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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2009
 
   
  ENEA: DALLE ACQUE DI VEGETAZIONE OLEARIE MOLECOLE ANTIOSSIDANTI A FINI TERAPEUTICI INTERVISTA A MASSIMO PIZZICHINI

 
   
  Le acque di risulta delle lavorazioni olearie (acque di vegetazione) sono da sempre considerate di grande impatto ambientale con enormi difficoltà di smaltimento, anche perché le 6000 aziende italiane insistono su aree agricole, spesso considerate di pregio a livello ambientale. Enea invece sta portando avanti una campagna pionieristica per la rivalutazione di queste acque che da problema ambientale possono rivelarsi risorsa economica. E’ stato infatti scoperto che in esse cono presenti grandi quantità di molecole dall’elevato valore biologico quali le sostanze polifenoliche con spiccate proprietà antiossidanti ed in particolare con effetti cardioprotettivi, antinfiammatori, anticancro, stimolanti del sistema immunitario. Enea ha sviluppate tecnologie separative mediante membrana e grazie a due ricercatori della Casaccia, Massimo Pizzichini e Claudio Russo, è stato brevettato un processo che permette di recuperare queste preziose molecole. Di che cosa stiamo parlando esattamente? Con il nostro brevetto è possibile recuperare molecole polifenoliche bioattive, in particolare l’idrossitirosolo, che è la molecola più abbondante ed importante per il suo potere antiossidante, quindi per le sue capacità terapeutiche. Non solo è quindi possibile recuperare molecole di interesse biomedico, ma anche di produrre energia verde e di trasformare l’acqua non potabile in risorsa idrica bevibile e curativa. Occorre ricordare in questa sede che le acque di vegetazione (A. V) sono reflui con pH leggermente acido, alta conducibilità elettrica, facilmente fermentabili per la presenza di zuccheri e proteine. Il loro carico inquinante è legato all’elevato contenuto di sostanze organiche quali zuccheri, pectine, grassi, sostanze azotate, polialcoli, poliacidi, fosforo, potassio, magnesio. Tutte queste molecole hanno spiccate proprietà antimicrobiche e fitotossiche, conseguentemente sono anche resistenti alla degradazione biologica, in particolare di tipo aerobico. La legislazione vigente D. M. N. 574, 11/11/96, permette lo spandimento sul terreno delle acque di vegetazione considerandolo un mezzo economico per smaltire un indesiderato sottoprodotto dell’industria olearia. Si tratta di un atteggiamento medioevale perché l’effetto negativo, a medio termine, sulla flora microbica dei suoli, quindi sulla loro fertilità, è ampiamente dimostrato come pure la contaminazione delle falde idriche del sottosuolo. Si è scoperto invece che… Hanno straordinarie proprietà antiossidanti, con effetti positivi sull’apparato cardiocircolatorio, in particolare di tipo Chd (coronary heart disease), proprietà anticancro (seno, colon, prostata), di alcune molecole polifenoliche, come il tirosolo, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina l’acido caffeico ecc. Questi composti si estraggono dalle olive, quindi sono considerati sostanze naturali, al pari delle vitamine. L´importanza dell´inserimento di alimenti "funzionali", soprattutto di origine vegetale, nella dieta trova una rilevante base scientifica, nella presenza di sostanze capaci di ritardare l´ossidazione lipidica e proteica, con una conseguente attività di "protezione" dell´organismo umano nei confronti dei meccanismi degradativi di tipo ossidativi. Questi composti naturali, in forma di integratori alimentari, sono prodotti anche in Italia e commercializzati a livello internazionale sul web. Tali scoperte, sulle proprietà antiossidanti dei polifenoli, sono state confermate a livello internazionale ed hanno subito spostato l’interesse verso il riutilizzo, piuttosto che verso la depurazione, che ha solo un costo e non un ritorno economico. In che cosa consiste il brevetto? L’invenzione è basata sull’impiego delle tecnologie separative mediante membrana, cioè su processi di filtrazione che permettono di recuperare le molecole polifenoliche ad un elevato grado di purezza, come l’idrossitirosolo, senza nessuna contaminazione da parte di solventi organici o di altre sostanze chimiche. Il nuovo processo Enea, oltre ai polifenoli consente di recuperare tutte le sostanze organiche presenti nella acque di vegetazione, come noto ricche di proteine, zuccheri, fibra e sali minerali, per destinarle al comparto alimentare. Inoltre il processo consente di recuperare un’acqua vegetale purificata dal trattamento a membrane, circa il 60 % in volume rispetto alle acque di vegetazione grezze. In estrema sintesi, il nuovo processo prevede: una fase di acidificazione, una di idrolisi con enzimi pectolitici, una di centrifugazione per ridurre il contenuto di solidi sospesi, quindi quattro diverse tecnologie di filtrazione tangenziale, poste in sequenza l’una all’altra. In particolare, i filtrati passano attraverso membrane (filtri speciali) a porosità (cut-off) gradualmente decrescente, dalla microfiltrazione all’osmosi inversa. Possibili impieghi di questa acqua purificata? Quest’acqua, vista la sua composizione chimica iposalina, ma ricca in potassio e povera di sodio, potrebbe essere impiegata come base per bevande speciali, con caratteristiche ipotensive e nutraceutiche. Un altro settore importante è quello cosmetico, ma è necessario che le acque di vegetazione di provenienza siano certificate come biologiche, cioè ottenute da olive che non sono state trattate con anticrittogamici, pesticidi ecc. Il nuovo processo Enea consente di frazionare le A. V. Per recuperare sostanze di interesse alimentare, nutraceutico, cosmetico ed anche energetico (biogas), pur eliminando definitivamente l’impatto ambientale. Avete un case study? Sì, abbiamo fatto uno studio su una tipologia di frantoio oleario di medie dimensioni, che tratta 200 q/giorno di olive. Abbiamo fatto anche delle valutazioni anche tecnico-economiche. Bisogna pensare a questo sistema come un mezzo che potrebbe portare un utile lordo finale superiore ai 2000 euro al giorno. Le valutazioni economiche del processo, dimensionato per trattare 200 q/giorno di olive, sono molto favorevoli. Un esempio è l’Olivenol, un prodotto americano a base di polifenoli, commercializzato attraverso internet. Dal trattamento di 100 kg di olive si può ottenere un utile netto che può arrivare anche a 800 €. Queste stime sono indicative, perché la commercializzazione dei prodotti raffinati richiede un preciso impegno di marketing, che non compete ad un Ente Pubblico, come Enea. Per questi motivi le stime di cui sopra possono essere imprecise, ma per difetto, sicuramente i ritorni economici sono elevatissimi, al punto che l’olio d’oliva può diventare quasi un sottoprodotto di lavorazione. Le stime non tengono conto del costo dei rischi, fra cui le denuncie per violazioni della normativa ambientale, che attualmente corrono i proprietari delle aziende olearie. Un nuovo futuro attende le industrie molitorie? La fattibilità tecnica del nuovo processo è reale, ampiamente collaudata e sperimentata da Enea anche in condizioni estreme di composizione delle acque di vegetazione. Il processo brevettato non ha problemi di scala industriale, è quindi in grado di trattare centinaia di t/giorno. Il processo è stato pensato per essere applicato da frantoi importanti o da consorzi oleari che si fanno carico di raccogliere e di processare le acque di vegetazione. Per ogni realtà produttiva, specialmente se di grandi dimensioni, bisogna definire bene alcuni parametri operativi che devono essere calibrati per tipologie di produzioni regionali ed anche per singolo frantoio oleario. Infatti, incidono sul processo, quindi sui bilanci economici alcune variabili agronomiche che influenzano il contenuto dei polifenoli delle acque di vegetazione, come:il tipo di cultivar, le condizioni pedoclimatiche di produzione, le procedure di raccolta delle olive, le tecniche di molitura, i trattamenti con fitofarmaci, la conservazione delle A. V. Ecc. Anche il costo di trasporto deve essere posto in relazione con la conservazione della matrice. Infatti le A. V. Non possono essere conservate per più di qualche giorno, altrimenti si compromette la chimica dei polifenoli ed il corretto funzionamento degli impianti di trattamento. Le industrie molitorie nazionali sanno bene che i controlli e le restrizioni normative sullo smaltimento delle A. V. Sono diventate più restrittive e lo saranno sempre di più nel futuro, in cui i vincoli ambientali sono imposti dalla Ue, che non può tollerare deroghe alle normative ambientali sul territorio nazionale. Si ricorda che le stesse acque di lavaggio delle olive, non solo non possono essere mescolate alle A. V, ma neanche scaricate al suolo, perché fuori dalla normativa prevista dal Dm 152 del 1999. Il messaggio che viene da Enea è molto semplice: o le industrie molitorie si mettono in regola con le normative ambientali, oppure saranno costrette chiudere. .  
   
 

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