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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Marzo 2009 |
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A VERONA “FOCUS” SULLE MALATTIE RENALI. IN VENETO 4.000 DIALIZZATI E 209 TRAPIANTI NEL 2008.
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Verona, 30 marzo 2009 - Le indagini epidemiologiche hanno dimostrato che in Veneto il 10% della popolazione oltre i 40 anni ha una malattia renale cronica e che il 5% soffre di insufficienza renale cronica, molto spesso senza esserne a conoscenza, perché si tratta di una patologia spesso “silente” che, quando si palesa, ha raggiunto livelli di gravità notevoli, che comportano pesanti cure, sino ad arrivare alla dialisi o al trapianto. E’ questa la premessa dalla quale è partita la conferenza stampa che oggi, in Comune a Verona, su iniziativa del Direttore della Nefrologia dell’A. O. Di Verona Prof. Antonio Lupo, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e del Sindaco di Verona Flavio Tosi, ha riunito clinici ed esperti degli Ospedali di San Bonifacio, Dolo, e Treviso, nonché i rappresentanti dell’Aido e delle Associazioni di dializzati, per sensibilizzare la popolazione e le pubbliche istituzioni sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, in occasione della “Giornata del Rene”. “Pur se il sistema sanitario veneto è all’avanguardia sia per la qualità delle sue nefrologie, sia per il sistema trapiantistico – ha detto Sandri – siamo in presenza di una malattia alla quale dovremo assegnare ancora maggiori attenzioni, soprattutto sul piano della prevenzione, perché essa comporta pesanti sacrifici e disagi per i pazienti ed un forte costo sociale”. In Veneto si calcolano circa 4. 000 dializzati l’anno con un costo sociale e sanitario pro capite pari a 40. 000 euro; nel 2008, secondo il Report del Centro Regionale Trapianti, i trapiantati di rene sono stati 209, dei quali 89 a Padova, 46 a Treviso, 45 a Verona, 29 a Vicenza. Lunga, nonostante gli sforzi per avvicinare il cittadino al concetto di donazione, la lista d’attesa, che annovera 735 pazienti, più della metà dei quali, però, residenti fuori Veneto. Ma il trapianto e la dialisi, è stato detto oggi dai clinici presenti, sono l’ultima frontiera: le patologie renali possono e devono essere diagnosticate con molto anticipo rispetto alla fase “acuta”, e per farlo è necessario un grande sforzo comune per convincere il cittadino a fare prevenzione. Per molte altre patologie (seno, cuore, colon, utero) l’operazione di sensibilizzazione alla prevenzione ha già prodotto ottimi risultati e gli screening attivi in tutto il Veneto hanno permesso di diagnosticare per tempo migliaia di casi. L’obbiettivo è che questa sensibilità si affermi sempre di più anche per il rene, le cui patologie influiscono pesantemente anche su quelle che possono insorgere in altre parti vitali del corpo umano. . |
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