultura”). In una Toscana dove gli spazi teatrali sono molti (“Da noi ci sono più teatri che Comuni”, ha detto Ugo Caffaz, direttore generale della Cultura) e dove sono state spese risorse importanti per ristrutturare spazi che spesso sono piccoli gioielli architettonici (“ma di sicuro oggi 49 sono chiusi”, ha aggiunto Caffaz), i progetti di residenza teatrale – ha aggiunto Cocchi - “possono rappresentare un notevole contributo al recupero del concetto di impresa, anche economica, nella cultura”. Alla giornata di studio, ospitata nel teatro “Verdi” (inaugurato nel 1902, tre ordini di palchi, ricche decorazioni di stucco e affreschi, recuperato dal Comune all´inizio degli anni Ottanta e affidato alla compagnia di residenza “Giallo Mare Minimal Teatro”) sono intervenuti anche il sindaco Osvaldo Ciaponi, l´assessore alla Cultura della Provincia di Pisa Nicola Landucci e la presidente del Circondario Empoli Valdelsa Luciana Cappelli. .  
   
 

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