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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2009
 
   
  AUMENTA L’USO DEL CELLULARE, PREZZI PIÙ BASSI PER GLI UTENTI: SECONDO UN RAPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA, IL SETTORE EUROPEO DELLE TELECOMUNICAZIONI RESISTE ALLA CRISI ECONOMICA

 
   
  Bruxelles, 26 marzo 2009 - L’europa è il leader mondiale dei servizi di telefonia mobile, con un numero di abbonamenti pari al 119% della popolazione dell’Ue nel 2008 (7 punti percentuali in più rispetto al 2007), ben al di sopra degli Stati Uniti (87%) e del Giappone (84%). È questo il dato che emerge dall´odierna relazione della Commissione sui progressi del mercato unico delle telecomunicazioni. Nonostante la crisi economica, il settore Telecom dell’Ue (che rappresenta il 3% circa del Pil dell’Ue) ha continuato a crescere nel 2008, registrando introiti stimati a più di 300 miliardi di Eur (1,3% in più rispetto al 2007) e superando in vitalità il resto dell’economia (la cui crescita è stata di appena l’1%). I principali beneficiari della competitività del settore sono gli utenti, che pagano meno per un servizio di migliore qualità. Nel 2008 la bolletta di telefonia mobile è scesa in media da 21,48 Eur a 19,49 Eur e oggigiorno, grazie all’azione dell’Ue, il 75% degli utenti europei dispone di un collegamento Internet da 2 megabit o più al secondo (velocità che consente, ad esempio, di ricevere la Tv su Internet). La relazione della Commissione mette tuttavia in guardia contro il rischio che, senza un migliore coordinamento a livello europeo, i vantaggi del mercato unico delle telecomunicazioni vengano compromessi da regolamentazioni nazionali incoerenti. “L’europa è Il continente delle comunicazioni mobili, con una diffusione crescente dei telefoni cellulari e dei servizi mobili a banda larga. Nonostante la crisi economica mondiale, gli europei comunicano più che mai tramite cellulare e Internet. È una buona notizia per un settore che può aiutare l’Europa a sfidare la recessione”, ha dichiarato la commissaria Ue alle telecomunicazioni Viviane Reding. “Ma non possiamo dormire sugli allori. Dobbiamo consolidare l’indipendenza delle autorità di regolamentazione. Occorre anche una concorrenza più leale tra operatori fissi e mobili, per realizzare una maggiore convergenza tra telefonia fissa e mobile. Infine, dobbiamo evitare che venga aggirata la normativa Ue, con conseguenze deleterie per il mercato unico. Sono particolarmente preoccupata dal fatto che molte autorità di regolamentazione nazionali procedono ognuna per conto proprio nel campo delle reti Internet ad alta velocità. La strada della concorrenza leale e degli investimenti in queste reti non passa per 27 soluzioni diverse, che giovano per lo più ai giganti nazionali, ma si costruisce con mercati aperti, certezza giuridica e pari opportunità per tutti gli investitori e gli operatori”. L’odierna relazione della Commissione offre un’immagine aggiornata del mercato europeo delle telecomunicazioni e della situazione della concorrenza nei 27 paesi dell’Ue. Una crescita superiore a quella del resto dell’economia La crescita del settore Telecom dell’Ue nel 2008 è stimata all’1,3%, superiore quindi alla crescita del Pil reale nell’insieme dell’economia, che è stata solo dell’1%. Questa crescita continua ad attenuare l’inflazione, grazie ai prezzi tuttora in ribasso per la maggior parte delle comunicazioni standard (come chiamate telefoniche e navigazione in rete). Telefonia mobile: tariffe più basse del 34,5% rispetto a cinque anni fa Nel 2008 il mercato della telefonia mobile è rimasto il segmento più dinamico delle telecomunicazioni nell’Ue. L’uso del cellulare è aumentato dal 112% della popolazione nel 2007 al 119% nel 2008, con percentuali superiori al 140% in Italia, Lituania e Lussemburgo. La quota media di mercato dei principali operatori è scesa del 3% circa nello scorso anno, il che denota un mercato più competitivo. Di conseguenza, oggi si passa più tempo a parlare e a mandare sms spendendo all’incirca il 34,5% in meno rispetto al 2004. L´ue leader mondiale dell´Internet ad alta velocità Il numero di collegamenti Internet fissi a banda larga nell’Ue continua ad aumentare: 14 milioni in più nel 2008, oltre 114 milioni in totale. Danimarca e Paesi Bassi detengono il primato mondiale della banda larga, con un tasso di penetrazione superiore al 35% della popolazione. Questi paesi, al pari di Svezia, Finlandia, Regno Unito, Lussemburgo, Belgio, Germania e Francia, superano gli Stati Uniti, che nel luglio 2008 raggiungevano solo il 25%. Anche la banda larga mobile è in pieno decollo, con un numero di collegamenti attualmente pari al 13% della popolazione dell’Ue. La banda larga mobile accessibile mediante scheda con memoria o chiave sta diventando una valida alternativa alla banda larga fissa in paesi come l’Austria (numero di collegamenti pari all’11,4% della popolazione), la Finlandia (9,1%) e il Portogallo (8,3%). Un maggior numero di utenti cambia operatore Nel 2008, 20,5 milioni di utenti hanno cambiato operatore telefonico conservando il proprio numero fisso o mobile. Circa 84 milioni di abbonati (17% della popolazione dell’Ue) hanno cambiato operatore da quando ciò è diventato possibile, ossia nel 2003, fino a ottobre 2008. Ancora problemi per il mercato unico europeo delle telecomunicazioni La relazione sottolinea anche che l´esistenza di normative divergenti nei vari Stati membri dell´Ue rappresenta un ostacolo persistente alla creazione di un vero e proprio mercato unico per gli operatori e gli utenti delle telecomunicazioni. L’indipendenza delle autorità di regolamentazione nazionali rappresenta un presupposto essenziale per una regolamentazione equa ed efficace, ma non è ancora diventata realtà in tutti i 27 Stati membri. La Commissione ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti della Lituania, della Lettonia e della Romania, mentre una denuncia contro la Polonia è stata deferita alla Corte di giustizia europea. Una regolamentazione incoerente per problemi di concorrenza simili può costituire un onere supplementare per gli operatori Telecom, in particolare per le società, in numero sempre maggiore, che operano in più paesi o che offrono servizi transfrontalieri. - L’esistenza di approcci divergenti in materia di regolamentazione delle nuove reti a fibre ottiche potrebbe danneggiare la concorrenza tra operatori sul mercato unico e scoraggiare nuovi investimenti a causa dell’incertezza giuridica. Alcune autorità di regolamentazione prendono decisioni che sembrano perfino intese ad eludere la normativa Ue (Ip/08/2060). - Persistono notevoli differenze tra le tariffe applicate reciprocamente dagli operatori per collegare le chiamate effettuate tra reti diverse (da 0,02 Eur/min a Cipro a 0,16 Eur/min in Bulgaria). In Irlanda o a Malta si può cambiare operatore conservando il proprio numero di telefono in un solo giorno, mentre la stessa operazione impiega 38 giorni in Polonia, 15 in Italia e 14 in Slovacchia. .  
   
 

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