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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Settembre 2006
 
   
  PIÙ TUTELE PER I PESCATORI COSTIERI

 
   
  Strasburgo - L´aula esaminerà una relazione che critica duramente la comunicazione della Commissione relativa al miglioramento della situazione economica nell´industria della pesca. I deputati chiedono misure di sostegno per far fronte all´aumento del prezzo dei carburanti e l´aumento del massimale degli aiuti "de minimis". Sollecitano poi un programma Ue di sostegno alla piccola pesca costiera e artigianale, aiuti alla commercializzazione dei prodotti e il rafforzamento della lotta alla pesca di frodo. Nel mese di marzo, la Commissione europea ha adottato una comunicazione sulle strategie volte a migliorare la situazione economica dell’industria della pesca. Il documento analizza le cause della crisi economica che interessa attualmente diverse flotte pescherecce europee e prospetta possibili linee di intervento per porre rimedio a tale situazione. La relazione d´iniziativa di Pedro Guerreiro (Gue/ngl, Pt), lamentando il ritardo della comunicazione della Commissione, sottolinea anche «la mancanza di ambizione dimostrata», visto che le proposte avanzate «sono insufficienti e alcune addirittura inadeguate di fronte alle dimensioni e alla gravità della crisi che il settore sta attraversando». I deputati, inoltre, deplorano l´esistenza di una politica che, «approfittando del deterioramento socioeconomico del settore dovuto all´aumento vertiginoso del prezzo del carburante», è volta «a promuovere lo smantellamento e la cessazione definitiva d´attività delle imbarcazioni». Ritengono poi che le misure presentate «non contemplino un´effettiva dimensione socioeconomica» e siano invece misure «che non tengono conto delle conseguenze della loro attuazione sugli equipaggi dei pescherecci». I deputati, inoltre, deplorano che, nell´ambito degli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione, la Commissione continui ad ostacolare l´eventuale concessione di indennità compensative e di aiuti di funzionamento. Insistono quindi sulla necessità di adottare misure immediate e concrete per ridurre l´elevata instabilità dei prezzi del carburante per il settore, segnatamente attraverso l´istituzione di misure di sostegno ai relativi costi. Chiedono pertanto la creazione di un fondo di garanzia a compartecipazione comunitaria, che garantisca la stabilità del prezzo del carburante nonché la concessione di un´indennità transitoria alle imprese interessate del settore. Al fine di garantire la competitività della flotta dell´Ue che opera al di fuori delle acque comunitarie e che deve competere sugli stessi mercati con le flotte di paesi terzi i cui costi possono essere più del 300% inferiori a quelli delle navi comunitarie, i deputati chiedono alla Commissione di valutare le proposte del settore riguardo alla creazione di un quadro per la concessione di agevolazioni fiscali. Sollecitano, inoltre, l´istituzione di un regime assicurativo pubblico garantito a livello nazionale e comunitario per eventi imprevedibili nel settore della pesca e aiuti a breve termine per far fronte all´aumento dei prezzi del carburante. Esprimendo poi la loro delusione per la normativa recentemente annunciata dalla Commissione, che porta a soli 30. 000 euro in tre anni il massimale degli aiuti "de minimis" per il settore della pesca, i deputati ricordano le insistenti richieste del settore e delle amministrazioni di numerosi Stati membri, intese ad aumentare tali aiuti portandoli a 100. 000 euro. Inoltre, deplorano «la mancanza di lungimiranza» con cui il Fep gestisce gli aiuti destinati alla sostituzione dei motori che renderanno «praticamente impossibili» alcune prassi di pesca, potranno incidere sulla sicurezza e favorire nel contempo un aumento delle frodi attraverso notifiche in difetto della potenza. Ribadiscono quindi la necessità che il Fep continui a concedere aiuti per il rinnovo e l´ammodernamento dei pescherecci soprattutto per la piccola pesca costiera e artigianale, nonché per la sostituzione di imbarcazioni aventi più di 20 anni che non operano più in condizioni di sicurezza. In proposito, peraltro, la relazione sollecita la Commissione «a riconoscere la specificità della piccola pesca costiera e della pesca artigianale» nell´ambito della Pcp e ad analizzare in che misura gli attuali strumenti siano adeguati per rispondere alle esigenze del settore, adattandoli di conseguenza. L´esecutivo dovrebbe quindi presentare una proposta volta a istituire un programma comunitario di sostegno alla piccola pesca costiera e alla pesca artigianale, «che aiuti a coordinare le azioni e canalizzi i finanziamenti di altri strumenti esistenti per rispondere ai problemi specifici di questo segmento del settore». Nel sottolineare la necessità di una revisione ambiziosa della Ocm per migliorare la commercializzazione del pesce e dei prodotti della pesca e aumentarne il valore aggiunto, i deputati considerano essenziale che i pescatori siano coinvolti più direttamente nella trasformazione e commercializzazione, al fine di potenziare la loro base di guadagno e migliorare i livelli di vita. La Commissione è quindi sollecitata a presentare proposte di revisione della Ocm dei prodotti della pesca in questa direzione, segnatamente introducendo meccanismi che migliorino il prezzo della prima vendita e promuovano una distribuzione giusta e adeguata del valore aggiunto sulla catena di valori. I deputati, inoltre, ritengono importante valutare l´adozione di altre forme d´intervento analoghe ai prezzi di garanzia o alle aliquote massime sui profitti, al fine di assicurare una migliore distribuzione del valore aggiunto e ridurre i margini degli intermediari. Nel sottolineare poi la necessità che i Fondi strutturali contribuiscano all´ammodernamento e alla creazione delle infrastrutture di commercializzazione per il settore della pesca, la relazione sollecita la Commissione a studiare meccanismi, come gli aiuti al consumo, per promuovere la commercializzazione di prodotti trasformati della pesca, aventi un maggiore valore aggiunto, in particolare le conserve, e la esorta ad assicurare la promozione esterna dei prodotti comunitari della pesca, come le conserve, in particolare finanziandone la diffusione nell´ambito di esposizioni e fiere internazionali. La Commissione dovrebbe anche prendere misure affinché ai prodotti della pesca importati, commercializzati sul mercato interno, siano applicati gli stessi requisiti previsti per i prodotti della pesca comunitari. Ribadendo la richiesta alla Commissione di adottare un approccio integrato per le misure di protezione dell´ambiente marino e la ricostituzione degli stock ittici, i deputati mettono in evidenza la necessità di istituire un quadro regolamentare per azioni intese ad adeguare lo sforzo di pesca alle risorse disponibili, con particolare riferimento al problema delle navi di grandi dimensioni, dotate di attrezzi imponenti che pescano in piccoli bacini. A loro parere, inoltre, tutte le misure di ricostituzione delle risorse alieutiche debbono essere prese con il coinvolgimento dei pescatori e basate sulla ricerca scientifica nel settore della pesca. Alla Commissione è poi chiesto di operare una distinzione tra tecniche di pesca e uso delle stesse. Infatti, la pratica di determinate tecniche di pesca, ritenute nocive su scala industriale, «può inserirsi nel quadro di una pesca sostenibile per le attività artigianali e permettere quindi la conservazione di comunità di pescatori attualmente destinate a scomparire». La relazione, infine, ritiene indispensabile che siano prese misure per rafforzare la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e chiede agli Stati membri di rafforzare i loro meccanismi di controllo. Sono necessari maggiori controlli alle frontiere dell´Unione europea per impedire l´importazione di pesce catturato illegalmente. .  
   
 

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