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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Marzo 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: PROMUOVERE L´APPRENDIMENTO DELLE LINGUE, ANCHE REGIONALI DUE LINGUE STRANIERE, IN PARTICOLARE EUROPEE, A SCUOLA E NELLA FORMAZIONE CONTINUA

 
   
  Strasburgo, 25 marzo 2009 - La diversità linguistica dell´Ue è una risorsa culturale di grande importanza. Il Parlamento sostiene la promozione dell´apprendimento di due lingue straniere, in particolare europee, a scuola e nella formazione continua, per favorire la mutua comprensione, l´inclusione sociale e l´occupabilità. Rileva poi che le lingue regionali e minoritarie sono un patrimonio culturale da salvaguardare. Ai migranti, specie i bambini, occorre poi agevolare l´apprendimento della lingua del paese che li ospita. Con 335 voti favorevoli, 279 contrari e 69 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione sostenuta da Pse, Alde e Verdi/ale che modifica in alcune parti la relazione di Vasco Graça Moura (Ppe/de, Pt) sul multilinguismo. L´aula ribadisce «la necessità di riconoscere la parità tra le lingue ufficiali dell’Unione europea in tutti gli aspetti dell´attività pubblica». Anche perché la diversità linguistica dell´Europa costituisce «una risorsa culturale di grande importanza» e sarebbe quindi un errore se l´Ue si limitasse a una sola lingua principale. Esorta pertanto gli Stati membri a integrare il multilinguismo, oltre che nell´ambito dell´istruzione, anche nelle politiche in materia di apprendimento permanente, inclusione sociale, occupazione, mezzi di comunicazione e ricerca. Il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione di promuovere "la lingua materna più altre due lingue" nell´ambito dell´istruzione e raccomanda agli Stati membri di includere nei programmi scolastici lo studio facoltativo di una terza lingua straniera nella scuola secondaria. In proposito, ribadisce la priorità politica attribuita all´acquisizione delle competenze linguistiche attraverso l´apprendimento di altre lingue dell´Unione europea, una delle quali dovrebbe essere la lingua di un paese vicino e l´altra una "lingua franca" internazionale. Anche perché ciò potrebbe «migliorare la comprensione reciproca all´interno dell´Unione europea». Allo stesso tempo occorre «promuovere maggiormente la proiezione internazionale delle lingue europee nel mondo». Nel contesto dell´apprendimento permanente, i deputati ritengono che vada offerto supporto sufficiente ad aiutare i cittadini di tutti i gruppi di età a sviluppare e migliorare le loro competenze linguistiche in modo continuativo, offrendo loro accesso a un insegnamento linguistico adatto «allo scopo di migliorarne l´inclusione sociale e le prospettive occupazionali e di benessere». Le imprese europee, e in particolare le Pmi, dovrebbero inoltre poter contare su un sostegno concreto a favore dell´apprendimento e dell´utilizzo delle lingue «che faciliti loro l´accesso ai mercati internazionali». Nell´incoraggiare il ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in quanto strumenti indispensabili per l’insegnamento delle lingue, il Parlamento rileva che l’utilizzo dei sottotitoli nei programmi televisivi «faciliterà l’apprendimento e la pratica delle lingue dell’Ue e una migliore comprensione del retroterra culturale delle produzioni audiovisive». Ha quindi smorzato il testo originale che raccomandava l´uso del sottotitolaggio nella lingua nazionale, anziché del doppiaggio e delle voci fuori campo. I deputati affermano di promuovere e sostenere l´introduzione «su base non obbligatoria» delle lingue madri minoritarie, locali e straniere nei programmi scolastici e/o nel quadro di attività extrascolastiche aperte a tutti. Ritengono peraltro che le lingue regionali e minoritarie «sono un patrimonio culturale da salvaguardare e coltivare» ed è quindi «essenziale garantire che nei paesi o nelle regioni in cui convivono due o più lingue ufficiali, ma hanno soppresso la richiesta che queste lingue «siano utilizzate quali lingue d´insegnamento a tutti i livelli di istruzione». Parimenti, hanno eliminato il paragrafo della relazione originale in cui si sottolineava l’importanza di «salvaguardare la possibilità per i genitori e gli educatori di scegliere la lingua ufficiale di istruzione dei figli nei paesi in cui coesistono una o più lingue ufficiali o una o più lingue regionali». I deputati evidenziano poi l´importanza di garantire, negli Stati membri in cui coesistono lingue ufficiali diverse, «la piena intelligibilità reciproca tra le varie lingue», in particolare negli ambiti di interesse per le persone anziane e nei settori della giustizia, della sanità, dell´amministrazione e dell´occupazione. Il Parlamento propone di istituire, ad ogni livello formativo e a prescindere dall´ambiente geografico, la presenza di insegnanti di lingue straniere qualificati, invitando anche la Commissione e gli Stati membri a favorire la mobilità professionale degli insegnanti e la cooperazione tra scuole di diversi paesi. Propone tra l’altro agli Stati membri di esaminare la possibilità di effettuare scambi del personale docente a diversi livelli formativi, affinché le varie materie scolastiche possano essere insegnate in più lingue. Inoltre, considera cruciale l’istituzione di programmi specifici di sostegno alla traduzione e la costituzione di reti di banche dati terminologiche multilingue. I deputati invitano infine la Commissione e gli Stati membri a promuovere misure che facilitino l´apprendimento linguistico dei soggetti che vivono in situazioni svantaggiate, degli appartenenti a minoranze etniche e dei migranti, per consentire a tali persone di integrarsi nella società. Sottolineano quindi la necessità che i governi nazionali promuovano efficacemente dei corsi speciali di lingue e mettano a loro disposizione i mezzi necessari per apprendere la lingua e la cultura del paese ospitante. Ritengono inoltre che «i bambini, nel loro stesso interesse, dovrebbero poter parlare la lingua del paese in cui vivono affinché non divengano oggetto di discriminazioni . E siano in grado di partecipare a tutte le attività su base paritaria». .  
   
 

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