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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Settembre 1998
 
   
  MORTE IMPROVVISA E DEFIBRILLATOR TRIAL:UNO STUDIO MEDITERRANEO

 
   
  Milano. 16 settembre 1998 - (Ibc) è iniziato al principio di settembre e si concluderàtra cinque anni uno studio internazionale dedicato al problema della morte improvvisa responsabile per circa il 50% delle morti per cause cardiovascolari e originata in gran parte da una aritmia cardiaca. Lo studio. Denominato "Sedet -South European Defibrillator Trial" è condotto dalla Annco - Associazione Nazionale dei Cardiologi Ospedalieriche ritiene che nei soggetti "a rischio" basterebbe l´impianto di un defibrillatore automatico ( della Medtronic Inc. ) quale terapia di prima scelta dell´arresto cardiaco e consentire ai pazienti la sopravvivenza. L´iniziativa è stata presentata alla stampa a Milano dal dottor Massimo Santini. Primario del Dipartimento di Malattie del Cuore dell´Ospedale S. Filippo Neri di Roma e coordinatore dello studio e dal dottor Aldo Maggioni organizzatore del Sedet e responsabile del Centro Studi dell´Anmco. Le malattie cardiovascolari è stato ricordato nel corso della conferenza stampa rappresentano attualmente la prima causa di morte nei paesi occidentali. Incidendo per quasi la metà dei decessi nella popolazione generale:la "morte improvvisa" definita quale "evento fatale che si verifica in maniera inattesa entro un´ora dall´inizio dei sintomi" è responsabile del 50% delle morti cardiache e il fenomeno è stimato in 300. 000/400. 000 casi/anno negli Usa e 40. 000/50. 000 in Italia. Si calcola che in Europa ogni giorno circa 2500 persone muoiono improvvisamente e la fascia di età maggiormente colpita èquella compresa fra 55 e 65 anni con grande prevalenza del sesso maschile. Il meccanismo alla base dell´evento fatale risulta rappresentato nel 75% dei casi da una aritmia cardiaca maligna ("fibrillazione ventricolare") che se non trattata immediatamente porta inevitabilmente a morte il paziente. Di conseguenza. Essendo il tempo utile per il soccorso brevissimo solo pochi casi che si verificano in prossimità di una struttura attrezzata di pronto intervento possono essere trattati con successo (circa il 10%). Di recente è stato realizzato un defibrillatore "impiantabile" in grado di riconoscere l´aritmia maligna e di interromperla automaticamente in pochi secondi mediante uno shock elettrico di circa 30 Joules. Il dispositivo (Idc) ha dimensioni di circa 50 cc e peso di circa 90 grammi: viene inserito nella regione pettorale sinistra mediante un intervento chirurgico in anestesia locale della durata di 30-60 minuti e dismissione del paziente in seconda giornata. Mortalità perioperatoria inferiore all´1%. (Durata degli attuali Idc da 6 a 9 anni). L´impianto del defibrillatore automatico è ritenuto una terapia di prima scelta con impatto altamente positivo sulla sopravvivenza: secondo quanto comunicato studi clinici controllati hanno dimostrato nei pazienti con defibrillatorte una diminuzione della mortalità a 1-2 anni del 38-66%. Molte persone potrebbero beneficiare dell´impianto preventivo ma la difficoltà maggiore consiste nell´identificare fattori di rischio così rilevanti da giustificarlo: "un punto di partenza è sicuramente rappresentato da un pregresso episodio di infarto miocardico in quanto gli studi epidemiologici mettono in evidenza che una storia di infarto è presente nel 75% dei soggetti che vanno incontro a morte improvvisa. Tenuto conto che ogni anno circa un milione di persone in Usa e 120. 000 in Italia sopravvivono ad un episodio di infarto acuto sono stati progettati numerosi studi per ricercare fattori aggiuntivi che permettano di identificare i soggetti ad alto rischio". Scopo primario dello studio Sedet è quello di valutare l´impatto del defibrillatore automatico su una popolazione di pazienti sopravvissuti ad un infarto acuto e classificati come soggetti ad alto rischio sulla base di alcune semplici variazioni cliniche:infarto recente esteso funzione contrattile depressa non sottoposti a riperfusione coronarica per controindicazioni cliniche e con aritmie ventricolari asintomatiche. Lo studio coinvolge 64 centri cardiologici di diversi paesi dell´area mediterranea (34 italiani 9 spagnoli 7, francesi 7, israeliani 3, greci 2, turchi 1 libanese e 1 egiziano) e si propone di arruolare 650 pazienti (di cui 325 trattati in maniera convenzionale e 325 con impianto di defibrillatore automatico) nell´arco di due anni seguendoli clinicamente per altri due anni. L´analisi dei risultati sarà finalizzata prevalentemente alla valutazione della mortalità (totale cardiaca e improvvisa) nei due gruppi ma attenzione particolare sarà dedicata anche all´analisi della qualità della vita dei pazienti e all´impatto dei diversi tipi di trattamento sull´utilizzo delle risorse economiche sanitarie. Il costo del dispositivo è particolarmente elevato (20. 000 dollari) ma analisi costo/beneficio hanno dimostrato che il costo della terapia con defibrillatore è di circa 12000/20000 dollari per anno di vita salvata e si correla favorevolmente con il costo di altre terapie comunemente accettate (bypass aorto-coronarico al costo di 25000 dollari/anno di vita salvata; trattamento dell´ipertensione arteriosa al costo di 23000 dollari;terapia sostitutiva con estrogeni in menopausa a 33000 dollari; emodialisi nell´insufficienza renale cronica a 58000 dollari). La Medtronic Inc. Azienda leader mondiale nel settore dei dispositivi per il trattamento delle aritmie cardiache offrirà un supporto clinico-applicativo ed economico allo studio fornendo gratuitamente i dispositivi occorrenti. La Medtronic è impegnata a ridurre le dimensioni dei dispositivi impiantabili (si mira a farli scendere sotto i 50 cc) e ha realizzato nuovi apparecchi (Jewel Af 7250 e Gem Dr 7271) dotati di sofisticata funzione diagnostica e capacità di memoria così da permettere anche fino a 15 minuti di registrazione dell´elettrocardiogramma endocavitario. La Anmco che ha sede a Firenze è la maggiore tra le associazioni cardiologiche italiane: ha 4460 iscritti. Tutti specialisti che operano nelle oltre 600 strutture cardiologiche ospedaliere esistenti in Italia. .  
   
 

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