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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Settembre 2006
 
   
  NASCE IN TOSCANA IL LABORATORIO NAZIONALE PER IL PAESAGGIO DOPO IL CASO MONTICCHIELLO, REGIONE E MINISTERO DEI BENI CULTURALI FIRMERANNO UN´INTESA CHE FARÀ DA GUIDA A TUTTE LE ALTRE REGIONI ITALIANE

 
   
  Firenze, 27 settembre 2006 - Il ministro Rutelli e il presidente Martini firmeranno un´intesa sulle politiche del paesaggio che farà da guida a tutte le altre Regioni italiane. Lo ha comunicato l´assessore regionale al territorio Riccardo Conti nell´ambito della giornata di lavoro con il direttore generale del Ministero per i beni architettonici e del paesaggio, Roberto Cecchi, arrivato a Firenze per fare il punto sugli indirizzi di governo del territorio, anche alla luce delle recenti polemiche suscitate dal caso Monticchiello. "Sia chiaro che Monticchiello non è un ecomostro – ha puntualizzato Cecchi – Certo è un intervento che non si confà alla natura di quei luoghi e come tale sarà sottoposto a opere di mitigazione". "Piuttosto – ha proseguito - spinge ad alcune riflessioni sul sistema della tutela in Italia, che si deve fare attraverso una pianificazione integrata e una lettura critica del territorio. Il paesaggio, fatto di natura e storia, cioè di naturalità e intervento umano, va modificato. Il problema è capire come. Un problema che non può essere affrontato caso per caso. Ecco allora che la chiave è decidere prima e tutti insieme". Riflessione che sta alla base dell´intesa stabilita oggi, che verrà firmata prossimamente tra Ministero e Regione e che darà il via in Toscana alla pianificazione congiunta del territorio, in attuazione del Codice Urbani, il codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004. "Accettiamo una sfida complicata ma possibile – ha dichiarato Riccardo Conti – il paesaggio è una grande risorsa e come tale va tutelata sì, ma anche usata. Grazie a questa intesa, il codice del paesaggio diventa parte integrante del Pit ed è così che i vincoli si trasformano in azioni di pianificazione. In pratica, la Regione Toscana mette a disposizione il suo Pit perché la tutela diventi quella che il Pit chiama la conservazione attiva, cioè un contenuto del governo del territorio. Un modello al quale partecipano anche le Province e i Comuni in una filiera di reponsabilità e azioni. Insomma – prosegue - è questo il primo caso in Italia di creazione del piano paesistico attraveso il Pit ma è naturale che ciò avvenga in una regione come le la Toscana che alle politiche del paesaggio è da sempre attenta e alle quali dà molto rilievo facendone uno dei grandi temi delle politiche territoriali". "Mi piacerebbe tornare in Toscana tra qualche mese – ha commentato Amerigo Restucci, professore allo Iuav dell´Università di Venezia, incaricato da Rutelli di studiare una forma di mitigazione dell´intervento di Monticchiello e presente anche lui alla giornata di lavoro a Firenze – e vedere come il Pit ha inserito quanto dice il Codice Urbani. Le premesse ci sono tutte e perdipiù sono in una regione che da secoli, ne è l´esempio il famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo pubblico a Siena, sa bene cosa vuol dire buon governo del terriorio". .  
   
 

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