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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
 
   
  IL COMUNE DI AREZZO TAGLIA LE SCUOLE CONTRO LO STATO E CONTRO I BAMBINI

 
   
  Arezzo, 23 marzo 2009 - L’associazione Genitori A. Ge. Toscana e la Consulta provinciale dei genitori di Arezzo denunciano: “Mentre le Regioni fanno di tutto per tutelare le scuole, anche se piccole, il Comune di Arezzo va in piena controtendenza e delibera di accorpare le 9 scuole dell’obbligo esistenti in 6 istituti comprensivi dalle dimensioni già in partenza mostruose”. Appare del tutto insensato istituire sei nuove scuole rispettivamente di 1. 327, 1. 259, 1. 082, 1. 355, 1. 220 e 1. 143 alunni, quando la normativa sull’autonomia scolastica prevede scuole comprese fra 500 e 900 alunni e il Ministero dell’Istruzione penalizza gli istituti che superano i 1. 200 alunni, assegnando il personale di custodia e di segreteria in misura meno che proporzionale. La scelta del Comune di Arezzo penalizza gravemente i bambini e il loro diritto all’istruzione e va contro la normativa dello Stato e le indicazioni della Regione Toscana. “Occorre garantire ai nostri figli un’organizzazione dell’offerta formativa adeguata e idonea a stimolare le capacità di apprendimento e socializzazione e il diritto costituzionalmente sancito all’istruzione” dichiara Giuseppe Argirò, presidente della Consulta provinciale dei genitori di Arezzo. “L’esperienza degli istituti comprensivi va avanti ormai da una dozzina di anni ed è dimostrato che si tratta di una forma organizzativa poco gradita agli insegnanti e che ha dato solo episodicamente risultati di pregio -afferma Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A. Ge. Toscana – È vero che gli istituti comprensivi hanno una loro funzionalità nelle zone a scarsa densità abitativa, ma non funzionano quando superano i 1. 000 alunni”. A. Ge. Toscana e Consulta dei genitori di Arezzo hanno chiesto udienza al Sindaco, al Prefetto e al Vescovo di Arezzo e intendono avviare tutte le iniziative di contrasto per ottenere un differimento del provvedimento all’anno scolastico 2010/2011 e poter così informare tutti i genitori interessati e coinvolgerli nel progetto di quella che sarà la scuola aretina, cosa che il Comune di Arezzo ha trascurato di fare. La vicenda è solo apparentemente locale, perché un simile precedente può innescare un devastante effetto a catena in tutti i comuni toscani e italiani, ed è per questo che l’ A. Ge. Toscana ha deciso di raccogliere l’appello della Consulta dei genitori di Arezzo e insieme hanno dato avvio a un´animata protesta. .  
   
 

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