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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Settembre 2006 |
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ARIA PIÙ RESPIRABILE NELLE CITTÀ EUROPEE CON AREE VERDI E LIMITAZIONE DEL TRAFFICO
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Strasburgo, 27 settembre 2006 - Circa l´80% degli europei vive in zone urbane ed è quindi importante che vi sia garantito un ambiente sano che non danneggi la salute. Una relazione all´esame della Plenaria chiede quindi la creazione di spazi verdi e la promozione di trasporti pubblici e mezzi più ecologici, anche attraverso disincentivi all´uso di vetture private. I deputati chiedono poi la tutela e il recupero dei centri storici, il rinnovo delle reti idriche e un aumento del rendimento ambientale degli edifici. La relazione d´iniziativa di Gyula Hegyi (Pse, Hu), anzitutto, si compiace della comunicazione della Commissione sulla Strategia Tematica per l´Ambiente Urbano (Stau), appoggia in particolare il riconoscimento dell´importante funzione delle città in quanto motori economici e condivide l´analisi della Commissione secondo cui la particolare complessità dei problemi ambientali delle città dipende dall´interdipendenza delle loro cause. I deputati, tuttavia, ritengono che la Stau non sia sufficiente a realizzare gli obiettivi stabiliti dal Sesto programma d´azione comunitario per l´ambiente (6° Paa) e deplorano che la Commissione non proponga misure nei termini giuridicamente vincolanti che consentano di raggiungere gli obiettivi fissati dal Programma d´azione. Inoltre, deplorano che la Stau non cerchi di rendere la politica europea più equilibrata tra le zone rurali e le zone urbane, nonché tra le città principali e quelle periferiche. D´altra parte, la relazione chiede alla Commissione di definire linee direttrici sull´applicazione della futura direttiva sulla qualità dell´aria nell´ambiente e di un´aria più pulita per l´Europa e di garantire la corretta applicazione di tale legislazione. In proposito, insiste sul fatto che la legislazione comunitaria dovrebbe prevedere, per tutti gli agglomerati superiori ai 100. 000 abitanti, l´obbligo di creare un piano di gestione urbana sostenibile (Pgus) e un piano di trasporti urbani sostenibili (Ptus). Queste disposizioni, per i deputati, devono comprendere termini chiari e obiettivi vincolanti stabiliti a livello locale ed europeo, «in quanto in passato le iniziative volontarie non si sono rivelate efficaci». Assieme agli orientamenti della Commissione dovrebbero figurare degli indicatori comuni di base in linea con gli obblighi derivanti dall´attuale politica ambientale dell´Ue (direttive sull´aria, il rumore, le acque e i rifiuti, politica di efficienza energetica e politica climatica), in modo da rendere possibili raffronti e operazioni di "benchmarking" tra le città europee. I deputati chiedono poi alla Commissione di proporre un obiettivo relativo alla superficie di spazio verde per abitante per i nuovi agglomerati urbani e, al riguardo, ritengono che tale obiettivo dovrebbe essere inserito nei Pgus «al fine di impedire qualsiasi riduzione dello spazio verde nelle zone urbane che non rispondono a tale criterio». Gli Stati membri sono inoltre invitati a dare la priorità al finanziamento di progetti che limitino l´espansione su terreni non edificati e che promuovano la costruzione su terreni industriali abbandonati. Deve anche essere promosso l´impianto di alberi lungo le strade e la creazione di nuove aeree verdi. La relazione, d´altra parte, sostiene la promozione del compostaggio dei rifiuti vegetali, in luogo dell´incenerimento, per evitare un inquinamento localizzato. Al riguardo è anche sottolineata l´importanza di coinvolgere maggiormente i cittadini nelle decisioni locali, attraverso strumenti politici e tecnici. E´ poi sottolineata la necessità di prestare una maggiore attenzione «alla prevenzione e alla rimozione della sporcizia, dei rifiuti, dei graffiti, degli escrementi animali e dell´eccessivo rumore prodotto dagli impianti musicali installati nelle case e nelle vetture». L´utilizzazione di modi di trasporto e di tecnologie ecologici, per i deputati, costituisce «un fattore chiave» per ottenere un ambiente urbano più pulito. A tale riguardo, rilevano l´importanza del ricorso ai biocarburanti, alle tecnologie di automobili ibride, alle biciclette, nonché ad autotreni e autobus che soddisfino le norme per autoveicoli più ecologici dell´Unione europea. Nel sollecitare inoltre la creazione di un equilibrio migliore tra trasporti individuali e collettivi nelle aree urbane, propongono un passaggio del 5% di passeggeri/km dall´automobile privata a metodi di trasporto sostenibili, come il trasporto pubblico e la bicicletta, entro il periodo 2002-2012. I Piani per il trasporto urbano sostenibile, per i deputati, devono anche comprendere strumenti attraverso i quali le autorità locali possano promuovere i tipi di trasporto non motorizzati, costruendo una vasta rete di piste ciclabili e prevedendo percorsi e incroci sicuri per i pedoni. Occorre incentivare l´uso dei trasporti pubblici e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto pubblico e affrontare il crescente uso di automobili private «mediante restrizioni in materia di parcheggio e tasse di circolazione». Ma la relazione ricorda anche agli Stati membri il loro compito di tener conto nei piani regolatori degli utenti della strada più sensibili, ad esempio «attraverso la riduzione dei limiti di velocità o la creazione nel centro città o nelle zone residenziali di aeree libere da traffico», allo scopo di ridurre del 50% il numero di vittime da incidente stradale entro il 2010. Sottolineando poi che l´inquinamento atmosferico è una delle principali cause dei problemi di salute nell´Ue, i deputati insistono sul fatto che gli agglomerati colpiti da un inquinamento atmosferico elevato dovrebbero contemplare «l´introduzione di tasse sul traffico e istituire zone a basse quote di emissione». La relazione propone che, in sede di progettazione ed espansione urbanistica si disponga di destinare ampi spazi naturali liberi dal cemento. Chiede inoltre, quale misura cautelare per salvaguardare i centri storici e gli spazi naturali, che si creino anelli di protezione a basso indice di edificabilità per evitare le pressioni immobiliari. I deputati, sottolineano poi che alcuni centri storici - «pregevoli elementi del nostro patrimonio comune» - sono da anni abbandonati nelle città e, pertanto, raccomandano di disporre, a livello nazionale, regionale o locale, programmi di aiuto per promuovere un adeguato restauro di queste zone. Sollecitano anche gli Stati membri a promuovere progetti cofinanziati dall´Ue connessi con lo sviluppo e la modernizzazione di reti di riscaldamento urbano e sottolineano la necessità di sviluppare nuovi metodi di gestione idrica nelle città per raccogliere le acque pluvie per periodi più lunghi durante estati calde e asciutte per prevenire le improvvise inondazioni ed evitare l´attività edilizia o l´installazione di altri tipi di impianti nelle aeree soggette a inondazioni. Occorre poi promuovere orientamenti comunitari relativi all´efficienza idrica nei nuovi edifici e alla conservazione dell´acqua nei periodi di pioggia in vista dei periodi di siccità e calura, al fine di ridurre le perdite d´acqua e i rischi di inondazione nonché l´impermeabilità del suolo, e accrescere le riserve d´acqua. E´ inoltre sottolineata l´importanza di un risanamento delle condutture d´acqua e dei sistemi di canalizzazione antiquati delle città. La relazione, infine, rileva l´importanza di aumentare il rendimento ambientale degli edifici con un design di alloggi efficienti in termini di energia (isolamento, uso di energia rinnovabile, giardini pensili, design solare passivo/attivo, alloggi a basso consumo di energia ecc. ). Sostiene inoltre l´uso di fonti di energia rinnovabile ed eventualmente disponibili a livello locale nell´ambiente urbano e una progettazione di case con impianti idrici efficienti (conservazione e reimpiego dell´acqua piovana, sciacquoni razionali, lavatrici e lavastoviglie che facciano un uso efficace dell´acqua). . |
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