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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2009
 
   
  LE PERCENTUALI DI GUARIGIONE DAL TUMORE SONO IN CRESCITA IN EUROPA, RIVELA UNO STUDIO

 
   
  Bruxelles, 26 marzo 2009 - Secondo uno studio paneuropeo pubblicato in un´edizione speciale dell´European Journal of Cancer, un numero sempre maggiore di europei guarisce dal tumore, e può attendersi di godere della stessa speranza di vita di chi non ha mai sofferto di questa malattia. I tassi di sopravvivenza tuttavia variano ampiamente per paese, regione, età e sesso, rivela la ricerca. "L´europa si trova di fronte ad una sfida importante per ridurre queste disparità", scrivono gli autori. Molti studi sul tumore considerano il numero di pazienti ancora vivi cinque anni dopo la diagnosi. Tuttavia, per certi tipi di tumore come il cancro alla mammella o alla prostata, molti pazienti che sopravvivono per cinque anni finiscono poi per morire quale conseguenza della malattia. In questo ultimo studio i ricercatori hanno suddiviso i pazienti in due gruppi: quelli che soccombono al tumore e quelli che ne guariscono e hanno la probabilità di morire per altre cause. Gli scienziati hanno poi paragonato i tassi di sopravvivenza per due periodi: dal 1998 al 1990 e dal 1997 al 1999. Complessivamente, rispetto al primo, i tassi di sopravvivenza aumentano nel secondo periodo. Per esempio la proporzione di pazienti guariti del cancro ai polmoni passa dal 6 all´8%, mentre i tassi di sopravvivenza al tumore colorettale dal 42 al 49%. Esistono pur tuttavia grandi disparità nelle percentuali di sopravvivenza al tumore nei differenti paesi. L´islanda per esempio, per tutti i tumori riuniti, è in testa nella tavola di sopravvivenza per gli uomini, con un 47% di guarigioni, mentre per le donne la percentuale più elevata (59%) si registra in Francia e in Finlandia. All´altro estremo della tavola, in Polonia, appena il 21% degli uomini e il 38% delle donne sono guariti dalla loro malattia. "Per l´insieme dei tumori, il ventaglio davvero ampio quanto a proporzione di pazienti guariti nei paesi partecipanti, che spazia dal 21 al 47% per gli uomini, e dal 38% al 59% per le donne, dipende inoltre dalla variazione di frequenza dei diversi tumori in tutta Europa", ha spiegato l´editore ospite del numero speciale della rivista, il Dr. Riccardo Capocaccia del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (Italia). Ed ha proseguito: "Questa proporzione è anche un indicatore delle variazioni a livello d´Europa del controllo del tumore, perché rispecchia il progresso nella diagnosi e la terapia, oltre al successo nella prevenzione dei tumori più letali". Si riscontrano anche delle differenze per i singoli tumori; nella Repubblica Ceca, in Danimarca e in Polonia sopravvive meno del 5% dei malati di cancro ai polmoni, mentre in Francia e Spagna i tassi di sopravvivenza superano il 10%. Per il cancro alla mammella, in Spagna, Francia, Finlandia e Svezia guarisce oltre il 70% delle pazienti, una cifra che scende a meno del 60% nella Repubblica Ceca, la Polonia e la Slovenia. "Questa differenza è stata attribuita in parte all´introduzione degli screening mammografici a partire da metà degli anni 90 in vari paesi dell´Europa occidentale. Se accettiamo quest´ipotesi, questo significa che la diagnosi precoce salva la vita delle donne colpite da tumore alla mammella perché rende la loro malattia più curabile", ha commentato il Dr. Capocaccia. Il sesso è un altro fattore che influisce sui tassi di sopravvivenza, che sono risultati più alti per le donne che non per gli uomini nella maggior parte dei tumori esaminati, ha rivelato lo studio. Secondo il Dr. Capocaccia, "Questo suggerisce che i pattern degli ormoni sessuali rivestirebbero un ruolo nella sopravvivenza consistentemente più alta osservata per le donne". Per gli anziani (tra i 55 e i 99 anni d´età) il rischio di morire di un tumore è maggiore che nei malati più giovani. Lo studio ha rivelato che i tassi di sopravvivenza per tutti i tumori nei bambini e nei giovani sono in crescita. Queste scoperte sono il risultato dello studio Eurocare, condotto dal 1990 e basato sui dati di 93 registri dei tumori in 23 paesi europei. Il Professor Alexander Eggermont, presidente di Ecco - European Cancer Organisation - ha accolto con soddisfazione i risultati, dichiarando: "Eurocare fornisce informazioni essenziali sullo schema di sopravvivenza dei malati di tumore in Europa. Senza queste informazioni sarebbe impossibile valutare se i miglioramenti nella diagnosi, la terapia e le cure del tumore hanno davvero un effetto sulle conseguenze per i pazienti. Inoltre ci dicono quali tumori e quali aree d´Europa dovranno essere l´oggetto di ulteriori ricerche e investimenti". Per maggiori informazioni: European Journal of Cancer: http://www. Ejconline. Com Ecco (European Cancer Organisation): http://www. Ecco-org. Eu/ .  
   
 

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