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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Marzo 2009
 
   
  IMMOBILIARE: PER LA PRIMA VOLTA DA DIECI ANNI SCENDONO I PREZZI

 
   
  Bologna, 31 marzo 2009 - Nomisma analizza l’andamento del mercato di tredici città italiane di grandezza intermedia (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona) in relazione agli ultimi 12 mesi. Anche in corrispondenza di queste realtà urbane si è manifestata la crisi del mercato immobiliare con un peggioramento su tutti i fronti: domanda, numero di compravendite (parrebbe addirittura che la riduzione delle transazioni sia più marcata nelle città di secondo rango rispetto alle città metropolitane) e valori di compravendita e locazione. Della crisi sul mercato della compravendita sta parzialmente beneficiando il settore della locazione, con una indicazione di maggiore interesse nei confronti di questa forma contrattuale, per lo meno sino a quando la disponibilità di credito non si andrà a ricomporre ed i prezzi di compravendita risulteranno inferiori a quelli attuali, date le aspettative deflazionistiche sul mercato immobiliare. I canoni, però, evidenziano un calo, dal momento che l’offerta risulta comunque abbondante e la capacità reddituale delle famiglie è bloccata. I prezzi, per la prima volta da almeno un decennio, flettono: -2,2% per le abitazioni nuove,-2,4% per quelle usate, -1,5% per gli uffici, -2% per i negozi, -1,9% per i capannoni, mentre i box auto e garage sono gli unici a far segnare lievi variazioni positive (+0,9%). Si tratta di variazioni negative che interessano pressoché tutte le città considerate. Le difficoltà nel concludere le transazioni si traducono in un consistente allungamento dei tempi di vendita. Perdura quindi la tendenza manifestatasi a partire dal 2004 e che, nel giro di qualche anno, ha causato pressoché il raddoppio delle tempistiche di vendita, portandole ad attestarsi fra i 6 e i 7 mesi, con l’eccezione dei box auto per i quali i tempi di vendita – considerando anche il più contenuto importo unitario dei beni – si assestano sui 4 mesi. Se si considerano, a proposito delle abitazioni, i tempi di vendita delle nuove case, si rileva che il mercato della nuova edilizia risulta connotato da tempistiche tendenzialmente più elevate del segmento dell’usato. Considerando che, in genere, la nuova edilizia è appannaggio delle zone di espansione, si può ben comprendere come siano queste ultime, in genere decentrate rispetto al nucleo urbano storico, a denotare una maggiore sofferenza, anche in considerazione del fatto che qui l’offerta è più abbondante. Per il 2009, la previsione è di un’ulteriore riduzione del numero di transazioni di abitazioni (che però, non dovrebbe avvicinare quella già vissuta) e che potrà attestarsi nell’ordine di un 8-10%, portando così le compravendite di abitazioni sulle 620-630 mila unità con una flessione dei valori immobiliari stimabile nel 7-8% per ritornare ad una sostanziale stabilità nominale nel 2010. Come il credito ha influito sulla crisi del settore: questo il tema al centro del Terzo Quaderno per l’Economia di Nomisma ‘La centralità del credito nella crisi del settore immobiliare": questo il tema al centro del Terzo Quaderno sull’Economia a cura di Nomisma, pubblicazione periodica che si propone di approfondire e comprendere alcuni temi legati all’economia. In questo numero, curato da Giorgio De Rita, Luca Dondi Dall´orologio, Marco Marcatili, Nomisma ha voluto focalizzare l’attenzione al ruolo che il sistema dell’offerta di credito svolge, o potrà svolgere, nel determinare le condizioni di ripresa del mercato immobiliare, tema su cui non si è ancora forse abbastanza dibattuto, mentre molto si è detto sulla crisi finanziaria, sulle sue cause e sulle possibili vie d’uscita. Le dinamiche del mercato immobiliare sono specchio e chiave interpretativa dell’andamento più generale dei parametri macroeconomici, tanto nelle fasi espansive quanto (o forse soprattutto) in quelle recessive (in termini di volumi e di valori), come testimonia l’andamento più recente. Sul bene immobile si riflettono, infatti, strategie di medio lungo periodo mirate alla crescita del patrimonio, suggestioni di corto respiro (l’ansia di vendere per timore di un crollo dei prezzi), tentativi di definire una corretta allocazione degli investimenti e, più in generale, esigenze di protezione verso i rischi del futuro. .  
   
 

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