Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Marzo 2009
 
   
  DA APPUNTI DEL PROFESSOR RAUL SAGGINI CATTEDRA DI MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA, DIPARTIMENTO DI FISIOTERAPIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL´EDUCAZIONE MOTORIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CHIETI

 
   
  “Endospheres è una metodica in grado di stimolare e modificare la resistenza e l’elasticità del tessuto connettivo, in modo da riportarvi la giusta fluidità funzionale, di conseguenza crea un rilassamento muscolare profondo mediante oscillazioni meccaniche (vibrazioni). La vibrazione consiste in una serie di movimenti rapidi trasmessi ai legamenti con una successione di pressioni e sollevamenti facendo si che il contatto non si interrompa mai. Le oscillazioni meccaniche (vibrazioni) di ampiezza e frequenza definita agiscono sull’apparato muscolare e tendineo, rilassato o in tensione. La “microvibrazione compressiva” permette di lavorare sui principali gruppi muscolari (Dorsale, Lombare, Glutei ecc. ) determinando una notevole azione sedativa sulla ipereccitabilità dei nervi sia motori che sensitivi. Inoltre genera una rilevante iperemia che migliora la captazione dell’ossigeno favorendo il corretto trofismo muscolare. La metodologia consente inoltre di eliminare la contrattura e il dolore ai piedi agendo direttamente sulle fascie aponeurotiche plantari (costituite da particolari tessuti prevalentemente fibrosi) . Per tali motivi la “microvibrazione compressiva” è una metodologia avanzata che risulta molto utile nel trattamento delle patologie ortopediche, traumatiche e neurologiche che necessitano di riabilitazione fisica, in medicina dello sport e in flebolinfologia. Vari sono quindi i campi di applicazione: contratture muscolari, sindrome spalle-nuca, stimolazione plantare, post chirurgia pre massaggio sportivo,contratture cicatriziali. Particolare attività nella terapia delle sindromi dolorose muscolari e fasciali. In uno studio eseguito nel Centro di riabilitazione presso la Clinica del lavoro, Fondazione Irccs Montescano (Pv), coordinato dal professor Roberto Casale del Servizio di Neurofisiopatologia, è stata dimostrata l’attivazione, da parte della metodica della sensibilità vibratoria di meccanorecettori - corpuscoli recettoriali sensibili a stimoli di tipo meccanico - uniti funzionalmente sia a fibre mielinizzate di diverso calibro che a fibre amieliniche. Terminazioni nervose meccanosensibili esistono in molti tessuti come la cute, il muscolo, il periostio, le capsule e i legamenti articolari. In particolare i corpuscoli detti del Meissner, del Merkel e del Pacini, reagiscono principalmente riducendo il sintomo dolore e stimolando la ristrutturazione connettivale del tessuto. La pressione con cui si esercita la vibrazione può influire notevolmente sui risultati, ed il risultato è legato anche ad un aumento fisiologico della temperatura. L’attività microvibratoria compressiva della metodologia ha dimostrato di essere conforme ai principi della fisiologia umana e quindi idonea ad attivare i risultati e gli effetti clinici ricercati. In un nostro lavoro (La sindrome retto-adduttoria nel contesto dell’esercizio fisico) abbiamo studiato la fisiopatologia di questa dolorosa patologia caratterizzata da una sintomatologia dolorosa in sede pelvica anteriore con compromissione spesso di sedi circostanti lombari. Il dolore può svilupparsi come stato acuto improvviso e si deve per prima cosa trattare la lesione per favorire il rapido innesco del processo di guarigione con un intervento mirato che escludendo la cronicizzazione della lesione garantisca un sicuro recupero. La microvibrazione compressiva in questi casi rappresenta un intervento efficace e mirato che permette una veloce guarigione e una conseguente buona riabilitazione all’attività quotidiana Un altro lavoro del nostro gruppo di studio dell’università di Chieti ha dimostrato l’attività della metodologia sul linfedema primario o secondario a traumi o patologie ortopediche o neurologiche. Tutte queste attività pongono la metodica come un efficace e sicuro trattamento fisico riabilitativo e come una valida soluzione di estrema efficacia e maneggevolezza anche nella medicina dello sport”. .  
   
 

<<BACK