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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
 
   
  RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SU DIECI ANNI DI LOTTA CONTRO LA DROGA

 
   
  Bruxelles, 23 marzo 2009 - La Commissione europea ha presentato una relazione sui mercati delle droghe illecite a livello mondiale dal 1998. La relazione sottolinea che negli ultimi dieci anni sono state elaborate politiche di lotta alla droga in tutto il mondo, soprattutto a livello nazionale. Si sono intensificati gli sforzi per assistere i tossicodipendenti e sono state adottate misure più rigide contro i trafficanti di droga. Ma quali sono i risultati concreti? Lo studio sul quale si fonda la relazione non dà nessun elemento concreto per supporre che il problema mondiale della droga si sia ridimensionato tra il 1998 e il 2007. In termini generali, la situazione è lievemente migliorata in alcuni dei paesi più ricchi mentre in altri, tra cui alcuni grandi paesi in via di sviluppo o in transizione, la situazione è peggiorata, talvolta in modo grave e sostanziale. Se il problema mondiale della droga risulta pressoché immutato rispetto al 1998, il fenomeno è di fatto diventato più complesso: dal 1998 il prezzo della droga nella maggior parte dei paesi occidentali è sceso del 10% fino al 30%, nonostante in alcuni di questi paesi vi sia stato un inasprimento delle pene per gli spacciatori, ad esempio, di cocaina ed eroina. Allo stesso tempo, niente dimostra che sia diventato più difficile procurarsi la droga. In diversi paesi occidentali è ormai normale consumare cannabis: ben il 50% dei giovani nati dopo il 1980 l’hanno almeno provata una volta. La maggior parte tuttavia smette di farne uso una volta adulti. Lo studio dimostra inoltre che le politiche specifiche di lotta contro la produzione di droga possono avere ripercussioni nelle zone in cui è prodotta la droga. Ad esempio, negli ultimi dieci anni, parte della produzione di cocaina si è spostata dal Perù e dalla Bolivia verso la Colombia. Non vi sono tuttavia elementi per concludere che i controlli consentano di ridurre la produzione mondiale complessiva. La pubblicazione della relazione coincide con la riunione di alto livello che si svolge questa settimana a Vienna nel quadro della sessione annuale della Commissione delle Nazioni Unite sulle droghe e i narcotici (Cnd). I ministri di tutto il mondo porteranno a termine la riflessione sull’esame dell’attuazione della dichiarazione politica sul problema mondiale della droga adottata nel 1998 dalla 20° sessione speciale dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite (Ungass) sulla droga. (La dichiarazione mirava a ridurre drasticamente il problema mondiale delle droghe illecite entro il 2008 attraverso la cooperazione internazionale e misure di riduzione dell’offerta e della domanda). Questa settimana dovrebbe essere adottata, sulla base della valutazione, una nuova dichiarazione politica per il decennio 2009-2019. Il vicepresidente Jacques Barrot, commissario responsabile del portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha dichiarato: "Questi risultati dimostrano che la dichiarazione politica che sarà adottata a Vienna questa settimana non deve limitarsi a ribadire gli obiettivi enunciati 10 anni fa ma, al di là di ogni retorica politica, affrontare i problemi attraverso un approccio empirico che ci consenta di far tesoro della passata esperienza”. Lo studio ha cercato anche di fornire stime realistiche sulla dimensione complessiva del mercato delle droghe illecite in termini di redditi annuali prodotti. Il risultato dimostra che è difficile elaborare una stima complessiva, soprattutto in quanto mancano dati affidabili su produzione, consumo e commercio di droga nella maggior parte dei paesi. Lo studio presenta, tuttavia, stime, ad esempio sul mercato della cannabis, della cocaina e dell’eroina per l’Europa occidentale, gli Usa e l’Oceania. Il dato più accurato (2005) del fatturato complessivo in queste tre regioni è di circa 70 miliardi di euro per la cannabis, ossia circa la metà della stima dell’Unodc (125 miliardi di euro). Una conclusione importante dello studio è che le politiche di riduzione dei danni, tuttora controverse in alcuni paesi, si stanno diffondendo in un numero sempre maggiore di altri, che le considerano uno strumento efficace per ridurre le patologie, i conflitti sociali e la mortalità connessi alla droga. La relazione contiene anche un’analisi delle basi economiche del mercato mondiale delle droghe illecite, corredata da stime dei costi di produzione e del valore aggiunto lungo tutta la catena del narcotraffico, dalla produzione iniziale alla vendita al dettaglio. In particolare esamina la distribuzione dei redditi tra coloro che partecipano al commercio di droga e giunge a una conclusione disarmante: a guadagnarci veramente è solo una piccola minoranza. Altro aspetto rilevante dello studio è che mette in luce le debolezze del sistema internazionale di raccolta dei dati e delle informazioni sul problema mondiale della droga. Sebbene l’Unione europea abbia investito fondi cospicui per sviluppare ulteriormente le sue politiche di controllo della droga attraverso l´Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), è irrealistico pensare che si possano utilizzare meccanismi simili su scala mondiale, il che rende particolarmente ardua l’analisi dei molteplici aspetti del fenomeno. La relazione sullo studio sarà distribuita ai partecipanti alla riunione di alto livello della Cnd e presentata martedì 10 marzo alle 14. 00 da Lars-erik Lundin (Capo delegazione dell’Ue a Vienna) e dal Prof. Peter Reuter (autore dello studio) in occasione di una conferenza stampa presso la delegazione dell’Ue a Vienna. .  
   
 

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