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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Marzo 2009
 
   
  GRUPPO MONTEPASCHI RISULTATI DEL 2008: UTILE NETTO (GRUPPO) A 953 MLN€

 
   
  Siena, 31 Marzo 2009 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa ha approvato il 26 marzo i risultati al 31 dicembre 2008 del Gruppo Montepaschi. Il 2008 è stato caratterizzato da una pronunciata flessione dell’economia reale, da una crisi sempre più profonda del risparmio gestito, da un aumento dei tassi di default aziendali, fenomeni questi di intensità crescente nel corso dell’esercizio. Nonostante il difficile contesto, il Gruppo Montepaschi ha rafforzato la relazione con la clientela, concentrandosi sulla tradizionale attività di intermediazione creditizia, adeguando l’offerta dei servizi e dei prodotti alle esigenze dei clienti e realizzando importanti interventi di riassetto organizzativo e commerciale in coerenza con le linee tracciate dal Piano Industriale 2008-2011 (tra cui la fusione per incorporazione di Banca Antonveneta e Banca Agricola Mantovana nella Capogruppo Bancaria Bmps). L’utile netto consolidato del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (Ppa) è di circa 1. 020 milioni e di 953 milioni di euro post Ppa. Il buon risultato è stato ottenuto anche in presenza di una politica rigorosa che ha privilegiato rettifiche ed accantonamenti. Il patrimonio netto al netto degli avviamenti si è attestato a 8. 115 milioni di euro (+24% rispetto a Settembre 2008). Il Tier I ratio raggiunge il 5,6%. Prosegue in parallelo l’asset disposal da parte del Gruppo, attività che dovrebbe consentire il rimborso del prestito subordinato nel più breve tempo possibile. Gli aggregati patrimoniali e commerciali registrano incrementi dei volumi intermediati con la clientela anche in termini di quote di mercato. I ricavi “core” (margine di intermediazione primario) riportano una crescita del +2,5%. In particolare, l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia, nel confronto “a perimetro omogeneo”: un margine di interesse in aumento dell’8,2% rispetto al 2007 ed un livello trimestrale in crescita del 3,8% rispetto al terzo trimestre 2008 e del 3,9% in confronto al quarto trimestre 2007. In tale ambito i valori degli ultimi 3 mesi del 2008 hanno beneficiato del positivo apporto degli aggregati commerciali e della componente semestrale di circa 25 milioni di euro legata alle junior notes, come peraltro nel quarto trimestre del 2007 e nel primo semestre 2008. Commissioni in calo del 9% rispetto al 2007. Queste scontano l’andamento negativo dei proventi correlati alla gestione del risparmio, dovuto al calo degli asset under management, penalizzati sia dalla performance negativa dei mercati, sia dai deflussi che hanno interessato tutto il sistema. Il risultato dell’ultimo trimestre dell’anno risente inoltre della contabilizzazione definitiva successiva alle operazioni di riorganizzazione che ha determinato un impatto one off negativo per circa 21 milioni di euro, al netto del quale l’apporto commissionale strutturale del trimestre sarebbe stato 418 milioni di euro. Un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie che evidenzia un saldo negativo di circa 113 milioni di euro, di cui un valore negativo di circa 167 milioni nel quarto trimestre per effetto dell’adeguamento delle valutazioni dei portafogli titoli e derivati alle correnti valutazioni di mercato, fortemente penalizzate dall’acuirsi della crisi nell’ultima parte dell’anno. Al riguardo ricordiamo che il Gruppo Montepaschi si è avvalso dell’emendamento emesso in data 13/10/08 dallo Iasb relativo allo Ias 39 e all’Irs 7 che consente, in particolari circostanze, di riclassificare certe attività finanziarie diverse dai derivati dalle categorie contabili “valutate a fair value” ad altre categorie[1]. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si segnalano dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni per un saldo di circa 15 milioni e che registrano una contribuzione in flessione rispetto ai circa 151 milioni del 2007 (che aveva beneficiato però del contributo positivo di circa 98 milioni delle società assicurative che nel 2008 è stato negativo per circa 30 milioni di euro). Complessivamente il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 5. 952,5 milioni di euro. Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano: “rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” pari a 1. 065,2 milioni di euro in crescita del 20,4% su basi omogenee, comprese le svalutazioni connesse al Gruppo Fingruppo/hopa, per un importo di 54 mln€, che esprimono un tasso di provisioning pari a circa 73 b. P. Sugli impieghi puntuali di fine anno, ma pari a circa 70 bps al netto delle svalutazioni Hopa/fingruppo. Le “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” presentano un saldo positivo di circa 5 milioni di euro. A fronte delle criticità del contesto esterno, cresciute notevolmente nel corso dell’anno, si sono intensificate le azioni di riduzione e di contenimento strutturale della spesa in continuità con i passati esercizi. Gli oneri operativi flettono dello 0,8% su basi omogenee grazie anche ai primi effetti delle sinergie di costi amministrativi per circa 55 milioni di euro (rispetto ai 48 milioni previsti dal Piano) e dai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici realizzate nella seconda metà del precedente esercizio e nel corso del 2008. Nel corso del 2008, in particolare, sono state contabilizzate uscite nette per circa 1. 100 unità (a cui si aggiungono le circa 300 da realizzarsi nel 2009), pari al 92% dell’obiettivo di Piano Industriale. Nel dettaglio le manovre di uscita agevolata (Esodo Incentivato e Fondo di Solidarietà) hanno interessato 1. 426 risorse (di cui 1. 119 già uscite nel corso dell’anno e 307 previste per il 2009, adesioni acquisite), 690 risorse sono uscite per naturale turnover, 710 sono stati i nuovi ingressi nella rete. In tal senso, in funzione delle dinamiche dei flussi programmate per il 2009, si prevede, al 2011, una diminuzione del personale “ante asset disposal” di circa 2. 000 unità (ben superiore all’obiettivo di Piano di 1. 200) con ulteriori economie strutturali rispetto alle previsioni di Piano al 2011. In forte vantaggio rispetto agli obiettivi è anche anche il rafforzamento della rete distributiva con la riconversione di 700 risorse da back office a front office (il 93% del target di Piano Industriale). In particolare: le “spese per il personale”, pari a circa 2. 449 milioni di euro, pur assorbendo l’incremento previsto nel rinnovo del Ccnl (applicazione delle nuove tabelle salariali con decorrenza 1/1/2008), evidenziano un trend in calo (-0,6%) le “altre spese amministrative”, pari a circa 1. 326 milioni di euro, pur assorbendo gli oneri relativi alle attività progettuali connesse alla predisposizione del Nuovo Piano Industriale di Gruppo, presentano una riduzione dello 0,7% per effetto principalmente delle incisive azioni di cost management. Le “ rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” flettono del 4,1% e si attestano a circa 157 milioni. Il risultato operativo netto, quindi, è di circa 961 milioni di euro. Come evidenziato, tale importo assorbe gli effetti dell’eccezionale crisi dei mercati finanziari, che ha portato rettifiche complessive di valore su titoli (detenuti a portafoglio di trading) e partecipazioni per circa 300 milioni. Al netto di questi effetti e dei proventi “una tantum” invece registrati nel 2007 (principalmente Borsa Italiana per circa 160 milioni), il risultato operativo “strutturale” risulterebbe sostanzialmente stabile anno su anno. Alla formazione dell’utile netto concorrono infine alcune componenti non prettamente gestionali, il cui saldo complessivo è negativo per circa 847 milioni di euro. In particolare si segnalano tra gli elementi positivi: utili da cessione di investimenti per circa 28 milioni di euro relativi alla cessione di immobili effettuata da parte di Mp Banque e Banca Toscana e utili da partecipazioni di circa 176 milioni relativi principalmente all’operazione di cessione di Banca Depositaria al Gruppo Intesa-san Paolo Spa il 14 maggio 2008 (plusvalenza di circa 198 milioni) nonché a quella di Fontanafredda (plusvalenza di circa 30 milioni) e Finsoe (minusvalenza di circa 35 milioni). Tra gli altri elementi negativi: accantonamenti netti ai fondi per rischi/oneri e altri proventi/oneri di gestione pari a circa -187 milioni di euro, rettifiche di valore dell’avviamento[2] e di altre attività finanziarie per circa 542 milioni di euro (di cui 151 milioni di euro conseguenti al “test impairment Ias 36”) e oneri per circa 322 milioni di euro (162 mnl€ nel solo quarto trimestre) connessi all’integrazione di Banca Antonveneta nel Gruppo Montepaschi e alle correlate iniziative di riassetto deliberate nell’ambito del Piano Industriale e che rappresentano il 56% del totale pianificato nel triennio. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a circa 114 milioni di euro. A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte sul reddito dell’esercizio con un valore positivo di circa 845 milioni di euro, quale saldo tra l’effetto positivo riferibile principalmente all’affrancamento dell’avviamento (ex art. 15 dl 185/08) di circa 1. 190 milioni e un valore negativo di circa 345 milioni di imposte sul reddito dell’esercizio e utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte pari a circa +71 milioni di euro riconducibili principalmente a Mps Asset Management Sgr Spa e sue controllate, a Banca Monte Parma e Quadrifoglio Vita. L’utile netto consolidato del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (Ppa) è di circa 1. 020 milioni e a 953 milioni di euro post Ppa. A livello di singole Unità di business del Gruppo, si segnalano infine soddisfacenti risultati sia per Banca Mps che per Banca Toscana. Banca Mps Utile Netto: 1. 223 milioni di euro; Banca Toscana Utile Netto: 145 milioni di euro; Con riferimento al Segment Reporting previsto dalla normativa Ias 14, queste le principali evidenze: Commercial Banking/distribution Network: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -2,2% anno su anno; risultato operativo netto: -11,6% anno su anno; impieghi verso clientela: +5,7% anno su anno. Private Banking/wealth Management: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -17,6% anno su anno; risultato operativo netto: -54,5% anno su anno; raccolta diretta: +25,8% anno su anno. Corporate Banking/capital Markets: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +4,0% anno su anno; risultato operativo netto: -11,2% anno su anno; impieghi vs clientela: +4,0% anno su anno. Aggregati Patrimoniali - L’operatività commerciale del 2008 per il Gruppo Montepaschi, in termini di gestione del risparmio e del credito, si è tradotta in un apprezzabile sviluppo dei principali aggregati patrimoniali e delle rispettive quote di mercato. La raccolta diretta è di 142,5 miliardi di euro (+3,6% a/a), la raccolta indiretta è vicina ai 130 miliardi. Per quanto riguarda la raccolta complessiva si segnala che gli stock totali, al netto degli effetti legati alla flessione dei prezzi delle attività finanziarie dovuta alla crisi dei mercati, sono in crescita di circa 8 miliardi di euro. In particolare, per il Gruppo Montepaschi (inclusa la produzione di Biverbanca e di Antonveneta), nel 2008, sono stati collocati circa 11 miliardi di euro di prodotti di risparmio, fra cui 3,3 miliardi di euro di raccolta premi assicurativi, 16,5 miliardi di euro di obbligazioni lineari/strutturate e circa -8,8 miliardi di euro di fondi comuni/sicav. I crediti verso la clientela superano i 145 miliardi di euro (+6,9% a/a). - Si segnalano ancora, per il solo Gruppo Montepaschi (inclusa la produzione di Biverbanca e di Antonveneta), importanti risultati sia in termini di erogazioni di credito sia di crescita di quote di mercato. I mutui collocati dalle reti commerciali del Gruppo si attestano a circa 8,9 miliardi di euro, il credito al consumo a circa 3 miliardi, le erogazioni di Mps Capital Services Banca per le imprese sopra i 3,6 miliardi di euro. Con riferimento alla qualità del credito, il Gruppo Montepaschi chiude il 2008 con un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati di 7,3 miliardi. Su basi omogenee, l’incidenza sugli impieghi complessivi verso clientela è di circa il 5% e quella dei crediti in sofferenza e ad incaglio, al netto delle rettifiche di valore, è di circa il 4%. I presidi a copertura dei crediti deteriorati sono in crescita rispetto a fine anno con un’incidenza sull’esposizione complessiva lorda pari al 43,0%. In particolare, è del 56,8% (51,6% al 31 dicembre 2007) per le sole sofferenze lorde, che a livello di banche commerciali esprimono coperture mediamente intorno al 60%. A seguito dell’allocazione del prezzo pagato per Antonveneta alle varie attività (Ppa), l’avviamento è diminuito di 981 milioni di euro (anche per effetto delle rettifiche di valore effettuate in coerenza con lo Ias 36). Il patrimonio netto al netto degli avviamenti si è attestato a 8. 115 milioni di euro (+24% rispetto a Settembre 2008). Il Tier I ratio raggiunge il 5,6%; il Cda della Capogruppo Bancaria ha in tal senso conferito la delega alla Direzione Generale di valutare la tipologia dei “Tremonti Bond” per un importo di 1,9 miliardi di euro, con l’obiettivo di determinare un impatto positivo sul Tier I di 150 bps. Prosegue in parallelo l’attività di asset disposal da parte del Gruppo, attività che dovrebbe consentire il rimborso del prestito subordinato nel più breve tempo possibile. Prospettive economiche per l’esercizio in corso - Nei primi due mesi del 2009 lo scenario di crisi si è ulteriormente intensificato e la fiducia sulle prospettive dell’economia globale sono peggiorate. In termini di redditività, la discesa dei tassi di mercato ha determinato una flessione (seppur al momento abbastanza contenuta) dei margini, a cui si è contrapposta una moderata crescita dell’attività creditizia rispetto al 2008 (in particolare su forme a medio-lungo termine). Le politiche commerciali del 2009 rimarranno in tal senso focalizzate su una gestione rigorosa dello spread e sulla selettività delle forme di impiego. Sopra le previsioni di budget, invece, il contributo della finanza. Per quanto riguarda la qualità del credito a fine febbraio, i flussi di nuovo contenzioso delle Reti Commerciali e di Mps Capital Services sono in crescita sull’analogo periodo del 2008 del 4,3%. Allo stesso tempo, si configura, in positivo, una dinamica della spesa più favorevole, che (come detto in precedenza) risente positivamente delle azioni di contenimento strutturale dei costi correlata agli interventi di Piano Industriale, su cui si rileva una execution accelerata, specie sul fronte personale. Per il 2009 è attesa una riduzione del totale dei costi operativi almeno del 3%. Il Cda, nell’approvare il test d’impairment sugli attivi del Gruppo ai sensi dello Ias 36, ha considerato, alla luce del mutato scenario macroeconomico, l’aggiornamento delle proiezioni economiche finanziarie che tengono conto della variazione di talune delle variabili esogene del Piano Industriale. Nel contesto odierno, e prevedendo che lo stesso mantenga immutate caratteristiche sino alla fine del 2010, il Consiglio ha verificato la sostenibilità del test di impairment sugli avviamenti tenendo in considerazione l’arco temporale previsto dalle disposizioni Ias che corre tra il 2009 e il 2013. Il Consiglio ha dato quindi mandato alla Direzione Generale di porre in essere tutte le iniziative ed avanzare le conseguenti proposte utili a contrastare efficacemente il peggiorato contesto di riferimento, ritenendo comunque che la portata della crisi non abbia modificato le linee e le decisioni strategiche e strutturali di natura endogena del Piano, in corso di puntuale esecuzione. .  
   
 

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