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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2009
 
   
  NATALI DI VENEZIA: IL VENETO SI RICONOSCE NELLA PROPRIA CULTURA E NELLE PROPRIE RADICI

 
   
  Venezia, 26 marzo 2009 - E’ leggenda che è certamente un po’ storia, quella che narra come Venezia sia stata fondata il 25 marzo del 421, dalle comunità di terraferma che per sfuggire alle orde dei goti e degli unni si rifugiarono nelle prime isole della laguna: Torcello, Mazzorbo, Burano. Ma da quella leggenda è di sicuro nata la storia della più longeva Repubbblica dell’umanità, centro di cultura, commercio e umanità, ma anche di governo civile, dove “nessuno era suddito, tutti erano cittadini”, come ha detto ieri l’assessore del Comune Augusto Salvadori nell’aprire, assieme al vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, al presidente della Provincia Davide Zoggia e al vescovo ausiliario Beniamino Pizziol, la cerimonia organizzata da Comune e Regione con la quale Venezia ha voluto festeggiare i suoi natali. Nella stessa ricorrenza la Regione ha celebrato in tutte le sue province, con i bimbi delle scuole primarie, la Festa del Popolo Veneto. Manzato ha portato ai presenti il saluto del Veneto e del suo presidente Giancarlo Galan, ricordando il forte connubio tra il capoluogo lagunare e il territorio regionale. “La cultura è quello che siamo stati – ha aggiunto – e che ci fa essere quello che siamo oggi e che saremo domani, partecipi di un territorio fatto di comunità locali fiere delle loro singolarità ma anche di essere parte di un tutto che ha le stesse radici. Identità è riconoscere se stessi e solo chi ha identità – ha affermato – è in grado anche di riconoscere il diverso da sé, le altre culture, che assieme possono renderci tutti più ricchi. La Regione del Veneto – ha concluso – porta i suoi auguri a Venezia, per quello che ha fatto, per quello che sarà e per quello che rappresenta nel mondo”. La manifestazione, svoltasi nella stupenda Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, ha visto la presenza delle Arciconfraternite veneziane, dei Cavalieri del Santo Sepolcro e di San Marco, di autorità civili e militari, dei sindaci dei Comuni di quella che fu la terraferma veneziana: da Bergamo a Crema, fino a tutto il Friuli Venezia Giulia, ma hanno voluto essere presenti anche i primi cittadini di Capodistria, Pirano e Rovigno. Proprio i sindaci, al termine della cerimonia, hanno sottoscritto un documento che rinsalda l’amicizia e afferma l’unità d’intenti, mentre lo stesso Salvadori ha preannunciato che l’anno prossimo saranno invitati i sindaci dei territori già veneziani di tutto l’Adriatico, dell’Egeo e del Mediterraneo Orientale. .  
   
 

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