Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2009
 
   
  SETTORE DEI SERVIZI: IMPRESE VICINE AL COLLASSO A RISCHIO CHIUSURA NUMEROSE AZIENDE DEL TERZIARIO, NELLA MORSA DELLA STRETTA CREDITIZIA E DEI RITARDATI PAGAMENTI DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

 
   
  Roma, 26 marzo 2009 - “Le imprese del settore dei servizi sono oggi vicine al collasso, oppresse dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, dalla crisi di liquidità e dagli effetti della congiuntura internazionale”. E’ questo l’allarme lanciato dal Presidente della Fise – Federazione Imprese di Servizi che in Confindustria rappresenta il comparto dei servizi alla collettività (oltre 800 aziende che fatturano 11 miliardi di euro e occupano 95. 000 addetti) – Giulio Quercioli Dessena. “Le misure anticrisi finora allo studio del Governo si concentrano prioritariamente su alcuni segmenti industriali”, sottolinea il Presidente di Fise, “ignorando le esigenze di un terziario, costituito per lo più da piccole e medie imprese e duramente colpito (come altri settori) dalla crisi dei mercati, ma ancor di più dalla chiusura dei flussi di credito dalle banche verso le imprese”. “Al di là delle misure annunciate in questi ultimi giorni”, prosegue Quercioli, “occorrono nuove e trasparenti metodologie di valutazione del credito più aderenti alla realtà dei servizi, da cui dipende la continuità nell’erogazione dei servizi ai cittadini, al territorio e alle infrastrutture, nonché la qualità stessa delle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione in outsourcing. Il ciclo di vita degli appalti, il numero di contratti, i sistemi di gestione e controllo della commessa, il grado di fidelizzazione e soddisfazione del cliente sono tutti elementi di cui va tenuto conto nella definizione del rating. Senza questi correttivi l’indebitamento non potrà che crescere, costringendo diverse nostre aziende a interrompere la propria attività, con evidenti ricadute sul fronte occupazionale”. Nell’attuale fase recessiva risulta ancora più paradossale il fenomeno, tutto italiano, del ritardo dei pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione alle aziende di servizi; tale ritardo continua a crescere (oggi tocca punte massime di oltre 800 giorni), soffocando finanziariamente le imprese. “E’ oggi improcrastinabile”, sottolinea Quercioli, “un intervento del Governo per accelerare i tempi di pagamento, anche consentendo la compensazione con i debiti fiscali. Ed è questo l’obiettivo, tutto politico, dell’esposto presentato dal Taiis (Tavolo Interassociativo Imprese di Servizi di cui Fise è fondatrice) nelle scorse settimane alla Commissione europea per violazione delle norme comunitarie. .  
   
 

<<BACK