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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Marzo 2009
 
   
  PARLAMENTOE EUROPEO: PREZZI ALIMENTARI: INCORAGGIARE LA COOPERAZIONE AGRICOLA E LA VENDITA DIRETTA

 
   
  Strasburgo - Il divario tra i prezzi alla produzione e al consumo pone problemi agli agricoltori. Il Parlamento chiede quindi un’indagine sulle concentrazioni di mercato e sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio e l´applicazione di sanzioni in caso di irregolarità. Occorre anche incoraggiare la cooperazione tra i produttori agricoli per rafforzare il loro potere contrattuale, promuovere la vendita diretta tra produttori e consumatori e istituire un sistema europeo di monitoraggio dei prezzi. Approvando con 390 voti favorevoli, 112 contrari e 71 astensioni la relazione di Katerina Batzeli (Pse, El), il Parlamento osserva che l´Europa ha registrato recentemente un´elevata volatilità dei prezzi alimentari «con aumenti talora notevoli e con effetti problematici sul settore agricolo». Sostiene quindi che sia nell’interesse pubblico «mantenere un livello adeguato dei prezzi alla produzione e al consumo» dei prodotti agroalimentari, garantire ai produttori un reddito stabile e proporzionato ai costi sostenuti, e una concorrenza equa. Sono questi elementi che permettono infatti agli agricoltori di coprire i prezzi di produzione, remunerare il loro lavoro e, al contempo, garantire la sicurezza dell´approvvigionamento in alimenti di buona qualità. Osservando come i prezzi al consumo in Europa siano in media cinque volte più alti di quelli alla produzione, afferma che, tra i fattori che influenzano il meccanismo di trasmissione dei prezzi e il divario dei prezzi alla produzione e al consumo, vi sono i costi dell´energia e della manodopera, la natura dei prodotti e il loro grado di lavorazione, ma anche «il comportamento commerciale degli operatori lungo la catena di approvvigionamento», inclusi i produttori, i grossisti e i dettaglianti. Il Parlamento esprime preoccupazione per i casi in cui la grande distribuzione sfrutta il suo potere di mercato attraverso «termini di pagamento eccessivi, contributi per l´immissione nel listino e per lo spazio sugli scaffali, le minacce di escludere prodotti dalla vendita, gli sconti retroattivi su beni già venduti, i contributi ingiustificati alle spese pubblicitarie oppure l´insistenza sulla fornitura esclusiva». Ritenendo inoltre che pratiche anticompetitive come gli accordi esclusivi e la vendita abbinata di prodotti «siano deleterie per una concorrenza leale» nella filiera alimentare, sollecita l´apertura di un’indagine sulle concentrazioni di mercato e sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio, nonché l´applicazione di sanzioni in caso di irregolarità. Chiede anche alle autorità preposte alla concorrenza, a livello nazionale ed europeo, di rafforzare la cooperazione reciproca e di svolgere inchieste per accertare le responsabilità dei soggetti che intervengono nella filiera. La Commissione dovrebbe anche indagare sulla ripartizione dei margini di guadagno nella catena di produzione e distribuzione, e creare un quadro giuridico comunitario che oltre a vietare pratiche abusive, incoraggi la costituzione di organizzazioni dei produttori. Il Parlamento rileva infatti l´esigenza di misure a sostegno della cooperazione tra i piccoli produttori agricoli, e ritiene che la promozione di cooperative e strutture analoghe sia assolutamente necessaria «per il rafforzamento della posizione dei fornitori». Concentrare l´offerta dei prodotti, accrescerebbe infatti il potere negoziale dei produttori agricoli, permettendo un riequilibrio delle forze nella catena alimentare. Il Parlamento suggerisce anche l’adozione di politiche che favoriscano un contatto più diretto tra consumatori e produttori locali. Propone, ad esempio, di promuovere aree destinate alla vendita diretta dei prodotti agricoli e incoraggiare l’utilizzo di nuove tecnologie e di Internet per dare informazioni sulla localizzazione, il prezzo e le caratteristiche delle differenti varietà di prodotti. Chiede inoltre misure per la promozione del concetto di “cibi locali” volte a informare il consumatore «sulle speciali caratteristiche di tali prodotti, sui loro benefici sulla salute e sui vantaggi economici che presentano». Sostiene poi la proposta della Commissione di creare un sistema europeo di monitoraggio del mercato che registri le tendenze dei prezzi e dei costi di produzione. A suo parere, una maggiore trasparenza nella struttura dei costi può essere ottenuta grazie alla creazione di un database europeo facilmente accessibile ai cittadini, che sul modello degli "observatoires des prix" in Francia, contenga i prezzi di riferimento dei prodotti e tutte le informazioni sui costi dei fattori di produzione come energia, salari, canoni locativi, imposte e tasse. Dichiarandosi infine preoccupato per l´aumento del livello di speculazione sugli alimentari, sottolinea la necessità di considerare nuove disposizioni normative per il mercato dei futures. .  
   
 

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